Si è infatti cercato di abbinare un aspetto più gradevole con un uso più rapido e preciso, con la possibilità di raggruppare elementi e comandi in modo più organizzato. Tra le novità più interessanti c’è la barra degli strumenti (toolbar) di tipo fluttuante, che occupa solo una porzione del display, rendendosi accessibile a portata di pollice. Oppure il pulsante virtuale Invia che diventa più grande e di diverso colore nella tastiera. Le novità sono scalari, quindi riguardano anche schermi non rettangolari, ma di diverse forme come quelli rotondi degli smartwatch con Wear OS. Il servizio noto finora come Trova il mio dispositivo, che localizza appunto i device per ritrovarli dopo smarrimenti o furti, ora si chiamerà Find Hub e sfrutterà la tecnologia uwb (banda ultralarga) per un tracciamento più preciso come già visto con gli Apple AirTag. Si potrà così ricevere un’indicazione molto più utile per individuare i dispositivi, con tanto di freccia direzionale. Sarà compatibile con i tanti tracker in commercio. Android 16 versione beta sarà diffusa a giugno, l’os dovrebbe fare capolino in autunno
Gemini ovunque
Google va all-in su Gemini in modo sempre più deciso e infatti la piattaforma di intelligenza artificiale diventerà a breve disponibile anche sugli smartwatch con sistema operativo Wear Os (modelli di casa Pixel Watch e anche i vari Samsung Galaxy Watches), ma anche e soprattutto sulla piattaforma Android Auto. In quest’ultimo caso, si potrà sfruttare l’assistenza dell’intelligenza artificiale generativa dalla plancia connessa in abitacolo, per esempio conversando con l’AI tramite Gemini Live in modo naturale e senza troppe distrazioni, chiedendo di creare itinerari con suggerimenti su attività commerciali o luoghi di interesse o semplicemente di aggiornare sulle ultime notizie o sul traffico. Sulle Android Tv, si potranno ottenere raccomandazioni su film e serie per esempio basate sulle preferenze personali o su esigenze specifiche come i contenuti per bambini. Gemini arriverà anche sulla piattaforma Android Xr per la realtà mista, un segmento ancora tutto da esplorare.
