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lunedì, Ott 07

Addio Paypal e indagine Ue: Libra è sempre più in salita


Si sfila uno dei sostenitori. E la Ue vuole chiarimenti sulle contromisure su riciclaggio di denaro, trattamento dei dati fiscali e finanziamenti ai gruppi terroristici

(Photo by Chesnot/Getty Images)

Tempi duri per Libra. Settimana scorsa era circolata la notizia che due colossi dei pagamenti come Visa e Mastercard avrebbero intenzione di abbandonare la Libra Association, il consorzio della 28 aziende che dovrebbe gestire la moneta elettronica, e il 4 ottobre scorso il Wall Street Journal ha reso noto che la compagnia PayPal ufficializza il suo distacco dal progetto Libra, anche se potrebbe tornare a garantire il suo sostegno in futuro.

Le ragioni che muovono questi recenti ripensamenti sono sempre le stesse, e riguardano le troppe incertezze sulla realizzabilità del progetto e gli attacchi da parte delle istituzioni finanziarie e politiche internazionali che pesano sulla moneta elettronica. Oltre ai dubbi espressi dalle banche centrali internazionali, ora anche l’Unione europea ha deciso di vederci chiaro sui progetti di Facebook.

Così, come riportato dal Financial Times, Bruxelles avrebbe inviato al social network alcune domande relative soprattutto alla gestione dei dati fiscali ed economici degli utenti  e agli interventi che il Facebook intende mettere in campo per prevenire rischi di riciclaggio e di finanziamenti a gruppi terroristici attraverso la sua criptovaluta.

E il questionario inviato a Facebook si inserisce in un’indagine più ampia che il commissario europeo ai servizi finanziari, Valdis Dombrovskis, sta portando avanti per definire le linee guida per una regolamentazione e la circolazione di tutte le criptovalute, compreso quindi Libra, all’interno dell’Unione europea nei prossimi anni.

Ma la particolare attenzione riservata al progetto di Facebook deriva in particolare dai numeri. Ipoteticamente, Libra potrebbe rappresentare il primo caso di una moneta elettronica internazionale utilizzata da circa 2,4 miliardi di utenti e non controllata da leggi statali.

Il mese scorso i rappresentanti del social e gli altri vertici della Libra Association hanno incontrato i rappresentanti di 26 banche centrali, che richiedono maggiori rassicurazioni, ma la tensione resta alta. Sempre il mese scorso, il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, si è espresso apertamente contro il progetto Libra, che metterebbe a “rischio la sovranità nazionale”, come riporta Le Monde, e le stesse ragioni sono condivise dall’omologo tedesco Olaf Scholz.

Insomma, anche in Europa la strada di Libra sembra sempre più in salita e anche il membro della commissione della Banca centrale europea, Benoît Coeuré, avverte che “gli standard di regolamentazione per l’approvazione saranno molto alti”, si legge ancora sul Financial Times.

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