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giovedì, Set 30

Apple ripensa i suoi programmi di lavoro in ottica smart working



Da Wired.it :

La suite per la produttività personale iWork sempre più orientata ai dispositivi mobili e al lavoro in team a distanza in tempo reale

(Foto: Brian Lawless/PA Images via Getty Images)

Apple rilancia la suite per la produttività iWork (composta dai suoi tre applicativi gratuiti Keynote, Numbers e Pages) per i nuovi sistemi operativi iOS/iPadOS 15 e il futuro macOS Monterey, conuna attenzione sempre crescente per la collaborazione online e i dispositivi mobili.

Un passo indietro. Nel 2003 Apple commercializzò Keynote, l’app utilizzata internamente dallo stesso Steve Jobs per le sue presentazioni, a cui dopo breve si aggiunsero anche la videoscrittura Pages (2005) e il foglio di calcolo Numbers (2007), che hanno poi dato il via alla suite iWork, l’equivalente di Office di Microsoft con il quale Apple ha raggiunto una completa compatibilità di formato indiretta: è infatti possibile importare ed esportare i documenti Office da iWork previa conversione senza perdere informazioni (ma occorre avere gli stessi font).

iWork è mobile

Negli anni Apple ha evidenziato la facilità d’uso e la potenza grafica delle sue tre app per la produttività, che sono diventate gratuite nel 2013 per chi comprava un nuovo computer e completamente gratuite nel 2017. Soprattutto, iWork si è “espanso” nei tablet e telefoni di Apple e infine nel cloud, con una versione online molto meno conosciuta di Office 365 ma che è alla pari con le funzioni della versione desktop.

L’attuale rilancio di iWork è particolare: l’azienda ha continuato a investire nella sua suite (nel corso degli ultimi tre anni ci sono stati 11 aggiornamenti, oltre a questo) ma nel tempo è cresciuto molto l’utilizzo della parte mobile rispetto a quella su Mac. Ed è anche fisiologico che sia successo, perché il quantitativo di apparecchi iOS e iPadOS nel mondo rispetto ai Mac è molto maggiore. Alcune delle novità vanno proprio nella direzione di far lavorare meglio chi usa i tre software sui dispositivi mobili: dalle tabelle pivot su tablet e telefono, al layout dei documenti di testo che si impagina in maniera solo visuale sui piccoli schermi ma non cambia e il documento sottostante rimane non modificato.

La collaborazione con iWork

Ma le novità forse più interessanti sono il potenziamento della parte collaborativa, sia per i documenti (Pages e Numbers) anche e soprattutto per la possibilità di fare presentazioni usando Keynote attraverso tutte le principali app di collaborazione (da Teams a Meet e Zoom) che integrano il feed multi telecamera e il video del presentatore trattato in tempo reale come un oggetto e quindi manipolabile in molti modi. Si può anche utilizzare una sorgente video come lo schermo di un iPad o un iPhone, che diventano così fonti di video in tempo reale per fare per esempio delle demo o delle presentazioni sul funzionamento di siti o di app.

Infine, tutte e tre le app supportano i nuovi strumenti di traduzione di Apple su iOS 15, iPadOS 15 e macOS Monterey. Le ultime versioni di Keynote, Pages e Numbers sono già disponibili su App Store e Mac App Store.

Keynote e la multipresentazione

La parte di collaborazione a distanza su Keynote, con la possibilità di cambiare presentatore in maniera molto semplice arriva al momento giusto vista la crescente quantità di ore passate in riunione a distanza. Apple ha evidentemente sia messo a fuoco il desiderio di far crescere la sua suite per la produttività personale e vede una opportunità non solo nella pandemia, che ha attivato il telelavoro anche in contesti dove non era molto praticato, ma anche nella differenziazione da Office di Microsoft che sta diventando una piattaforma sempre più legata al cloud sia nella scuola che nelle funzioni (alcune “particolari”), mentre quello di Apple rimane un insieme di applicativi preinstallati su tutti i dispositivi della Mela.





[Fonte Wired.it]