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mercoledì, Mar 20

Another End, ovvero quando la tecnologia aiuta a superare il lutto



Da Wired.it :

Another End del regista Piero Messina, presentato in anteprima in concorso all’ultima Berlinale e il 19 marzo al Bifest, arriva nei cinema il 21 marzo. Il film racconta la storia di Sal (Gael García Bernal), in lutto per la morte della moglie, morta in un incidente stradale mentre lui era alla guida dell’auto.

Sua sorella Ebe (Bérénice Bejo) gli suggerisce di ricorrere alla compagnia per la quale lavora e che promette la possibilità di vivere un’altra fine con la persona cara alla quale non si è stati in grado di dire addio in modo appropriato. Un seconda chance resa possibile da una tecnologia in grado di “caricare” i ricordi, la coscienza di chi non c’è più nel corpo di un’altra persona per un tempo sufficiente a fare pace con la loro scomparsa.

Dopo aver superato le perplessità iniziali, Sal acconsente, ma in breve tempo comincia a provare attrazione per la donna che ospita la coscienza della moglie e a essere curioso della sua vera vita. Fino al finale a sorpresa che ribalta quello che lo spettatore ha creduto fino a quel momento.

Il mio personaggio in un certo senso è simile ad altri che avevo già interpretato, ma la storia, nel suo insieme, è molto originale. Al centro c’è un mondo che non esiste ma che potrebbe diventare reale presto”, dice la Bejo. Che, alla domanda scontata se lei ricorrerebbe una tecnologia del genere nel caso fosse disponibile, ribatte: “Me lo sono chiesta e la mia prima risposta è stata un no assoluto. Poi, ci ho ripensato… Non lo so con certezza. Ma la questione è: che cos’è la coscienza? Quella vocina che parla nella nostra testa? Non lo sappiamo e non penso che si arriverà a scoprirlo presto. C’è ancora un dibattito rispetto agli animali: chi dice che hanno una coscienza, chi lo nega assolutamente. Se mai qualcuno troverà una verità scientifica, quel giorno è lontano. E io non credo che ci sarò più”.

Che cosa ci rende le persone che siamo, qual è il peso dei ricordi nella somma che determina l’identità di ciascuno di noi, ma anche che cosa amiamo dell’altra persona, quanto incide l’aspetto fisico, per esempio, e di quanto tempo abbiamo bisogno per dire addio per sempre alle persone care? Sono alcune delle tanto domande che il film pone. Ma anche quesiti sul rapporto stesso che tutti noi nella quotidianità abbiamo con la memoria.



[Fonte Wired.it]