Abbiamo provato l’app cinese che mostra la mappa delle persone contagiate dal coronavirus

I servizi si poggiano ai software più popolari da WeChat alle mappe come AvMap. Ma c’è un problema di privacy

Si è fatto un gran parlare nelle scorse ore delle applicazioni cinesi per localizzare sulla mappa le zone più ad alto rischio di possibile contagio del coronavirus alias Covid-19. Questi servizi sono molto utilizzati ormai e mostrano con precisione sulle cartine i luoghi da evitare il più possibile oltre che informare sulla conta dei casi in tempo reale e offrire numerosi consigli e raccomandazioni. E la il rispetto della privacy?

Più che applicazioni sono in realtà servizi contenuti all’interno di software molto popolari. Tutti i fornitori cinesi di mappe e navigazione (alla Google Maps, per intenderci) hanno aggiunto un tasto virtuale per accedere al servizio. Le informazioni contenute sono quelle raccolte a livello nazionale dagli organi competenti come il China Electronics Technology Group Corporation (Cetc). Dunque, a parte qualche differenza a livello grafico, i risultati sono omogenei.

AvMap è una di queste app gratuite e ha aggiunto il tasto animato in home, in alto a sinistra e evidenziato in rosso, proprio a fianco della barra per cercare vie, esercizi commerciali o punti di interesse.

Una volta fatto tap, si aprirà una pagina molto ricca con i numeri di casi sospetti, contagiati, deceduti e dimessi a livello nazionale e della provincia in cui ci si trova (va da sé che è richiesta sempre la localizzazione attivata). Verso il basso scorrono gli ultimi aggiornamenti in tempo reale.

Quattro pulsanti rapidi si trovano in alto. Da destra a sinistra ci sono: informazioni mediche, trasporti, ospedali e, appunto, la visualizzazione su mappa. Attivato il servizio in-app, si aprirà una cartina della Cina costellata di punti arancioni.

Zoomando, i pallini acquisiranno forma e localizzazione precisa. A ingrandimento massimo cambieranno forma diventando un adesivo con scritta una località precisa come può essere un condominio, un ospedale, un villaggio e così via. In ognuno di questi posti si trova uno o più contagiati confermati dalle autorità. Così facendo, si potrà evitare di recarsi nella zona se si volesse ridurre al massimo il rischio di contagio.

E il rispetto della privacy? Ci si muove davvero vicino al confine. Non sono riportati nomi né riferimenti precisi alle persone contagiate, ma soltanto la loro posizione. Un dato inevitabilmente sensibile. La popolazione cinese è abituata alla raccolta anche abbondante di dati personali, in questo caso il feedback è mediamente positivo, visto che queste app vengono intese come un dato al servizio della comunità.

Su WeChat, però, la situazione cambia con informazioni molto più dettagliate e precise che vengono diffuse a livello locale e rimbalzate dai gruppi locali. Per rintracciare tutti i possibili contagiati vengono condivisi veri e propri report che ricostruiscono tutti i movimenti di chi ha contratto il virus dal numero di volo agli spostamenti da casa alle compere quotidiane prima di esibire i sintomi e iniziare la cura e quarantena.

Molto spesso i partecipanti al gruppo chiedono l’ubicazione precisa del contagiato, ovvero il numero dell’appartamento all’interno dei grandi complessi dove vive la quasi totalità della popolazione o la casa nel villaggio. Si cerca di evitare almeno questo, ma molto spesso è immediato risalire all’identità.