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(di Antonino Caffo)

OpenAI ha finalmente risolto il disservizio che ha coinvolto ChatGpt e altri software di intelligenza artificiale, ringraziando tutti per la pazienza durante l’interruzione. Il problema si è verificato principalmente negli Stati Uniti e in India, lasciando solo parzialmente colpita l’Europa.

Franz Russo, esperto di nuove tecnologie e IA, ha enfatizzato l’importanza di investire in infrastrutture in parallelo con le innovazioni tecnologiche, per evitare danni maggiori in futuro. Il recente blackout ha messo in difficoltà non solo gli utenti curiosi, ma anche le aziende che si affidano ai modelli di OpenAI per assistenti personalizzati.

Il lancio di Sora per tutti gli abbonati è stato considerato tempestivo da Sam Altman, ma l’evento ha evidenziato la fragilità delle infrastrutture su cui si basano le piattaforme di IA. La solidità della rete energetica che supporta tali modelli è stata messa in discussione, soprattutto considerando il crescente fabbisogno di server e data center necessari per sfruttare appieno il potenziale dell’intelligenza artificiale.

L’Unione Europea sta lavorando su nuove regole per monitorare l’impatto ambientale delle tecnologie AI, concentrandosi soprattutto sui modelli linguistici di grandi dimensioni come quelli di OpenAI. Queste norme, inserite nell’AI Act, mirano a controllare il consumo energetico delle applicazioni future e a garantirne l’affidabilità.

Secondo The Verge, il numero di utenti attivi settimanali su ChatGpt ha superato i 300 milioni a dicembre 2024, con oltre 1 miliardo di messaggi inviati quotidianamente. Un aumento significativo rispetto agli anni precedenti, che evidenzia l’importanza crescente di queste tecnologie nel panorama globale.