Ma questa espansione non dipende solo dagli investimenti di Apple. Come succede con quasi tutti i principali sforzi produttivi di Cupertino, un ampliamento della capacità produttiva indiana coinvolgerà i partner dell’azienda, su tutti Tata electronics, Foxconn e Pegatron.
“Tata sta lavorando al massimo della sua capacità in questo momento”, afferma Singh. Attualmente l’azienda è la forza principale dietro la produzione indiana di iPhone: gestisce un impianto di assemblaggio nello stato di Tamil Nadu, nel sud del paese; nel 2023 ha acquisito lo stabilimento di Wistron per la produzione di iPhone nello stato del Karnataka; e lo scorso gennaio infine ha ottenuto il 60% dell’attività indiana dell’azienda taiwanese Pegatron.
Tutto questo rappresenta a sua volta un consolidamento della produzione indiana di iPhone gestita da un’azienda locale, Tata electronics appunto. Per quanto realtà come Foxconn, Pegatron e Wistron abbiano un’estensione e un’importanza globali, si tratta di aziende taiwanesi.
Problemi e paradossi
La produzione di Apple sotto Tata non è però stata priva di intoppi. Nel 2023, la fabbrica di Tata nella città di Hosur, che produceva gli involucri esterni degli iPhone, avrebbe registrato un tasso di rendimento di appena il 50%, dal momento che la metà dei suoi componenti non ha superato i rigorosi controlli di qualità di Apple.
“Manca un senso di urgenza“, ha dichiarato un ex ingegnere di Apple al Financial Times, parlando delle operazioni indiane del gigante nel 2023. Da questo punto di vista, l’aumento della produzione in India nel 2025-2026 sarebbe un banco di prova per verificare se la situazione è cambiata, e di quanto.
Pur rappresentando un tentativo di svincolarsi parzialmente dalla dipendenza cinese, l’espansione di Apple in India farebbe comunque grande affidamento sui lavoratori cinesi. “È necessaria l’esperienza della Cina – sottolinea Singh –. Gli ingegneri cinesi e altre persone devono venire ad allestire le linee [di produzione]”.
È un aspetto che potrebbe diventare un ulteriore ostacolo per Apple, nel caso in cui il governo cinese non dovesse vedere di buon occhio l’accelerazione dell’azienda in India. “Credo che le pressioni geopolitiche tra India e Cina siano l’unico fattore limitante“, dice Singh.
L’inevitabilità della Cina
Un motivo per cui la Cina potrebbe non opporsi alla svolta indiana di Apple è la natura della produzione dell’azienda in India. Negli stabilimenti indiani di Apple vengono prodotti gli involucri degli iPhone e gli smartphone vengono assemblati a partire da componenti prodotti in precedenza.