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giovedì, Apr 20

a quattro mesi dalla cancellazione della serie Netflix i fan non si arrendono | Wired Italia



Da Wired.it :

Tra i seguaci di Warrior Nun tutto è partito in questo modo: da Twitter e da Save Warrior Nun, #saverwarriornun per l’esattezza. La serie Netflix, che ha come protagonista una ragazza incaricata (contro la sua volontà) di diventare la prescelta “suora guerriera”, è stata infatti sospesa dopo due sole stagioni, decisione che ha creato un forte malcontento tra gli spettatori più affezionati e anche in parte della produzione. In questo caso le proteste per la cancellazione – incomprensibile e ingiusta secondo la fanbase – si sono trasformate in una mobilitazione a livello mondiale che, a distanza di mesi, raggiunge ancora cifre da urlo online e che soprattutto ha oltrepassato i confini del web.

Warrior Nun: la cancellazione da Netflix

L’annuncio della cancellazione di Warrior Nun è arrivato il 13 dicembre 2022, tramite un tweet dello showrunner Simon Barry, contattato direttamente dalla produzione Netflix. La serie è stata sospesa a un solo mese dall’uscita della seconda stagione dello show, pubblicata sulla piattaforma streaming il 10 novembre scorso.

Proprio gli episodi usciti nel 2022 sono rimasti per tre settimane consecutive nella top10 degli show Netflix più visti al mondo e, in termini di visualizzazioni hanno raggiunto il picco di 27,7 milioni di ore nella seconda settimana. Il sito Rotten Tomatoes, inoltre, ha classificato il format come una delle migliori produzioni seriali di sempre con un punteggio del 100% secondo la critica e del 99% per gli spettatori.

Perché allora Warrior Nun non è stata rinnovata?

Secondo i fan, la decisione maturata dal network non dipende dagli ascolti (in quanto ottimi) né da un problema vero e proprio. Semplicemente si è scelto di non puntare sullo show, preferendo investire su altre produzioni. Lo dimostrerebbe anche il pochissimo tempo intercorso tra la diffusione della seconda stagione e l’annuncio del mancato rinnovo: un periodo insufficiente per tastare l’effettivo interesse del pubblico. La serie, inoltre, non è stata pubblicizzata a sufficienza né tra gli addetti ai lavori né nei confronti del pubblico prima dell’uscita degli episodi.

Le accuse di misoginia e omofobia

Una delle ipotesi avanzate online sostiene invece che dietro alla scelta di rimuovere lo show dalle riconferme della piattaforma, una ragione ci sarebbe. Si tratterebbe di misoginia e omofobia. Warrior Nun non è infatti l’unica serie che, nel corso degli ultimi anni, nonostante i risultati considerevoli, non è stata rinnovata dal colosso dello streaming. La stessa sorte è toccata anche a Sense 8, Gypsy, Glow, La primera muerte e tante altre. Tutte produzioni in cui i personaggi principali sono soprattutto donne o in cui compaiono relazioni saffiche. Secondo gli affezionati spettatori delle suore combattenti, non può essere solo un caso.

L’organizzazione della fanbase e le proteste

Non ci sono – ovviamente – conferme al riguardo, ma qualunque sia la ragione, questa cancellazione sa di ingiustizia e ha spinto da subito i fan alla rivolta. Save Warrior Nun, #savewarriornun, è diventato virale nel giorno successivo all’annuncio dello stop e da allora non si è mai davvero fermato, con il benestare soddisfatto del creatore di questo show liberamente ispirato a una serie di fumetti firmati da Ben Dunn.

Settimana dopo settimana quelli che erano singoli fan si sono aggregati spontaneamente online e sono diventati parte di un ingranaggio ben strutturato e suddiviso in gruppi di lavoro. Ognuno ha messo a disposizione le proprie competenze per arrivare a un obiettivo comune: Salvare Warrior Nun, o almeno fare un po’ di rumore!



[Fonte Wired.it]