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lunedì, Giu 01

App Immuni, finta mail fa scaricare virus informatico


Una volta installato, il ransomware cifra i file presenti sul dispositivo e chiede all’utente di pagare una somma in bitcoin per sbloccarli

A partire da oggi, lunedì primo giugno, l’app di contact tracing Immuni sarà disponibile per il download sugli store di Apple e Google. Approfittando della situazione, alcuni criminali informatici hanno diffuso un’email contenente un ransomware, ossia un virus che “prende in ostaggio” i dispositivi degli utenti e chiede un riscatto. Il software malevolo, chiamato FuckUnicorn, è nascosto all’interno di un messaggio apparentemente innocuo, che invita a cliccare su un sito fasullo che imita quello della Fofi, la Federazione Ordini dei farmacisti italiani, per scaricare un file denominato “Immuni”. A dare l’allarme è Agid-Cert, la struttura del governo che si occupa di cybersicurezza.

 

Gli effetti del malware

 

Agid-Cert spiega che il nome del dominio scelto per clonare il sito della Fofi è simile a quello reale: l’unica differenza è la presenza della lettera “l” al posto della “i” (così “fofi” diventa “fofl”). Dal sito fasullo è possibile scaricare il file “IMMUNI.exe” che, una volta eseguito, mostra un finto pannello di controllo contenente vari dati sulla diffusione del coronavirus Sars-CoV-2 (segui la DIRETTA di Sky TG24). Nel frattempo, il malware provvede a cifrare i file presenti sul sistema Windows della vittima e a rinominarli assegnando l’estensione “.fuckunicornhtrhrtjrjy”. Infine, il virus mostra all’utente un file di testo contenente le istruzioni per pagare il riscatto. In cambio della possibilità di sbloccare i file cifrati, i criminali informatici chiedono il pagamento di 300 euro in bitcoin. Il Cert-Agid spiega di aver “già allertato i comparti di pertinenza”.

 

Il test di Immuni in 4 regioni

 

Anche se da oggi tutti potranno scaricare l’applicazione Immuni dal Play Store di Google o dall’App Store di Apple, solo chi vive in Liguria, Marche, Abruzzo e Puglia potrà partecipare alla fase di test del servizio, che permetterà di scoprirne le potenzialità e i limiti. È già noto che l’app non rileverà la posizione degli utenti tramite il GPS e si limiterò a usare il Bluetooth per tenere traccia dei contatti.



fonte : skytg24