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Il mercato italiano dell’alta velocità si prepara ad accogliere presto un terzo protagonista, il primo non autoctono. Come riporta infatti l’agenzia Ansa, il gruppo francese Société nationale des chemins de fer (Sncf) ha presentato ufficialmente il 12 giugno a Rete ferroviaria italiana (Rfi), che gestisce la rete della penisola, una domanda per un accordo quadro.

L’annuncio è arrivato direttamente dal direttore generale di Tgv-Intercity del gruppo Sncf Alain Krakovitch, che ha spiegato come la società transalpina affiancherà “l’ingresso sul mercato domestico” al servizio transfrontaliero che essa già opera in Italia tra Parigi, Torino e Milano. Il dg ha anche aggiunto che i primi treni faranno il loro esordio sui binari italiani dell’alta velocità “progressivamente dal 2026” sulla direttrice che viaggia tra Torino e Napoli e su quella che viaggia tra il capoluogo piemontese e Venezia.

Sncf si aggiungerà dunque a Trenitalia e Italo – Nuovo Trasporto Viaggiatori (noto semplicemente come Italo), le uniche i cui mezzi percorrono attualmente i 1097 chilometri di cui consta la rete ferroviaria ad alta velocità italiana secondo i dati aggiornati al 31 dicembre 2023 e pubblicati sul sito di Rete ferroviaria italiana. A marzo, l’autorità di regolazione dei trasporti aveva invece concesso a Longitude Holding, impresa ferroviaria erede di Arenaways fondata dall’ex capostazione e dirigente Trenitalia Giuseppe Arena, alcune tratte a lunga percorrenza, su cui sarà attivato nel 2025 un servizio che sarà una via di mezzo tra intercity e collegamento ad alta velocità.

Société nationale des chemins de fer e Longitude Holding si inseriscono di fatto nell’unico segmento del settore ferroviario del nostro paese in cui vige il regime del libero mercato, cioè proprio l’alta velocità. Regionali e intercity sono invece parte del servizio universale, controllata direttamente dallo Stato. La liberalizzazione ha le sue radici temporali nel 2012, quando l’Italia, con l’avvento di Italo, fu la prima in Europa ad aprire il settore alla concorrenza.



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