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martedì, Nov 17

Abbiamo partecipato al torneo di Call Of Duty con calciatori, streamer e celebrity



Da Wired.it :

In breve: Ciro Immobile è uno dei più forti, Emis Killa è troppo che non gioca, Jake La Furia non è granchè e Nainggolan è Nainggolan

Alle 20:00 del 12 novembre si partiva. Nove squadre da sei giocatori, torneo all’italiana, tutti contro tutti: due punti per la vittoria, uno per il pareggio, 0 per la sconfitta. In ogni squadra due streamer (i professionisti), due giornalisti, un calciatore e una celebrity. In palio: niente. È il torneo che ha lanciato le vendite di Call Of Duty: Black Ops Cold War, un evento promozionale tutto distanziato, ognuno a casa propria, trasmesso live su Twitch saltando tra le immagini delle diverse partite trasmesse dagli streamer di ogni squadra. Ci siamo scontrati contro la squadra di Alessandro Florenzi, di Ciro Immobile, di Radja Nainggolan e di Jake La Furia.

Va detto subito, volevamo vincere ma in realtà siamo finiti a metà classifica. Abbiamo fatto meglio delle squadre di Simeone, Shade e Jake La Furia ma peggio di quella con Zappacosta e Salvatore Esposito di Gomorra. Pari punti con la squadra di Rovazzi. Con noi c’erano Emis Killa e il portiere dell’Atalanta Pierluigi Gollini, il primo a digiuno di Call of Duty, il secondo molto preparato invece, e poi gli streamer Homyatol e ilMasseo. Chi conosce quest’ultimo può immaginarsi una radio accesa nelle orecchie per tutto il tempo, alimentata a bestemmie e veneto: non proprio un aiuto per coordinarsi in battaglia. L’altro giornalista era Andrea Riviera di Tom’s Hardware, con un passato da gamer serio, pro. Ma ad Halo.

L’evento era sostanzialmente un evento di streamer, perché erano i loro stream e le loro immagini a fare la diretta, e gli streamer di lavoro parlano con se stessi rivolgendosi al loro pubblico (e occasionalmente rispondendo a loro), sono intrattenitori. Buono da ascoltare, molto meno da avere in squadra, l’impressione è sempre che stiano giocando da soli per il loro pubblico (che poi per l’appunto è il loro lavoro). Le squadre avevano avuto il tempo di giocare un po’ insieme prima dell’inizio ma noi, ovviamente, non lo avevamo fatto. Quasi nessuno aveva grande dimestichezza con il nuovo Call of Duty, ci sono volute 2-3 partite per prendere la mano davvero. Ma andiamo con ordine. Qui c’è un video riassuntivo per avere un’idea.

Prima di iniziare, capita l’aria e capito che l’evento sarebbe stato ascoltato da tutti (l’audience era di circa 5mila persone per ogni canale che trasmetteva), Emis Killa dà il via alle ostilità con “Masseo ma tu sei quello che bestemmia nelle reaction?! Grande, bestemmia pure per me”. E così è andata del resto. Ogni scontro con una squadra avversaria è fatto di due partite una nella modalità Postazione (c’è una zona dentro la quale stare, chi ci sosta per più tempo senza che entri nessuno della squadra avversaria vince) e l’altra Proteggi il Vip (a turno un membro della squadra è il Vip, armato di solo pistola, senza giubbotti, e deve essere protetto dall’altra squadra che invece deve farlo fuori). Ultima avvertenza che viene dai più noti e famosi: chiudere le richieste di amicizia nelle impostazioni della PlayStation, perché in questi eventi pubblici con celebrities anche chi non lo è può essere subissato di richieste.

