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giovedì, Gen 14

A Discovery of Witches 2: la fuga nel passato funziona



Da Wired.it :

Dal 16 gennaio su Sky Altantic e Now Tv, la seconda stagione della serie soprannaturale tratta dalla Trilogia delle anime di Deborah Harkness viaggia indietro nel tempo fino all’Inghilterra elisabettiana. Proprio la fuga nel passato di cui sentivamo il bisogno

A distanza di più due anni dalla prima stagione, il 16 gennaio debutta su Sky Atlantic e Now TV la seconda annata di Discovery of Witches. Che fosse uno dei ritorni più attesi del piccolo schermo è testimoniato (anche) dall’affollamento che ha caratterizzato il primo live di Instagram dedicato al commento degli episodi di Deborah Harkness, storica e autrice dei romanzi che ispirano la serie (…). A caratterizzare questo secondo ciclo di puntate è il balzo indietro dei due protagonisti – il vampiro Matthew e la strega Diana – fino all’Inghilterra elisabettiana del 1590. Questo permette alla serie di essere annoverata tra i recenti, popolarissimi e vastamente popolari period seriali di ispirazione letteraria.

Le amatissime Outlander, Bridgerton e A Discovery of Witches vantano alcuni punti in comune: sono ambientate in un passato accattivante, vantano origini letterarie firmate da autrici americane contemporanee appassionate di storia inglese, indugiano nell’eros e adottano un registro perfettamente in linea con i romanzi Harmony. Tuttavia, Discovery of Witches è più che mera trasposizione di una serie di romanzi rosa in costume, e questa seconda annata lo dimostra.

Per sfuggire alle creature magiche che danno la caccia alla strega Diana, la sua anima gemella, il vampiro francese Matthew, la persuade a viaggiare indietro nel tempo e rifugiarsi nella Londra elisabettiana. Qui Clairmont può ricongiungersi con i suoi accoliti e introdurre Diana, fervente studiosa della storia inglese, a figure leggendarie: dal geniale drammaturgo Christopher “Kit” Marlowe allo scaltro Walter Raleigh, dalla regina Elisabetta I a una personal favorite, quella Mary Sidney poetessa e scrittrice che fu tra le prime autrici britanniche con una solida reputazione.

Il sedicesimo secolo è destinato a svelare il lato più oscuro di Matthew, quello di infida spia della corte londinese e aguzzino delle segrete della torre di Londra. Diana deve confrontarsi con il lato oscuro del suo amante tanto quanto con la propria natura di strega ancora da esplorare. Per questo è alla ricerca di altre streghe, possibilmente parte di un potente covo; in più, deve respingere le resistenze e la diffidenza degli accoliti di Mathew, tra cui il gelosissimo Kit, nei confronti delle streghe.

Questa seconda stagione di Discovery of Witches, parte con il vantaggio di aver già esplorato la parte romantica dell’innamoramento delle due creature magiche: questi rivolti a un pubblico più maturo, come più matura è la relazione tra i due protagonisti finalmente alle prese con la quotidianità di una relazione tra due individui che hanno ancora molto da imparare l’uno sull’altro. Meno romanzo rosa è più thriller storico;  la serie dà il suo meglio anche a livello tecnico in questa stagione grazie all’ambientazione seicentesca.

I costumi pesanti e sontuosi indossati dai protagonisti, le escursioni dell’affascinata Diana per le stradine anguste della Londra del XVI secolo che si aprono suggestivamente sulla cattedrale di Saint Paul, le visioni aeree della capitale dell’epoca ricostruita con precisione: è nella messa in scena di un passato avvolto in una fotografia chiaroscurale che Discovery of Witches da del suo meglio.

Come i protagonisti si rifugiano in un passato che per quanto selvaggio e pericoloso appare più sicuro e confortante del presente incerto e ominoso, così i suoi spettatori rifuggono dall’annus horribilis appena trascorso per lasciare dietro di sé pandemie, crisi economiche e politiche. È un osservazione scontata quanto veritiera, eppure questo salto nel passato è l’espediente migliore di questa seconda stagione, per quanto, spiace ammetterlo, si rimpiange la presenza (ci sono ma poco) dei personaggi secondari più accattivanti rimasti nel presente come la zia Sarah interpretata dalla Alex Kingston di Doctor Who, Ysabeau, la madre vampira di Matthew e il figlio di Clairmont Marcus.

Dall’ambientazione nel passato abbiamo guadagnato tuttavia la presenza di personaggi storici leggendari; inoltre, possiamo finalmente dare un volto al chiacchierato padre di Matthew, che qui ha le fattezze di James Purefoy, e scoprire che l’invadente Kit Marlowe interpretato da Tom Hughes era una figura ancora più torbida e misteriosa (si racconta che fosse una delle prime una spia inglesi) di quanto si pensasse, addirittura… un demone. Infine, ciliegina sulla torta, ogni episodio si conclude con una versione – una più bella dell’altra – di classici della musica pop.

A Discovery of Witches dimostra che anche i romanzi simil Harmony possono trasformarsi in buone serie.

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[Fonte Wired.it]