Un giudice federale di New York ha ordinato ad Amazon di rispettare un mandato di comparizione emesso da un’agenzia statunitense per i diritti civili che sta indagando sulle accuse di discriminazione contro le lavoratrici incinte nei magazzini online. La notizia è stata riportata dall’agenzia di stampa britannica Reuters.
La giudice distrettuale Lorna Schofield ha respinto le obiezioni di Amazon secondo cui il mandato della Commissione per le pari opportunità sul lavoro (Eeoc) era troppo ampio e chiedeva informazioni non rilevanti. L’Eeoc sta cercando dati sulle richieste avanzate dalle lavoratrici incinte in cinque magazzini statunitensi, come limiti al sollevamento di oggetti pesanti e pause aggiuntive, e se Amazon abbia accettato o rifiutato tali richieste.
Il portavoce Sam Stephenson ha dichiarato che Amazon ha cooperato con l’indagine fin dall’inizio tre anni fa e non è d’accordo con come l’Eeoc stia descrivendo la sua condotta. Amazon è fiero delle politiche e del supporto che offre alle lavoratrici incinte e ai lavoratori con partner che partoriscono, ha affermato Stephenson. L’azienda prende molto sul serio la questione e non vede l’ora di dimostrare che le accuse dell’Eeoc sono infondate.
L’indagine della commissione è stata avviata in seguito alle denunce di cinque donne che affermano di aver subito discriminazioni in gravidanza mentre lavoravano nei magazzini Amazon in diverse località degli Stati Uniti. Amazon ha dichiarato di aver fornito all’Eeoc circa 370.000 pagine di documenti in risposta alla richiesta, anche se non nel formato specifico richiesto dall’agenzia.