La prima partita è contro la squadra degli streamer Zano e Jtaz, e di Alessandro Florenzi. Va bene, nonostante l’impreparazione vinciamo la partita a Postazione ma perdiamo quella a proteggi il Vip, sostanzialmente un pareggio. Segue un altro scontro molto peggiore con la squadra capitanata da Kurolily e Berri, molto più organizzati, molto più consapevoli di come occorra giocare per vincere. Un’ecatombe. Quando si genera una nuova zona sanno già dove andare a cercarla. Ovviamente sono gli streamer quelli che giocano meglio, ma alcuni sono più esperti di Call of Duty, altri meno. I nostri meno. Ma questa l’abbiamo capita.

pierluigi gollini

Per fortuna c’è chi è peggio di noi, il team capitanato dagli streamer Blur e Marza, in cui ci sono anche Jake La Furia e il difensore del Milan Andrea Conti. Sono peggio di noi, anche se Conti gioca bene. Tutti i giocatori coinvolti in linea di massima giocano bene e ovviamente si conoscono. Le maglie si stanno allentando, il torneo è molto più rilassato dell’inizio e così tra un turno di gioco e l’altro, quando aspettiamo di fare la prossima partita nella chat vocale su Discord con cui ci coordiniamo capita che piombino persone di altre squadre. Dopo la sconfitta, Conti (che fino all’anno scorso stava all’Atalanta) arriva a urlare all’ex compagno Gollini: “Ehi vecchio!?!? Vai via dagli angoli!! Muoviti di lì vecchio!!”.

È partito il delirio e ovviamente era inevitabile. La squadra contro cui giochiamo nella quarta partita è gestita da MatteoHS e Fazz e vanta Andrea Bertolacci del Milan e Radja Nainggolan dell’Inter. Lo scontro è bilanciatissimo, loro rimontano, noi teniamo duro, nella seconda partita una mia uccisione decide il risultato. Lo ripeto: un mio gesto decide una partita contro Radja Nainggolan. Questo ovviamente non impedirà a Nainggolan di irrompere nella nostra chat per prendere in giro Gollini. L’età media ovviamente è quella che è, chi scrive (40 anni) è facilmente il più vecchio di tutti e quando la cosa emerge la battuta più divertente è: “Ma vai lavorare!”. Me l’ha detto Emis Killa.

Emis Killa

La classifica butta male, è già chiaro che la squadra che stiamo per affrontare è quella che vincerà, il team di Velox e Rohn, in cui giocano anche la rapper Beba e Ciro Immobile della Lazio. Sono tutti fortissimi. Non c’è gara. Nondimeno ho la cattiva idea di andare io nella loro squadra a prendere in giro Immobile e annunciare chissà quali carneficine. Era più forte di me. C’era una vita di stadio dietro che spingeva in quella direzione. Ma non c’è gara. Sono la squadra migliore e a partita finita sarà Immobile a venire da noi. Mai provocare un professionista dell’agonismo. Come già scritto infatti il torneo è fatto perché gli streamer lo mandino sui loro canali e il punto è molto più parlare che sparare, è molto più simile ad un Derby del cuore, in cui si gioca per ridere, come i match esibizione del tennis, in cui i tennisti sono microfonati.

Come tutti i tornei e come tutti i day 1 però i problemi tecnici si susseguono, a metà serata occorre che tutti i partecipanti (50 circa) aggiornino il gioco e riavviino la console. Alcuni hanno connessioni più veloci ma bisogna attendere che abbiano finito quelli con le connessioni lente. Stiamo fermi tantissimo. Così tanto che va a finire che Emis Killa racconta l’origine del nick di Jake La Furia (Lutring) ovvero la storia del criminale italiano Luciano Lutring, solista del mitra, artista delle rapine (che inserisco nella sottile cartella Cose che ho imparato dai rapper italiani giocando a Call of Duty) e suggerisce libri da leggere.

Jake La Furia

Si è fatta mezzanotte e abbiamo da poco superato la metà del torneo, quando mezzanotte era in realtà l’orario in cui tutto doveva finire. Viene sentenziato che la prossima partita sarà per tutti l’ultima, il che significa che non potrò giocare contro la squadra con Salvatore Esposito, cioè non potrò sparare a Genny Savastano. Che era un po’ un sogno. Ma i calciatori smaniano, in teoria sono loro quelli con gli orari più duri. Gollini stesso nella nostra squadra è un po’ che dice: “Ragazzi domani ho allenamenti io”, solo che poi al momento di salutarsi gli tira troppo e chiede agli streamer se si fanno un’ultima partita a Fifa.

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[Fonte Wired.it]