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giovedì, Lug 11

Airbnb, il primo prezzo è quello giusto: stop a oneri “a sorpresa”


Il portale di affitti brevi dovrà mostrare il prezzo definitivo, comprensivo di tasse locali e oneri, come le spese di pulizia, per semplificare la comparazione con altri siti.

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(Immagine: pixabay)

Prenotare una casa sapendo fin da subito quale sarà il prezzo definitivo finale, comprensivo di tasse e oneri. Airbnb aggiusta la rotta e si adegua agli standard stabiliti dalla Commissione europea, che insieme alle autorità di consumatori, lo scorso luglio ha invitato il portale di affitti brevi ad allinearsi alle norme in vigore. Migliorando e chiarendo il modo in cui presenta le offerte di alloggio.

Cosa cambia?

Adesso, in fase di scelta e prenotazione, il consumatore può stare certo che il prezzo che visualizza nella prima pagina, è lo stesso che dovrà pagare anche alla fine dell’iter di prenotazione. Nelle ricerche di alloggio con date selezionate, gli utenti visualizzano il prezzo totale nella pagina dei risultati. Inclusi tutti gli oneri e le tariffe obbligatorie applicabili, come il servizio, le spese di pulizia e le tasse locali.

Non ci saranno più costi obbligatori a sorpresa che compaiono nelle pagine successive. Una misura che agevola chi, in fase di prenotazione, sta comparando prezzi per capire quale sia la migliore soluzione.

Per queste vacanze estive, gli europei otterranno semplicemente ciò che vedono quando prenotano le loro vacanze”, ha spiegato Věra Jourová, il commissario europeo per la Giustizia, i consumatori e l’uguaglianza di genere: “Sono molto soddisfatto che Airbnb abbia collaborato con la Commissione europea e le autorità nazionali per la tutela dei consumatori per migliorare il modo in cui opera la piattaforma. Mi aspetto che anche altre piattaforme seguano l’esempio”.

Altre modifiche

L’adeguamento di Airbnb prevede anche altre modifiche che chiariscono l’offerta. D’ora in poi il portale distinguerà se un annuncio viene messo da un privato o da un professionista. Fornirà un collegamento facilmente accessibile dalla piattaforma per la risoluzione di controversie online sul proprio sito web. E darà anche tutte le informazioni relative alla risoluzione delle controversie in generale.

Tra le altre cose, Airbnb ha anche rivisto i suoi termini di servizio, in cui chiarisce che gli utenti possono presentare una causa contro Airbnb davanti ai tribunali del loro Paese di residenza. Rispetta i diritti legali di base degli utenti di citare in giudizio un ospite in caso di danni personali o altri danni. Si impegna a non modificare unilateralmente i termini e le condizioni senza informare gli utenti in anticipo. E senza dare loro la possibilità di annullare il contratto.

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