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Abbandono degli animali, le nuove norme introducono pene più severe

da | Lug 7, 2025 | Tecnologia


Dal 1° luglio 2025 è entrata in vigore la nuova riforma che prevede un inasprimento delle pene per i reati di maltrattamento e abbandono degli animali. In particolare, con l’entrata in vigore della Legge 6 giugno 2025, n. 82, il Codice penale italiano intende tutelare non più solo il sentimento umano verso l’animale, ma l’animale stesso, riconosciuto come ‘essere senziente’ e perciò soggetto di diritto.

Cosa prevede la norma su maltrattamento e abbandono degli animali

La legge è stata approvata in via definitiva il 29 maggio 2025 ed è composta da quindici articoli che modificano sia il Codice penale che quello di procedura penale.

Tra questi, il nuovo articolo 727 del Codice penale che aumenta le pene per chi abbandona animali domestici con arresto fino a un anno e ammenda che passa da 1000 a 5000 euro fino ad arrivare a 10mila. In più, la riforma del Codice della strada prevede che al guidatore venga sospesa la patente da 6 mesi a un anno se l’abbandono avviene su strada pubblica o utilizzando un veicolo. Le stesse sanzioni valgono per chi detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, provocando gravi sofferenze. Sempre in base al nuovo Codice della strada, l’omicidio stradale rientrerà tra le conseguenze penali per chi abbandona animali su strade e autostrade. Se da questo gesto dovesse derivare un incidente con esito mortale o con lesioni gravi (con prognosi superiore a 40 giorni), verrebbero applicati gli articoli 589-bis e 590-bis del Codice penale, che puniscono rispettivamente l’omicidio stradale e le lesioni personali stradali o nautiche gravi o gravissime.

Oltre alla pena principale, si aggiungerebbero automaticamente sanzioni accessorie, come la sospensione o la revoca della patente, la cui durata verrà stabilita in base alla gravità del reato commesso.

L’articolo 544-bis del Codice penale riguarda invece l’uccisione di animali, e inasprisce la pena da 4 mesi a 2 anni e 6 mesi, fino a un massimo di 3 anni, con l’aggiunta di una multa che può andare dai 5000 ai 30mila euro. Se l’animale viene fatto soffrire o sottoposto a dolori prolungati, la reclusione può arrivare fino a 4 anni e la multa varia da 10mila a 60mila euro.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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