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lunedì, Set 09

Apple Foxconn, troppi operai precari: violate leggi cinesi sul lavoro


L’accusa alle due aziende: hanno assunto un numero troppo alto di dipendenti a tempo determinato, specie studenti, nella fabbrica dell’iPhone 11

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(Foto: Foxconn)

Apple e Foxconn sono accusate di aver violato le leggi cinesi sul lavoro. È quanto emerge da un report pubblicato da China Labor Watch, un’organizzazione non governativa americana che si occupa di difendere i diritti dei lavoratori in Cina, secondo cui le due aziende avrebbero impiegato un numero di lavoratori a tempo determinato superiore a quello consentito dalle leggi di Pechino.

Secondo quanto ricostruito nelle indagini della ong di New York, nell’enorme fabbrica Foxconn a Zhengzhou, dove il colosso di Cupertino fa assemblare i suoi iPhone 11, lo scorso agosto le due aziende avrebbero assunto a tempo determinato circa il 50% dell’intera forza lavoro. Il diritto, però, in Cina prevede che la percentuale dei lavoratori con contratti a termine sia solo il 10% rispetto a quelli regolarmente assunti con contratto a tempo indeterminato, e quindi Apple e Foxconn avrebbero agito in violazione delle norme.

Sempre secondo il report, inoltre, nel 2018 i lavoratori a tempo determinato erano arrivati ad essere circa il 55% del totale, e in molti casi ad essi non sono riconosciuti nemmeno i bonus di produzione promessi al momento dell’assunzione.

A peggiorare la situazione è il fatto che molti di quei lavoratori sono prevalentemente studenti pagati circa 295 dollari, assunti senza garanzie e costretti a lavorare anche con straordinari non retribuiti nei momenti di picco della produzione. A settembre, molti di loro sono rientrati a scuola, ma il numero di lavoratori ancora assunti a tempo determinato nello stabilimento resta comunque alto, circa il 30% di tutti i dipendenti.

Altre accuse riguardano poi il fatto che molti di questi lavoratori sono stati costretti a lavorare oltre 100 ore di straordinari al mese, quando la legge cinese ne prevede al massimo 36, e non avevano la possibilità di licenziarsi. “Apple e Foxconn sanno che la questione dei loro lavoratori a tempo determinato viola le leggi sul lavoro, ma siccome è vantaggioso assumere lavoratori a tempo non hanno affrontato la questione e hanno lasciato che queste violazioni continuassero negli anni”, afferma Li Qiang, direttore esecutivo di China Labor Watch.

Dal canto loro, le due aziende hanno confermato la loro responsabilità rispetto al numero elevato di lavoratori assunti a tempo determinato, anche se Apple ha respinto come false molte delle altre accuse mosse dalla ong, come riporta Cnbc. Infine, le due società hanno aggiunto che si impegneranno per migliorare la condizione dei lavoratori impiegati in Cina.

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