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giovedì, Apr 25

Arriva l’ok da Parlamento europeo sul diritto alla riparazione. Ecco cosa cambierà

da Hardware Upgrade :

Con 584 voti a favore, 3 contrari e 14 astenuti, il Parlamento europeo ha approvato le nuove norme sul diritto alla riparazione. Prima di diventare legge, la direttiva dovrà prima essere approvata dal Consiglio dell’Unione Europea, dopodiché i paesi membri avranno due anni di tempo per integrarla nel proprio sistema legislativo?

La norma si pone l’obiettivo di semplificare e rendere conveniente la riparazione dei dispositivi elettronici, da quelli mobile ai grandi elettrodomestici, in modo da ridurre la produzione di rifiuti tecnologici e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.

Cosa cambierebbe se fosse definitivamente approvata? In buona sostanza, ai consumatori verrà garantita la possibilità di riparare il proprio dispositivo, presso il produttore o un centro autorizzato, anche al di fuori del periodo di garanzia.

Questo vuol dire innanzitutto che il produttore dovrà garantire la disponibilità dei ricambi al consumatore anche in seguito alla scadenza dei 24 mesi. Non potrà appellarsi a clausole contrattuali, problemi tecnici o altri impedimenti. Inoltre, sarà anche obbligato a garantire il servizio di riparazione laddove il dispositivo sia già stato riparato in precedenza da terzi.

In merito ai prezzi, la norma stabilisce che le aziende dovranno applicare “prezzi ragionevoli” rendendo la riparazione più appetibile rispetto all’acquisto di un prodotto nuovo. Inoltre, gli Stati dovranno adottare almeno una misura che incentivi i consumatori a preferire la riparazione. In ogni caso, nell’arco dei 24 mesi di garanzia, i consumatori potranno continuare a scegliere tra la sostituzione o la riparazione del prodotto, ma in quest’ultimo caso la copertura sarà estesa di altri 12 mesi.

L’approvazione della norma ha soddisfatto il collettivo Right to Repair Europe, un’associazione di oltre 100 organizzazioni provenienti da 21 paesi. Tuttavia, sono già state individuate alcune criticità che, si spera, possano essere trattate più approfonditamente.

La prima è chiaramente la questione dei prezzi, poiché la norma parla di “prezzi ragionevoli”, senza fornire ulteriori dettagli in merito. Il collettivo teme che le società possano chiamare in causa i cosiddetti “fattori legittimi e obiettivi” per rifiutare la riparazione.

Inoltre, la norma non riguarda il settore industriale, ma solo l’elettronica di consumo che attualmente già gode di diverse garanzie. Ad esempio, nel caso degli elettrodomestici, vi è già una legge che obbliga i produttori a renderli riparabili per almeno 5 anni dopo l’acquisto.

Ad ogni modo, l’elenco dei dispositivi potrà essere ampliato in un secondo momento e si tratta di un ottimo punto di partenza per combattere l’obsolescenza programmata. Certo c’è ancora molto lavoro da fare, ma l’impegno in Europa, così come negli Stati Uniti, sembra essere solido.

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