Durante l’evento sono intervenuti diversi esponenti dei partiti di opposizione, che hanno sottolineato quanto il diritto all’aborto sia disatteso in tutta Europa e quanto, nel nostro paese, la legge 194 subisca attacchi continui da parte di esponenti dell’attuale maggioranza. “Le 166 mila firme dall’Italia che hanno varcato la soglia del ministero e daranno speranza a 20 milioni di persone che in Europa non hanno accesso a questo diritto ci dimostrano come la rete tra società civile e buona politica esista e goda di ottima salute”, ha sottolineato Marilena Grassadonia, responsabile Diritti e libertà di Sinistra Italiana.
Zabatta (Avs): “L’aborto è un diritto universale, non può dipendere dal paese in cui nasci”.
A farle eco, Fiorella Zabatta, co-portavoce nazionale di Europa Verde: “Sappiamo bene che in molti paesi, inclusa purtroppo anche l’Italia, il diritto all’aborto è messo quotidianamente in discussione, svuotato, ostacolato. Obiettori ovunque, strutture che non garantiscono l’accesso, donne costrette a spostarsi di città in città. Ecco perché questa Ice è così importante: perché ci dice che è arrivato il momento di alzare il livello, di affermare con forza che la salute sessuale e riproduttiva è un diritto umano universale. Non dipende da chi governa. Non dipende dal paese in cui nasci”, ha spiegato.
Pastorella (Azione): “Iniziative trasversali e pan-europee assumono un significato fondamentale”.
Alla conferenza erano presenti rappresentanti di Movimento 5 stelle, Sinistra italiana, Possibile, Più Europa, Radicali italiani, Volt, Rifondazione comunista, Europa Verde, Azione e Partito democratico. “In un momento in cui, purtroppo, in molti Stati si assiste a un preoccupante arretramento sui diritti, iniziative trasversali e pan-europee come questa assumono un significato fondamentale”, ha sottolineato Giulia Pastorella di Azione. “In questo momento storico in cui il controllo dei corpi è usato come strumento di oppressione – ha tuonato la deputata M5S, Gilda Sportiello – dobbiamo costruire uno spazio transfemminista, uno spazio largo come quello di questa campagna, che accolga anche le persone trans e tutte le libere soggettività”.
In sala moltissimi esponenti di associazioni internazionali come Medici Senza Frontiere, Amnesty, Oxfam, Cospe e Greenpeace. “Non può esserci vera transizione ecologica senza equità, e non può esserci equità senza il diritto di autodeterminazione“, ha ribadito Alessandro Giannì, responsabile delle relazioni istituzionali e scientifiche di Greenpeace Italia. Il dossier presentato da “My Voice, My Choice” sarà ora esaminato dalla Commissione e dal Parlamento europeo.