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sabato, Feb 11

A.I. e cambiamento climatico: il superamento dei +1,5° è quasi certo

da Hardware Upgrade :

La lotta al cambiamento climatico prosegue, fra alti e bassi, progetti, speranze, ma anche determinata ostinazione: fra i nostri alleati, possiamo ora annoverare anche l’intelligenza artificiale.

Secondo un nuovo studio redatto dall’Università di Stanford, “Data-driven predictions of the time remaining until critical global warming thresholds are reached” , pubblicato a fine Gennaio sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, è probabile che il nostro Pianeta supererà la soglia del riscaldamento globale di 1,5 gradi Celsius entro 10-15 anni, arrivando ai +2°, anche con la costante diminuzione delle emissioni di gas clima-alteranti.

La ricerca, che ha sfruttato la AI per analizzare i dati a disposizione, ha evidenziato come gli sforzi attualmente impiegati per mantenere l’aumento della temperatura sotto il grado e mezzo, potrebbero essere invece necessari per evitare il cambiamento climatico più estremo, ovvero il raggiungimento dei +2 gradi Celsius.

“Utilizzando un approccio completamente nuovo che si basa sullo stato attuale del sistema climatico per fare previsioni sul futuro, confermiamo che il mondo sta per superare la soglia di 1,5° C”, ha affermato Noah Diffenbaugh, professore della Kara J Foundation,  Senior Fellow alla Kimmelman Family e scienziato del clima presso la Stanford University, coautore dello studio assieme a Elizabeth Barnes, scienziata atmosferica presso la Colorado State University.

Se le emissioni rimarranno elevate nei prossimi decenni, l’intelligenza artificiale prevede il 50% di possibilità che la temperatura media della Terra aumenti di 2 gradi Celsius entro il 2054, con circa due possibilità su tre di superare la soglia tra il 2044 e il 2065.

In altre parole, il riscaldamento globale non si esaurisce solamente nel decidere di ridurre le emissioni, ma ha anche il risvolto del calore – già presente in atmosfera – che deve essere dissipato.

“Il nostro modello di intelligenza artificiale è piuttosto certo che ci sia già stato il Pianeta sia già sufficientemente caldo ed è quindi probabile che verrano superati i 2°C se il raggiungimento di zero emissioni nette richiederà un altro mezzo secolo [ndr, ovvero fino al 2076]”, ha affermato Diffenbaugh.

Del probabile innalzamento della temperatura del nostro Pianeta di 1,5 gradi avevamo già parlato in questo articolo, dove era stato preso in considerazione l’arrivo de El Niño al posto della sorella La Niña, rispettivamente la fase calda e fase fredda che costituiscono il ciclo ENSO (El Niño-Southern Oscillation).

La possibilità di sovvertire totalmente i pronostici, ancora ben presente e salda sul nostro percorso, è il proseguire – alacremente – lungo il percorso verso la decarbonizzazione, incrementando le fonti rinnovabili, riducendo i consumi, abbandonando le cattive abitudini, piantando alberi.

Dal 2015, anno del patto climatico di Parigi, 195 nazioni si sono impegnate ad azzerare le emissioni di CO2 il più rapidamente possibile, molto prima di quanto ipotizzato nel worst case scenario dello studio Diffenbaugh – Barnes.

Fra queste Cina, Unione Europea, India e Stati Uniti hanno dead line comprese fra il 2050 e il 2070.

Le conclusioni di Diffenbaugh e Barnes sono, ad ogni uon conto, estremamente controverse, perché vanno nettamente ad opporsi a valutazioni altrettanto autorevoli come quella dell’Intergovernmental Panel on Climate Change.

Secondo questa indagine, posto il raggiungimento della net zero sulle emissioni di carbonio, è improbabile che si raggiungano i + 2° prima del 2080.

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