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martedì, Feb 04

Amore artificiale: 5 serie sulle relazioni tra personaggi umani e virtuali


Dal 6 febbraio, su Netflix, My Holo Love mette in scena la love story tra una donna e un ologramma. Qui gli altri titoli sui rapporti tra umani e robot

Pensi che un umano e una intelligenza artificiale possono innamorarsi?”, recita il trailer di My Holo Love, nuova serie originale Netflix dal 6 febbraio sulla piattaforma digitale. Soyeon è una giovane donna che soffre di prosopagnosia, ovvero è incapace di riconoscere i volti delle persone. Lo sviluppatore di Ai Nando chiede a Soyeon di fare da beta tester per la Holo, un ologramma con l’aspetto del suo creatore con cui la protagonista creerà un legame sentimentale. Le relazioni virtuali – che siano tra individui che si incontrano e si frequentano in Vr o umani che intrecciano rapporti con intelligenze artificiali – sono al centro di appassionanti studi sulle infinite sfaccettature dell’amore ad alta tecnologia. Film come i bellissimi Blade Runner 2049 – dove la Ai olografica Joi e il replicante K si innamorano – o Lei – nel quale l’introverso Theodore si innamora dell’Os1 Samantha – hanno già affrontato il tema, ma anche gli show televisivi si sono dedicati all’argomento. Ecco alcune serie che affrontano il tema degli amori virtuali.

1. Chobits

In Giappone spopolavano realistiche sex doll già in tempi non sospetti, ovvero vent’anni prima che dalle nostre parti se ne avvistasse una. Sempre un paio di decenni fa la possibilità che la tecnologia potesse offrire partner più attraenti per gli umani dei propri simili aveva raggiunto le produzioni nipponiche, non solo film ma anche gli anime. Le Clamp, celeberrime autrici di Rayearth, esordirono con un’altra disamina precorritrice dell’argomento, Chobits, manga prima e serie animata poi incentrata sul rapporto tra un tipico giovane uomo giapponese introverso e un po’ pervertito e una persocom, assistente personale dotata di intelligenza artificiale e inserito in un corpo meccanico. Progettate per assecondare le richieste del proprietario, queste Ai intaccano il tessuto sociale perché gli umani trovano più gratificante e meno conflittuale interagire con questi computer programmati per dire sempre di sì. Le cose cambiano quando il mediocre e sfigatissimo Hideki si imbatte in Chii, un persocom formattato che si dimostra in grado di sviluppare una personalità reale e non simulata grazie all’apprendimento. Hideki si innamora di Chii, ma per impedire che questa diventi l’ennesima Ai oggetto di un amore egoistico, un programma che ne impone la formattazione (e la cancellazione della personalità) gli impedisce il rapporto fisico

2. My Absolute Boyfriend

Che cosa succederebbe se, come nella puntata Torna da me dell’antologia distopica Black Mirror, ci si potesse regalare un fidanzato artificiale? In My Absolute Boyfriend – ispirato, guardacaso, a un manga nipponico – le tematiche di Black Mirror e soprattutto di Chobits legate a un possibile futuro in cui gli umani preferiranno relazioni virtuali piuttosto che reali vengono esplorate in una declinazione romantica. Dada, una make-up artist di trucco cinematografico, è reduce da lunga una relazione con un attore bello e famoso che l’ha sempre trascurata. Finirà per innamorarsi di Zero-Nine, un robot programmato per essere il fidanzato perfetto. In controcorrente rispetto alla stragrande maggioranza dei film occidentali simili, My Absolute Boyfriend non relega l’Ai a mero personaggio strumentale che aiuterà la protagonista a “tornare alla realtà”: Dada sceglie di stare con il robot, ovvero con il partner che la asseconderà sempre e metterà sempre i suoi bisogni al primo posto, perché è programmato per farlo. Nell’era dell’amore virtuale, delle dating app con le quali basta uno swipe per trovare un partner e un altro per fare ghosting, la relazione sentimentale vincente è sempre quella più “facile”.

3. Star Trek – The Next Generation

Lo spin-off di Star Trek prodotto a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 è stato un precursore per moltissime tematiche legate al rapporto con le nuove tecnologie, non ultime quelle dell’evoluzione delle intelligenze artificiali e lo sviluppo delle piattaforme olografiche. Oltre alle interazione tra il personaggio dell’androide Data con gli altri membri dell’Enterprise, viene indagato anche quello tra umani e simulazioni olografiche. In particolare, negli episodi legati al personaggi letterario di Moriarty (la nemesi di Sherlock Holmes dei romanzi di Arthur Conan Doyle) e in Trappola spaziale, puntata della terza stagione in cui Goerdi LaForge si innamora della versione olografica di una scienziata, creata per aiutarlo in una ricerca. Lo scarto tra la personalità reale della donna e quella sviluppata dal suo alter ego virtuale decreteranno la fine del rapporto tra l’ufficiale e le due versione della donna, ma non prima di aver offerto una delle prime storie del piccolo schermo dedicato a un argomento molto cyberpunk.

4. Person of Interest

L’amore virtuale di cui parliamo in questo approfondimento non è necessariamente quello che mima il rapporto sentimentale tra due amanti. Person of Interest affronta, in modo quasi del tutto inedito, l’amore filiale secondo un’intelligenza artificiale. Il geniale programmatore Harold Finch, sconvolto dall’attacco dell’11 settembre, sviluppa un’Ai dalla potenza di calcolo tale da poter predire gli atti di terrorismo analizzando miliardi di dati raccolti dalla telecamere di sorveglianza, dai database del governo, dai social, etc. Negli anni impiegati per mettere a punto questo megacomputer, Finch si accorge che l’Ai che ha creato è in grado di evolvere tanto da raggiungere la coscienza di sé e diventare senziente. Per evitarlo, Finch ne cancella la memoria ogni 24 ore – di fatto uccidendola – e per non affezionarsi a sua volta non le dà mai un nome, limitandosi a chiamarla “La Macchina”. Quando non gli è più possibile questa operazione, l’Ai evolve, ma al posto di diventare l’ennesima Skynet (il supercomputer che ha sterminato l’umanità di Terminator) sviluppa un attaccamento filiale per il suo creatore e si sacrifica per lui (dimostrando di essere divenuta totalmente umana).

5. W – Two Worlds Apart

Striking Vipers, uno degli episodi di Black Mirror, indaga l’amore nella realtà virtuale e come questa cessi di essere attraente quando gli amanti si incontrano offline. Il divario tra rapporto in rete e rapporto nella realtà è un altro hot topic contemporaneo, ma la serie W lo affronta in modo ben più originale e inquietante. Yeon-joo è la figlia di un autore di webtoon che finisce risucchiata nella storia del padre. Il protagonista è Cheol, un giovanotto accusato dell’omicidio dei genitori che, a 10 anni di distanza dalla fine del processo, è diventato milionario ed è disposto a tutto per trovare il vero assassino. Yeon-joo sa che il personaggio del fumetto alla fine muore, ma scopre anche che per uscire dalla sua realtà deve completare la storia e ingraziarsi il ragazzo. Non è detto che alla fine desidererà ancora separarsi da Cheol e tornare alla sua realtà

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