Se questi mesi avete seguito alcune delle presentazioni dei colossi del tech – come Google o OpenAI – sicuramente avrete sentito dei cosiddetti agenti AI. Ma chi sono davvero? Cosa sanno fare? E, soprattutto, perché se ne parla così tanto? Come prima cosa, cerchiamo di dare una definizione semplice ed esaustiva: gli agenti AI non sono altro che modelli di grandi dimensioni in grado di eseguire un’azione in modo del tutto indipendente. In sostanza, fanno un passo avanti – e neppure piccolo – rispetto alla “semplice” risposta che ci forniscono i chatbot con cui abbiamo preso l’abitudine di conversare negli ultimi mesi.
Compagnie come Google, Microsoft e OpenAI stanno lavorando per insegnare ai loro agenti AI a lavorare con le API dei dispositivi degli utenti. Questo significa che, idealmente, potranno premere pulsanti, prendere decisioni, monitorare autonomamente i canali e inviare richieste. “Sono d’accordo che il futuro sono gli agenti – ha dichiarato Alexander Kvamme, CEO di Echo AI, una società che sviluppa agenti che analizzano le conversazioni tra aziende e clienti al fine di migliorare la loro esperienza -. L’industria ne parla da anni, ma non ha ancora reso questo progetto realizzabile”. D’altronde, garantire il funzionamento di un modello tanto evoluto non è certo semplice, considerando che deve prendere dozzine o centinaia di decisioni in modo indipendente, il che è alquanto difficile da automatizzare.
Inoltre, come è ovvio che sia, più i modelli AI diventano indipendenti nelle scelte e più si espongono al rischio di commettere errori. Ma creare agenti perfetti non risulta conveniente per le aziende del settore, considerando che c’è una piccola – seppur molto rumorosa – schiera di esperti AI che teme che creare agenti troppo abili possa determinare la fine della civiltà umana. Una preoccupazione forse eccessiva, che si contrappone agli ottimisti come Kvamme, fermamente convinti che la tecnologia non possa far altro che potenziare le capacità degli esseri umani. “Sono convinto che gran parte del lavoro che [gli agenti] risolveranno è un lavoro che gli esseri umani preferirebbero non fare” chiosa il CEO di Echo AI, dando voce alla convinzione di molti altri esperti del settore. E nel mezzo di queste due filosofie ci sono gli agenti AI, tanto bravi da svolgere compiti al nostro posto, ma non abbastanza da farlo davvero.