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martedì, Gen 10

Agricoltura, 3 idee made in Italy del futuro



Da Wired.it :

Applicazioni che dall’agricoltura arrivano anche agli allevamenti, come spiega Giovanni Pomella, direttore generale di Lactalis in Italia, uno dei clienti di xFarm: “Crediamo che solo ciò che è misurabile sia migliorabile. La digitalizzazione dei dati relativi ai principali parametri di una stalla, quelli che ruotano attorno al benessere animale e alla nutrizione delle bovine, migliorerà la qualità delle informazioni disponibili e potremo così condividere le soluzioni più opportune all’interno della filiera”.

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Nuove soluzioni per un futuro più sostenibile: lo sta sperimentando un progetto tutto italiano, Nemo’s Garden, al largo delle coste liguri

I robot che lavorano con i contadini

Come integrare la forza lavoro nei campi? Attraverso l’uso della robotica, come spiega Roberto Minetto, ad di Hortobot. La sua azienda, made in Italy, offre la prima soluzione al mondo di questo tipo per campi in pluricoltura. “Hortobot è un robot autonomo che ti permette di automatizzare alcuni processi in agricoltura: dalla preparazione del terreno alla semina fino al ciclo finito della coltura. La raccolta avviene in maniera collaborativa: il robot porta la persona, questa è seduta comodamente, usa comandi vocali e ha le mani libere per poterla effettuare”. Un robot progettato interamente dall’azienda, dalla meccanica all’elettronica. 

Il complesso di Hortobot varia da 6 metri di larghezza iniziali fino ai 27 metri, per coltivare circa 200 metri di campi, coprendo quindi una fascia di quasi un ettaro. Il modello di base costa circa 60mila euro: si tratta di macchine che necessitano chiaramente di manutenzione (il costo è di circa duemila euro l’anno) ma che hanno una vita media di almeno 12 anni. “Il ritorno dell’investimento è pensato in 2 o 3 anni”, segue Minetto, che ci tiene a precisare: “Hortobot ha consumi energetici contenuti: circa 1 kWh per un impianto dai 6 ai 10 metri, ovvero quanto un phon. Siamo stati attenti a creare una soluzione non energivora, nonostante il progetto sia nato 4 anni fa quindi ben prima della crisi energetica che stiamo vivendo”.

Il sistema di Hortobot – Foto Credits: Gianluca Schinaia

I simulatori virtuali delle macchine agricole

Il 25 ottobre scorso, Cnh Industrial ha presentato nel suo centro di ricerca e sviluppo di Modena il Dynamic simulator, il primo simulatore a livello mondiale dedicato al settore agricolo e pensato per i trattori. Non è un caso che la presentazione sia stata fatta a Modena: l’Italia ricopre un ruolo importante per Cnhi, tanto che è al primo posto per numero di dipendenti (4.500) e ospita 4 stabilimenti di produzione (sui 10 in Europa).

Cosa fa il simulatore? “Verifica il comportamento di un trattore prima che questo venga messo in produzione. Ciò significa avere la possibilità di prevedere eventuali malfunzionamenti e intervenire per risolvere problematiche che altrimenti sarebbero individuabili solo una volta che la macchina è stata messa sul campo. E così ridurre i tempi con i quali una innovazione viene portata sul mercato” spiega Carlo Lambro, brand president New Holland Agriculture. Ecco la prova del Dynamic Simulator che chi scrive ha potuto realizzare a Modena durante l’evento di presentazione: sulla destra in basso gli schermi che mostrano il tracciato virtuale fatto dal simulatore.



[Fonte Wired.it]