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martedì, Mar 14

Amazon mostra le antenne per la connettività satellitare di Project Kuiper

da Hardware Upgrade :

Come sappiamo una delle possibilità di generare guadagni da parte di SpaceX è quello relativo alla connettività satellitare fornita da Starlink (sia per ambienti consumer, professionali e corporate oltre che militari). Una megacostellazione satellitare in orbita bassa terrestre che offre diversi vantaggi rispetto a quelle in orbita geostazionaria. Anche OneWeb e altre società e agenzie spaziali stanno guardando con interesse a questo genere di costellazioni compresa Amazon con Project Kuiper.

Il colosso statunitense è in netto ritardo sia contro OneWeb che, soprattutto, contro SpaceX ma in queste ore, un po’ a sorpresa, ha voluto mostrare le antenne che verranno utilizzate per connettersi ai suoi satelliti in orbita bassa terrestre (LEO). Amazon punta così non solo a fornire la connettività Internet in diverse zone del globo ma anche i propri servizi (basti pensare a Prime Video, Music e altri).

Project Kuiper: le antenne satellitari di Amazon

Secondo quanto riportato nel comunicato stampa, ci saranno diversi modelli che andranno incontro a diverse esigenze. Come scritto sopra però bisogna considerare che questa costellazione è attualmente solo “sulla carta” rispetto a quella di SpaceX che già fornisce connettività in diverse nazioni del Mondo (Italia compresa) oppure OneWeb che sta completando i lanci necessari per permetterne il funzionamento effettivo.

Amazon scrive che “la sua missione [ndr. della nuova costellazione] è colmare il divario digitale fornendo una banda larga veloce e conveniente alle comunità non servite o scarsamente servite dalle tecnologie di comunicazione tradizionali”. Imparando in parte dalle strategie di SpaceX, la società statunitense ha pensato di realizzare antenne satellitari che fossero “a basso prezzo” con un obiettivo di costi produttivi entro i 500 dollari. L’obiettivo è stato centrato nel 2020. Amazon non si è fermata qui.

Rajeev Badyal (VP della tecnologia di Amazon) ha dichiarato “fin dal primo giorno, ogni decisione tecnologica e aziendale che abbiamo preso si è concentrata su ciò che offrirà la migliore esperienza per diversi clienti in tutto il Mondo e la nostra gamma di terminali per i clienti riflette queste scelte”.

amazon

Il terminale (l’antenna) standard di Project Kuiper per utenti consumer e piccole imprese ha un’area di circa 71 cm² con uno spessore di 2,54 cm. Il peso invece (senza staffa) si assesta sui 2,26 kg. Le prestazioni, ovviamente da verificare sul campo, saranno pari a 400 Mbps in download mentre il costo all’utente dovrebbe essere pari a meno di 400 dollari (per l’hardware).

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Una versione ancora più economica e compatta, con area di 45,2 cm e spessore di 2,54 cm, sarà invece dedicata a chi vuole impiegare la connettività satellitare con IoT o per utenti domestici. Il peso si assesterà sui 450 grammi mentre le prestazioni saranno limitate a 100 Mbps in download.

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Non poteva poi mancare la versione più prestazionale tra tutte dedicata ad aziende e professionisti che vogliono il massimo. In questo caso l’antenna satellitare per Project Kuiper sarà grande 48 x 76 cm e permetterà di raggiungere velocità di ben 1 Gbps.

Amazon ha anche aggiunto che il chip che gestirà queste antenne è stato realizzato internamente dalla società e ha nome in codice Prometheus. Sempre stando alle parole del produttore sembra che le prestazioni concilieranno quelle dei chip integrati in uno smartphone 5G con la capacità di fornire connessione a moltissimi utenti. Sempre Prometheus si troverà all’interno dei satelliti ma anche nelle stazioni di terra necessarie alla connessione consentendo di gestire fino a 1 Tbps per ogni satellite.

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Quando ci si potrà connettere con Project Kuiper di Amazon? Secondo le informazioni pubbliche la produzione in massa dei satelliti inizierà entro la fine del 2023 con lanci nella prima metà del 2024 ed entro la fine di quell’anno ci saranno le prime connessioni commerciali. A differenza di SpaceX, Amazon non ha una propria flotta di razzi spaziali e per questo si è appoggiata a diversi fornitori come ULA, Arianespace e Blue Origin. Nello stesso periodo SpaceX dovrebbe ampliare la propria flotta di satelliti con le nuove versioni di seconda generazione e non solo nelle versioni “mini” ma anche con quelle dal potenziale maggiore.

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