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Dieci anni dopo la selezione del progetto avvenuta nel 2014, sta per partire Ariane 6, il nuovo vettore europeo dedicato al trasporto nello spazio di carichi di grandi dimensioni. Sviluppato per l’Agenzia Spaziale europea (Esa) da ArianeGroup, azienda aerospaziale, e dai suoi partner industriali a partire dal 2016, Ariane 6 è il successore di Ariane 5, lanciatore che vanta 82 lanci consecutivi di successo tra il 2003 e il 2017. Riuscirà Ariane 6 a fare di meglio e battere questi numeri?

Ariane 6 il nuovo razzo europeo è pronto a partire

ESA/ArianeGroup/CNES – Optique vidéo du CSG

Come è fatto Ariane 6

Ariane 6 è costituito da tre stadi. Lo stadio principale e lo stadio superiore fanno uno di propulsione criogenica basata su una miscela di idrogeno e ossigeno liquidi. Lo stadio principale ha un motore Vulcain 2.1, che è la versione avanzata del Vulcain 2 usato dall’Ariane 5. Allo stadio principale si aggiungono però i P120, razzi ausiliari a propellente solido che forniranno gran parte della spinta iniziale necessaria a sganciarsi da terra. Questi potranno essere 2 o 4, a seconda della quantità di carico da trasportare. Sono pertanto due le versioni previste, l’Ariane 62 e l’Ariane 64. Ariane 62 potrà portare fino a 10,3 tonnellate in orbita bassa terrestre, mentre Ariane 64 potendo contare su due motori aggiuntivi, potrà raddoppiare il carico e arrivare a 20,6 tonnellate. Salendo di orbita fino a quelle geostazionarie (a 36mila chilometri di altitudine), il carico trasportabile scende 4,5 e 11,5 tonnellate, rispettivamente. In ogni caso abbastanza da trasportare numerosi satelliti di piccole dimensioni a ogni lancio. Il carico è contenuto nell’ogiva, un cono con la base dal diametro di 5,4 metri che si separa in due parti sulla verticale. Anche l’ogiva è disponibile in due dimensioni, a seconda del volume di carico da trasportare, una di 20 metri di altezza e l’altra di 14 metri.



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