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sabato, Mar 04

Addio a Rialto Bridge e Falcon Shores solo nel 2025 (con cambiamenti): Intel sconvolge la sua roadmap HPC

da Hardware Upgrade :

Intel ha annunciato importanti cambiamenti per quanto riguarda la roadmap dei prodotti destinati al settore HPC. Il primo è che dopo l’attuale generazione Ponte Vecchio, commercialmente conosciuta come Intel Data Center GPU Max, non arriverà il successore noto con il nome in codice di Rialto Bridge (qui maggiori informazioni).

L’altra novità è che, in virtù di tale decisione, il progetto Falcon Shores previsto nel 2024 slitterà al 2025. Presentato come la fusione di core x86, GPU e altre IP su un singolo package, nelle intenzioni molto simile quindi al progetto Instinct MI300 annunciato da AMD, Falcon Shores non sarà però da subito un prodotto CPU+GPU come anticipato, ma inizialmente solo GPU. A dirlo Patrick Kennedy di Servethehome, citando fonti Intel.


La nuova roadmap di Intel

Evoluzioni che sembrano minare la competitività della società nel mondo HPC e che significa solo una cosa: AMD (Instinct MI300) e NVIDIA (Grace CPU Superchip e Grace Hopper Superchip) – al debutto quest’anno – non avranno un serio concorrente di Intel nel mondo delle xPU o “exascale APU” per almeno 3 anni. Inoltre, dato che il mercato server / HPC non ama i cambiamenti ma la stabilità, è plausibile che la fiducia del settore nei confronti di Intel si incrini.

L’annuncio di questi sconvolgimenti, in un periodo già molto difficile per la società, è arrivato da Jeff McVeigh, general manager ad interim della divisione Accelerated Computing Systems and Graphics Group. In un post, il dirigente ha annunciato che “con l’obiettivo di massimizzare il ritorno dall’investimento per i nostri clienti, passeremo a una cadenza biennale per le GPU datacenter“.

Come sintetizzato sopra, questo implica la cancellazione di Rialto Bridge per passare direttamente a Falcon Shores nel 2025. “L’architettura flessibile basata su chiplet di Falcon Shores affronterà la crescita esponenziale delle esigenze di calcolo per HPC e IA. Stiamo lavorando a varianti di questa architettura che supportino AI, HPC e la convergenza di questi mercati. Questa architettura avrà la flessibilità di integrare nel tempo nuove IP (inclusi core CPU e altri chiplet) di Intel e dei clienti, realizzati usando il nostro modello IDM 2.0. Lo sviluppo di Rialto Bridge, che doveva fornire miglioramenti incrementali rispetto alla nostra attuale architettura, verrà interrotto“.

Anche la serie Flex passerà a una cadenza biennale. Intel interromperà quindi lo sviluppo di Lancaster Sound, successore di Arctic Sound M, concentrando gli sforzi su Melville Sound, un progetto che rappresenterà un “significativo salto nell’architettura rispetto all’attuale generazione in termini di prestazioni, funzionalità e carichi di lavoro che supporterà”.

“Oltre a razionalizzare la nostra roadmap, stiamo aumentando la nostra attenzione sull’ecosistema software. Forniremo aggiornamenti continui per i nostri prodotti Max e Flex Series, con miglioramenti delle prestazioni, nuove funzionalità, supporto esteso dei sistemi operativi e nuovi casi d’uso per ampliare i vantaggi di questi prodotti”, aggiunge Jeff McVeigh.

Infine, un aggiornamento sul supercomputer Aurora per l’Argonne National Laboratory, un sistema in predicato di offrire prestazioni di calcolo superiori ai 2 exaflops grazie a oltre 60.000 GPU Data Center Max e oltre 20.000 CPU Xeon Max. “L’installazione sta andando bene. […] Argonne prevede che il sistema sarà accessibile ai primi ricercatori entro il terzo trimestre del 2023“.

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