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Alex Karp, dal lavoro con Israele al sostegno alle espulsioni di massa di Trump: il capo di Palantir non si pente di niente

by | Nov 21, 2025 | Tecnologia


Non mi sto lamentando. Non siamo vittime a Palantir. Stiamo andando molto bene. Ma potremmo andare addirittura meglio.

Nel suo libro lei critica aspramente il fatto che le aziende tecnologiche non siano sufficientemente patriottiche.

All’inizio eravamo in contrasto con la Silicon Valley perché eravamo filoamericani, filoccidentali e favorevoli a un governo funzionale. Questo ero considerato molto controverso nella Silicon Valley, perché equivaleva a non fare soldi. Abbiamo vinto quella battaglia. Credo che la Silicon Valley sia diventata, almeno a porte chiuse, patriottica. È sempre stata a favore della meritocrazia e noi siamo molto in linea con questo concetto. Il punto in cui siamo attualmente all’apice del disallineamento è che noi crediamo nell’utilizzo dei modelli linguistici per generare valore empirico effettivo, ma anche per i lavoratori. Siamo andati verso il governo quando tutti prendevano la direzione opposta. È così che abbiamo ispirato Maven, il piano per l’intelligenza artificiale sul campo di battaglia del governo statunitense.

Siete stati coinvolti nella guerra in Ucraina fin dall’inizio. Che cosa ha imparato da questa esperienza sul campo di battaglia del futuro?

Posso dirglielo a microfoni spenti.

Questa è un’intervista, quindi non sarebbe utile.

Allora le darò la versione ufficiale, che è quasi la stessa. In linea di massima, all’inizio della guerra era evidente che servisse un software capace di coordinare piccoli sistemi sul campo. Poi però i russi hanno iniziato a bloccare le comunicazioni e a interferire con tutti i dispositivi. La lezione è stata che l’unica cosa che contava davvero era riuscire a superare quelle interferenze e far arrivare ogni dispositivo al proprio obiettivo. In sostanza, tutto dipendeva dalla capacità di comunicare con i mezzi, pianificarne i movimenti e raccogliere le informazioni che fornivano. È un modo di combattere molto diverso da come si è fatto in passato.

È una forma di guerra che fa più paura?

Dal mio punto di vista la domanda è un’altra: farà più paura ciò che farà l’America oppure ciò che faranno i nostri avversari? Servono satelliti di fascia alta, la capacità di coordinarli e, naturalmente, software e modelli linguistici avanzati. È un vantaggio per l’America, perché in questi ambiti siamo molto forti.

Palantir ha una cultura peculiare, che alcuni definiscono addirittura un culto. Mi chiedo quanto coltivate la mentalità da outsider. Siamo entrambi di Philadelphia; dopo la vittoria del primo Super Bowl, Jason Kelce ha detto: “Non piacciamo a nessuno. E non ci interessa“.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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