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A sconfiggere Napoleone furono anche due batteri, la nuova scoperta sulla disfatta della campagna di Russia

by | Ott 29, 2025 | Tecnologia


Nel dicembre del 1812, tra la neve e il gelo della steppa russa, la poderosa armata di Napoleone Bonaparte, composta da oltre mezzo milione di uomini partiti da ovest, si era ormai trasformata in una colonna esausta di sopravvissuti. Fame, logoramento e il cosiddetto “Generale inverno sono sempre le cause più note della disfatta napoleonica, ma una nuova ricerca condotta dall’Istituto Pasteur in collaborazione con le univeristà di Aix-Marseille e Tartu (in Estonia), pubblicata su Current Biology, getta luce su un nuovo nemico, oltre a quelli umani e climatici: i batteri.

Secondo i ricercatori dell’unità paleogenomica microbica dell’Istituto Pasteur e del laboratorio di antropologia bioculturale dell’università di Aix-Marseille, tra i resti di tredici soldati francesi ritrovati in una fossa comune di Vilnius, in Lituania, e riesumati nel 2002, sono state identificate tracce genetiche di due agenti patogeni — Salmonella enterica Paratyphi C e Borrelia recurrentis — in grado di causare febbri debilitanti e potenzialmente letali. Questi microrganismi, insieme alle terribili condizioni di fame, sporcizia e stanchezza potrebbero aver accelerato il crollo fisico dell’esercito all’epoca più potente d’Europa.

Una fossa comune e una sorpresa dalla genetica

La scoperta arriva da una campagna di analisi sul Dna antico condotta su scheletri recuperati dalla grande fossa di Vilnius, dove furono sepolti migliaia di soldati della ritirata napoleonica. I ricercatori hanno estratto minuscole quantità di Dna dai denti di tredici individui, materiale che, pur degradato, può conservare tracce di microrganismi presenti nel sangue al momento della morte.

Attraverso tecniche di sequenziamento di nuova generazione e metodi di bioinformatica, gli studiosi hanno scandagliato il genoma di 185 possibili patogeni umani. Il risultato ha sorpreso anche gli stessi autori: nessuna traccia dei “soliti sospetti” come Rickettsia prowazekii (responsabile del tifo esantematico) o Bartonella quintana (febbre delle trincee), ma la presenza chiara di due altri batteri quasi dimenticati dalla storiografia militare.

I due batteri della disfatta

La salmonella enterica Paratyphi C, riscontrata in quattro dei tredici campioni, è un agente della febbre paratifoide, infezione intestinale simile al tifo, trasmessa tramite acqua o alimenti contaminati. Provoca febbre alta, diarrea, disidratazione e spossatezza, condizioni devastanti per soldati già debilitati dalla marcia e dal freddo. In un esercito in ritirata, privo di rifornimenti e igene, un singolo focolaio poteva diffondersi rapidamente tra le truppe.

Il secondo agente, Borrelia recurrentis, identificato in due individui, è responsabile della febbre ricorrente trasmessa dai pidocchi. Si manifesta con crisi febbrili ripetute e debilitanti, alternate a momenti di apparente guarigione. Anche in questo caso, le condizioni di affollamento, scarsa igene e infestazioni di parassiti in cui riversavano i soldati napoleonici erano perfette per la diffusione del batterio. La combinazione di queste infezioni, in un contesto di denutrizione e freddo estremo, avrebbe potuto trasformare un esercito già in difficoltà un una forza stremata e vulnerabile.

Un contributo alla “microstoria” della guerra

L’ipotesi che le malattie abbiano avuto un ruolo nella disfatta napoleonica non è nuova. Già i cronisti dell’epoca riferivano di febbri e diarree diffuse, ma senza poterne identificare le cause. Lo studio dell’Istituto Pasteur è il primo a fornire prove molecolari dirette dell’esistenza di specifici patogeni tra i soldati della Grande Armée. Come spiegano i ricercatori, l’obiettivo non è riscrivere la storia militare, ma aggiungere un tassello biologico a un evento emblematico. La “microstoria” della campagna di Russia — fatta di batteri, parassiti e agenti invisibili — si intreccia con quella “macro”, dominata da eserciti, strategie e imperi. Non furono solo il freddo e la logistica a fermare Napoleone, ma anche microrganismi in grado di sfruttare l’ambiente caotico e degradato della ritirata: acqua contaminata, pidocchi, fango e corpi esausti.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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