Riuniti in una sala conferenze, i team di progettazione e di ingegneria hanno presentato le modifiche quasi definitive delle app che riguardano il modo in cui gli host impostano i loro servizi. Chesky sembrava piuttosto soddisfatto di ciò che vedeva, tanto che dopo si è scusato con me perché non ho potuto vederlo fare l’animale con i suoi sottoposti. Tuttavia, anche durante la recensione di questo prodotto, Chesky ha farfugliato un flusso costante di piccole correzioni. Il cursore è stranamente centrato… Quegli indicatori visivi sono un po’ confusi… Ci vorrebbe un’ombra sottile qui… La riga successiva non sembra centrata verticalmente… L’inserimento dell’indirizzo è piuttosto scomodo… Quel pulsante sembra stranamente corto, dovrebbe essere così corto? … Quel luccichio, pensiamo di averne bisogno? Sbarazziamocene… Quel modulo superiore non ha senso… Dobbiamo riscrivere tutto il copy di questa pagina… Credo che ci serva uno stato vuoto migliore… Quel titolo non è chiaro…
Il gruppo se ne va soddisfatto e un po’ stupito di essersela cavata così facilmente. Ma quando un giorno dopo incontro Chesky per tirare le somme, mi dice che mi ero appena perso una recensione del prodotto più piccante. Poi si fa serio, spiegando cosa significa per lui la reinvenzione. “Mi sentivo un po’ come il tizio delle case vacanza”, dice. “Come se noi, come azienda, fossimo un po’ sottovalutati”. E tira di nuovo in ballo Apple, dicendo che entrambe le aziende incarnano l’idea che un rapporto commerciale possa generare emozioni. “La mia ambizione è un po’ come quella di un artista e di un designer”, dice.
A questo punto Chesky diventa un po’ “woo”. “La magia, col senno di poi, non è tecnologia”, dice riflettendo sulle magie di Apple. Quello che ha capito è che la magia sta nel creare connessioni con chi ti offre un letto, una microdermoabrasione, un incontro di sparring sul ring della lucha libre. “La magia senza tempo è quella che si ricorda alla fine della vita”.
Lascia che questo concetto rimanga in sospeso per un minuto. Poi mette un tappo a questa intuizione, sembrando meno un amministratore delegato che un life coach. “Non ho mai fatto un sogno con un dispositivo”, dice. Lascia al subconscio il compito di evidenziare ciò che conta. Detto questo, i suoi sogni diurni riguardano sicuramente un nuovo tipo di dispositivo. Nelle ore libere contribuisce a un progetto segreto diretto dai suoi amici Altman e Ive per creare un dispositivo che, secondo Altman, rappresenta il passo successivo al computer. (“Non si tratta di un teorico scambio di memo”, mi dice Altman. “Ci stiamo lavorando sodo, stiamo facendo dei prototipi”).
Ma questo è un futuro lontano. Per quanto riguarda i prodotti realmente esistenti nel mondo, Chesky dovrà affrontare la concorrenza di decine di leader del settore, tra cui Yelp, Instacart, DoorDash, Ticketmaster, Hotels.com, Tinder, OpenTable e Craigslist, solo per citarne alcuni. Probabilmente si possono aggiungere Apple, Meta e Microsoft, dato che Chesky vuole che Airbnb sia una credenziale universale e che abbia l’aspetto di un social network. Persino Steve Jobs avrebbe potuto battere ciglio di fronte all’idea di affrontare una simile folla tutta in una volta.
Immagini a cura di Jillian Knox.
Con la partecipazione di: Liv Skinner, Liv Well e Francesca Lopez, Zinnia Wildflower Bakehouse
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.
