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La ribellione dei creativi contro l’IA: una minaccia per l’arte

Più di 6.500 persone, tra cui musicisti famosi, scrittori premi Nobel, attori premi Oscar e artisti pluripremiati, hanno firmato una dichiarazione che mette in guardia contro l’uso non autorizzato delle loro opere per allenare l’Intelligenza Artificiale generativa. Questo fenomeno, indubbiamente ingiusto, rappresenta una minaccia per il sostentamento dei creatori dietro quelle opere, che rischiano di vedere il proprio lavoro sfruttato da società di intelligenza artificiale senza una licenza adeguata.

L’appello, firmato anche da dirigenti aziendali e rappresentanti delle organizzazioni dei diritti musicali, sottolinea la gravità della situazione e chiede un cambiamento radicale nella gestione delle opere protette da copyright. Negli Stati Uniti, numerose cause legali sono state avviate contro società che si sono allenate sui lavori senza autorizzazione, mentre nel Regno Unito il governo sta valutando la possibilità di modificare le leggi sul copyright per consentire alle società di IA di utilizzare opere protette senza chiedere il permesso ai creatori.

Tra i firmatari di spicco, troviamo nomi come Julianne Moore, Kevin Bacon, Kazuo Ishiguro, Thom Yorke e Ed O’Brian, oltre a numerose associazioni del settore musicale e editoriale. L’appello è chiaro: è arrivato il momento di ascoltare direttamente i creatori che vedono il proprio lavoro sfruttato senza alcun rispetto per i loro diritti.

La protesta dei creativi è forte e chiara: l’arte non può essere messa a disposizione dell’IA senza un consenso esplicito e una corretta remunerazione. La battaglia per la tutela dei diritti d’autore continua, e i creatori non intendono arrendersi di fronte a questa minaccia che mette a rischio la loro stessa esistenza.

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