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Mentre tutti corrono al cinema per Inside Out 2, c’è chi ha trovato una valida alternativa in A Quiet Place: Giorno 1, uscito appunto il 27 giugno e già nei primi posti dei film più visti degli ultimi giorni. Com’è chiaro fin dal titolo, si tratta di un film legato alla saga ideata e diretta da John Krasinski e interpretata dalla moglie Emily Blunt, e che conta già due titoli principali, usciti nel 2018 e 2020. Quest’ultimo, invece, è un prequel spin-off che vede alla regia Michael Sarnoski (Pig) e come protagonista Lupita Nyong’o: l’attrice premio Oscar interpreta Sam, una poeta malata terminale di cancro che assiste all’arrivo su Manhattan di una specie aliena dall’udito particolarmente sensibile, e quindi attivata da qualsiasi rumore forte. La sua lotta per la sopravvivenza in una città sempre più isolata e svuotata è sicuramente tragica e disperata, ma perlomeno allietata da quello che è un personaggio fondamentale nella sua vita.

Stiamo parlando di Frodo, ma questa volta Il Signore degli Anelli non c’entra: è invece un gatto bianco a chiazze nere che è l’animale di compagnia e di assistenza di Sam e che diventerà anche un punto di svolta fondamentale all’interno della trama, nonché un espediente narrativo di grande intensità emotiva. Per un ruolo così importante, nonostante si tratti di una creatura a quattro zampe, c’è voluto un particolare sforzo d’intensità e il regista Sarnoski aveva un obiettivo ben preciso: “Siamo riusciti ad arrivare alla fine del film senza creare un gatto in CGI”, ha dichiarato al magazine Variety: “Per noi è stata una grande vittoria“. Solo un felino in carne, ossa e peli poteva rendere giustizia al personaggio di Frodo e dunque se ne sono impiegati addirittura due, Schnitzel e Nico, per far sì che si potessero girare tutte le scene senza sfinire nessuno.

Anche la scelta di un gatto rispetto ad altri tipi di animali è stato soppesata con attenzione: “Un gatto è tra i pochi che riesci a gestire in queste situazioni, forse un coniglio, ma sicuramente un cane no”, ha continuato il regista. Lo stesso Frodo è fondamentale nella pellicola per ricollegare Sam al personaggio di Eric (Joseph Quinn, l’Eddie Munson di Stranger Things), il quale la incontrerà proprio seguendo le tracce del gatto prima che i due (anzi, i tre) condividano un lungo tratto del loro percorso di sopravvivenza. Era anche importante che Frodo fosse un animale di assistenza, una specie di gatto guida: “Ho immaginato che fosse molto obbediente. Se Sam gli dice ‘Zitto!’ lui lo fa“, osserva Sarnoski: “I gatti possono essere estremamente silenziosi, sono predatori e quindi possono bloccarsi e muoversi in modo molto cauto”. Ecco perché Frodo non miagola incautamente da una certa parte del film in poi. Ed ecco perché gli spettatori si stanno affezionando a questo gattino (anzi, a questi gattini) dall’indubitabile coraggio.



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