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giovedì, Set 07

Affitti brevi e Airbnb, la ministra Santanché vara la stretta



Da Wired.it :

Il ministero del Turismo ha inviato alle associazioni del settore la proposta di normativa sugli affitti brevi. I primi lavori erano iniziati a maggio, quando la ministra Daniela Santanché aveva annunciato la stretta sui soggiorni di breve durata.

Il logo di AirBnb diviso a metà sopra un'immagine di New York

Nella metropoli americana sono entrate in vigore nuove regole che impongono forti limitazioni agli affitti brevi, con l’obiettivo di contrastare la crisi degli alloggi

L’annuncio della ministra

A dare la notizia della formulazione della proposta – che riguarda anche le prenotazioni tramite piattaforme come Airbnb – è stata proprio la ministra Santanché tramite un post pubblicato nella serata del 6 settembre su Facebook.

Una prima bozza di decreto era stata condivisa con gli operatori del settore a fine maggio. Il ddl affitti brevi, come è stato soprannominato, ha l’obiettivo contrastare “il rischio di un turismo sovradimensionato rispetto alle potenzialità locali e a salvaguardare la residenzialità dei centri storici e impedirne lo spopolamento”. L’ultima bozza, però, suggerisce un cambio di direzione. Lo fa notare Il Sole 24 Ore, che sottolinea come le nuove priorità del ministero siano “fornire una disciplina uniforme a livello nazionale nonché contrastare il fenomeno dell’abusivismo nel settore”.

Il testo, concepito da Santanché “per arrivare a una proposta il più possibile condivisa”, arriva a seguito di una recente polemica scoppiata proprio tra la ministra e il sindaco di Milano Beppe Sala, che aveva contestato la scarsa attività del governo nella limitazione degli affitti brevi nel capoluogo lombardo, specie dopo la notizia di una stretta da parte della municipalità di New York, decisa all’inizio del mese.

I punti della proposta

In linea con la bozza di maggio anche l’ultimo documento presentato prevede una permanenza minima di due notti nelle strutture situate nei centri storici delle città metropolitane e nei comuni ad alta densità turistica. In caso di violazione della norma, dunque per chi affitta per una sola notte, sono previste multe fino a cinquemila euro.

Il nuovo testo, inoltre, introduce per gli immobili in affitto un codice identificativo nazionale (Cin), che andrà a sostituire quello attualmente in vigore che ha una valenza su scala regionale (Cir). Istituendo un codice nazionale, il governo intende perciò istituire una banca dati unica per l’intero paese, uniformando la disciplina in tutto il paese. La mancata richiesta di Cin per il proprio immobile, scrive sempre Il Sole2 4 Ore, costerà al proprietario una multa fino a ottomila euro, mentre la sua mancata esibizione prevede sanzioni dai 500 ai cinquemila euro, oltre alla rimozione dell’annuncio di affitto.

Al momento, non sono arrivate le reazioni delle associazioni di categoria, ma già a maggio, se si erano dette d’accordo con l’istituzione del Cin, avevano però espresso forte contrarietà all’introduzione del divieto di affitto per una sola notte.



[Fonte Wired.it]