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martedì, Lug 16

Arsenali sequestrati e saluto romano in tribunale, l’ombra del terrorismo nero in Italia


Alcuni militanti di Forza Nuova condannati per violenza e resistenza a un pubblico ufficiale mentre impedivano l’inserimento di una famiglia italo-eritrea in un alloggio al Trullo. Dopo la sentenza, il leader romano ha alzato il braccio

Ieri, mentre l’Antiterrorismo sequestrava ad alcuni militanti di Forza Nuova un arsenale di armi, tra cui un missile aria-aria, la seconda sezione penale di Roma si pronunciava su un altro fatto relativo al partito neofascista. Nel settembre 2017 alcuni suoi militanti impedirono a una famiglia italo-eritrea, assegnataria di un alloggio popolare al Trullo, l’ingresso nella loro nuova abitazione. Lo fecero ostacolando lo sgombero di chi occupava abusivamente quella casa, che avrebbe dovuto lasciare il posto alla nuova famiglia.

E lanciando sampietrini e altri oggetti durante le fasi più concitate dell’operazione. “Tua moglie è nera, andate via, vi conviene: qui non vi facciamo vivere“, gridavano nei confronti dei nuovi inquilini.

Ora Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova e a capo di quelle violenze, è stato condannato a 4 anni, mentre per altri tre le condanne sono dai 4 anni ai 3 anni e 4 mesi. Sono accusati di violenza, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio racconta bene la natura di Forza Nuova: un partito fascista, squadrista, che fa della violenza e dell’intimidazione il suo pane quotidiano. Un partito che stona totalmente con la Costituzione italiana, secondo la quale non dovrebbe esistere. E invece, siamo obbligati a sorbirci i suoi stand nelle piazze italiane di tanto in tanto, a caccia di voti che per fortuna sono pochi, ma non perché il fascismo è ormai superato. Semplicemente, prevale il voto utile a Salvini.

Quelli che “il fascismo non esiste” e “Forza Nuova e Casapound non sono partiti fascisti” ieri avranno avuto l’ennesima delusione. Alla fine della sentenza, Castellino si è rivolto verso alcuni militanti che seguivano il processo: ha fatto il saluto romano, a cui essi hanno risposto prontamente. Sempre ieri, durante le perquisizioni dell’Antiterrorismo nelle abitazioni dei neofascisti in possesso dell’arsenale di armi, sono stati ritrovati cartelli con svastiche e altro materiale inneggiante a Hitler e Mussolini. Uno degli arrestati era stato candidato al Senato nel decennio scorso, così come si muoveva in politica il condannato per i fatti del Trullo. In 24 ore, insomma, abbiamo avuto la conferma totale della pericolosità di Forza Nuova e dell’estremismo di destra.

Eppure si continua a chiudere gli occhi. I politici di governo, sempre pronti a fare tweet e post sui fatti del giorno su macrotemi da campagna elettorale come l’immigrazione, ieri hanno taciuto davanti a questi due fatti certamente importanti – perché hanno portato all’arresto di estremisti di destra – ma preoccupanti. Perché ci ricordano, nel caso ce lo fossimo dimenticati, che il neofascismo non è solo una leggenda metropolitana, ma una realtà in possesso di missili aria-aria e capace di intimidire e fare violenza sugli assegnatari di una casa, solo per il colore della loro pelle.

Il problema è che siamo il paese in cui il governo esulta come a un gol per lo sgombero delle ultime ore di Capranica, dove circa 300 persone tra cui una novantina di minori che occupavano da 19 anni uno stabile sono stati allontanati, finendo in strada – non si hanno notizie al momento di soluzioni abitative alternative per loro. Neanche le immagini dei ragazzini a testa bassa che lasciano il loro tetto e si dirigono verso l’ignoto riescono a sensibilizzare i Salvini di turno, una deriva di umanità che spiega bene il contesto ideologico favorevole in cui a partiti illegali come Forza Nuova e Casapound, che fanno della disumanità la loro ragion d’essere, è permesso operare.

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