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domenica, Nov 01

Alcuni pazienti Covid-19 sviluppano anticorpi che attaccano l’organismo



Da Wired.it :

In uno studio ancora preliminare, un team di ricerca ha rilevato che molti pazienti con Covid-19 producono particolari anticorpi, detti auto-anticorpi, presenti solitamente nelle malattie autoimmuni e diretti contro l’organismo. Ecco quali sono gli anticorpi e cosa potrebbe significare questo elemento

anticorpi
(foto: Piro4d via Pixabay)

Ormai lo sappiamo: nel Covid-19 il ruolo del sistema immunitario è centrale e un’attivazione eccessiva può diventare controproducente, causando un’infiammazione diffusa con conseguenze anche molto gravi. Ma il sistema immunitario è coinvolto anche in un altro meccanismo finora sconosciuto, almeno in questa infezione. Oggi un gruppo di ricerca della Emory University ad Atlanta, infatti, ha scoperto che alcuni pazienti con Covid-19 e ricoverati in terapia intensiva sviluppano particolari anticorpi, detti autoanticorpi, diretti contro il nostro stesso organismo, simili a quelli prodotti in varie malattie autoimmuni. Lo studio, condotto su un campione ristretto di pazienti, non è ancora peer reviewed ma è disponibile in preprint. Ancora non sappiamo qual è il ruolo di questi autoanticorpi, tuttavia la loro presenza potrebbe indicare che i pazienti con Covid-19 possano trarre beneficio da trattamenti per le malattie autoimmuni.

Anticorpi diretti contro i nostri tessuti

I ricercatori hanno analizzato i dati di di 52 persone positive al Sars-Cov-2 che hanno ricevuto assistenza in reparti di terapia intensiva e hanno osservato che più della metà dei pazienti presentavano degli auto-anticorpi, non avendo una storia di malattie autoimmuni. Gli auto-anticorpi sono presenti nel caso di alterazioni e patologie autoimmuni, come le connettiviti (fra cui il lupus) e alcune artriti, fra cui l’artrite reumatoide, ed altre malattie. La presenza a detta degli autori “allarmante” di questi anticorpi anche in pazienti con Covid-19 non è una sorpresa del tutto inaspettata, dato che il fenomeno è stato documentato anche in altre malattie infettive, come la tubercolosi.

In particolare i pazienti con livelli della proteina C reattiva (un marcatore dell’infiammazione) erano più soggetti a questo fenomeno e ben due terzi di loro avevano sviluppato auto-anticorpi. Gli anticorpi rilevati più frequentemente sono gli anticorpi anti-nucleo (Ana) e il fattore reumatoide. Per rilevarli basta un’analisi del sangue e si tratta di test semplici, come sottolineano gli autori, che si possono fare nella maggior parte degli ospedali.

Come si comportano gli autoanticorpi

Il punto è che ancora non sappiamo come questi autoanticorpi agiscono rispetto all’infezione Covid-19, come spiega chiaramente Matthew Woodruff, primo autore del lavoro in un articolo su The Conversation. Questi autoanticorpi potrebbero essere addirittura benefici, attraverso qualche meccanismo cellulare ancora sconosciuto, nel combattere l’infezione. O viceversa potrebbero contribuire ad aggravare l’infezione. Oppure, eventualità più preoccupante, questa risposta potrebbe persistere e gli autoanticorpi permanere, spiega l’esperto, con la comparsa di un’alterazione o di una patologia autoimmune. Gli autori si chiedono anche se la presenza di questi anticorpi possa in parte spiegare i frequenti strascichi anche gravi che sono stati riferiti da vari pazienti, dalla stanchezza persistente al danno polmonare fino ad altri disturbi, il cosiddetto long Covid.

Affinare i trattamenti contro Covid-19

Svolgere ulteriori studi su questi anticorpi nei pazienti con Covid-19 è importante anche per un’altra ragione. La loro attivazione potrebbe essere una delle spiegazioni per cui molti pazienti trattati con il desametasone, antinfiammatorio steroideo utilizzato in diverse malattie autoimmuni, abbiano un beneficio da questa terapia. Questi risultati, spiegano gli autori, potrebbero aiutare a individuare trattamenti mirati per i pazienti con Covid-19 e con gli Ana o con altri autoanticorpi positivi, dato che con un semplice test è possibile rilevare la presenza di questi anticorpi e distinguere i casi. Anche i pazienti con long Covid, potrebbero, qualora siano presenti questi anticorpi, trarre vantaggio da trattamenti specifici. Infine, concludono gli autori, capire meglio se l’infezione Covid-19 è associata frequentemente a questo fenomeno è importante per conoscere meglio la malattia e agire tempestivamente nel caso di pazienti che continuano a presentare gli autoanticorpi.

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[Fonte Wired.it]