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mercoledì, Lug 10

Amazon, stop ai ricorsi degli interinali: niente contratto stabile


Respinti a Milano e a Piacenza i primi ricorsi dei lavoratori somministrati del gigante dell’ecommerce, che chiedevano l’assunzione a tempo indeterminato

Un magazzino di smistamento di Amazon (Getty Images)
Un magazzino di smistamento di Amazon (Getty Images)

Doppia sconfitta per i lavoratori interinali che hanno fatto ricorso contro Amazon a Piacenza e Milano per essere assunti a tempo indeterminato. Le prime sentenze segnano un due a zero per il colosso dell’ecommerce, chiamato in caso da alcuni magazzinieri perché, secondo un’indagine dell’Ispettorato del lavoro, tra luglio e dicembre del 2017 avrebbe superato le quote di addetti somministrati nel deposito di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza.

A Milano, come riferisce l’agenzia Ansa, il giudice del Lavoro Eleonora Porcelli ha respinto i ricorsi di una decina di lavoratori interinali. Un’altra decina sono le impugnazioni rispedite al mittente dal tribunale di Piacenza la scorsa settimana.

Nel complesso, dei 245 lavoratori interessati dall’opzione ricorso, secondo una ricostruzione di Wired a gennaio, 180 sono quelli che hanno fatto causa tra il capoluogo lombardo e la città emiliana. Le sigle sindacali del commercio di Piacenza – Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil e Ugl Terziario – hanno assistito la maggior parte degli addetti, anche se alcuni si sono mossi in autonomia.

Attendiamo di leggere le ragioni e valuteremo se fare appello”, dichiara a Wired Francesca Benedetti, segreteria della Fisascat Cisl locale. Le motivazioni saranno depositate a settembre, mentre altre cause sono in calendario, già settimana prossima, a Milano. E occorrerà capire se gli altri giudici del foro meneghino si allineeranno alla posizione della collega o se, su uno stesso caso, si giungerà a sentenze divergenti.

La vicenda

Che la partita si giocasse su un campo di cristallo, lavoratori, sindacati e azienda lo sapevano bene. La vicenda degli interinali è una matassa difficile da dipanare, a cominciare dai numeri, come ha dimostrato Wired accedendo ai documenti ufficiali.

L’8 giugno 2018 l’Ispettorato del lavoro comunica di aver trovato 1.308 interinali nel magazzino di Castel San Giovanni, circa tre volte rispetto ai 444 di cui l’azienda si sarebbe potuta avvalere, secondo i parametri di confronto con i dipendenti fissi.

Ma quando il sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Cominardi, tre mesi dopo risponde a un’interrogazione parlamentare, gli interinali di troppo salgono a 1.951.

L’impennata sarebbe dovuta a un ricalcolo. Amazon, facendo una media dei mesi esaminati, rispetta la quota del 28% degli interinali stabilita dalla legge, ma siccome l’impiego di questi lavoratori non è omogeneo e cresce in occasione dei picchi, come la campagna del Black Friday o di Natale, per i sindacati ci sarebbero stati degli sforamenti. Per questo, gli interinali, come ha messo nero su bianco l’Ispettorato, “potranno essere assunti a tempo indeterminato”.

Dai tribunali, però, al momento arriva uno stop. Le motivazioni faranno luce sul perché. C’è un’altra incognita in questa vicenda ed è quella dei tempi con cui impugnare il contratto e ottenere l’assunzione. Ci sono 60 giorni per trovare una mediazione e, fallita questa, 180 per fare ricorso. Termini ampiamente scaduti, se si guarda a quando sono stati chiusi i contratti.

I sindacati però fanno appello al fatto che, senza le indagini dell’Ispettorato, non si sarebbe potuto fare ricorso. E quindi i tempi vanno calcolati da giugno del 2018, quando si è chiusa l’inchiesta. Tanto che alcuni legali hanno anche sollevato un’eccezione di incostituzionalità per la scadenza dei 60 giorni. Al momento Amazon, interpellata da Wired sull’esito dei processi, non ha commentato la vicenda.

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