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giovedì, Mag 11

Asl L’Aquila: i criminali della cybergang Monti pubblicano nuovi dati nel dark web



Da Wired.it :

Ennesimo capitolo nella vicenda dell’attacco alla Asl L’Aquila rivendicato dalla cybergang Monti Ransomware. Dopo che i criminali informatici hanno attaccato i server dell’organizzazione nella notte del 3 maggio e hanno chiesto un riscatto alla regione condividendo ben 10 giga di dati nel dark web nella giornata di ieri, ora tornano all’attacco con una lettera indirizzata al Presidente della Regione Marco Marsilio e al Direttore della Asl Ferdinando Romano. Per la seconda volta consecutiva in appena 48 ore i cybercriminali chiedono un riscatto ai referenti della regione Abruzzo, proponendo di ripristinare tutti i dati sottratti alla Asl nel minor tempo possibile. “Parlate di mesi di ripristino, che costa molto denaro. Noi ripristineremo il vostro database in non più di otto ore”, si legge nel testo della lettera.

Ma questa volta la gang Monti ha fatto molto di più che chiedere un semplice riscatto. Nella lettera al vetriolo pubblicata nel dark web, i criminali hanno accusato le autorità locali di non essersi impegnati abbastanza per proteggere le informazioni sensibili degli utenti. Accuse pesanti, che parlano di “corruzione, avidità e stupidità” delle persone che avrebbero dovuto avere a cuore la salute dei cittadini. “Li ingannate, spendete i loro soldi, ma non li proteggete in alcun modo. Non vi preoccupate della sicurezza dei dati dei vostri cittadini. In effetti, i dati dei vostri cittadini erano in strada e non erano protetti in alcun modo”, chiosano i criminali nella lettera indirizzata a Marsilio e Romano. E non è ancora tutto.

A corredo della lettera ci sono anche 13 file .rar, suddivisi per reparto, che contengono i dati di operatori sanitari e pazienti finiti nelle mani della cybergang e comodamente scaricabili da chiunque riesca a accedere al dark web. Come promesso, infatti, i criminali avrebbero pubblicato il materiale in loro possesso nel caso in cui la Asl non si fosse dimostrata interessata alle loro richieste. E così è stato. Una situazione che mette in grossa difficoltà l’organizzazione abruzzese, perché pare che tra i dati sottratti ai server potrebbero esserci anche alcune informazioni sensibili riguardo le cure oncologiche del boss Matteo Messina Denaro.



[Fonte Wired.it]