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giovedì, Set 19

Assobiotec, ecco le storie di un futuro (migliore) già in scrittura


Ricerca e sviluppo, ma anche investimenti e regolamentazione, faranno la differenza per chi è all’opera nell’ambito delle biotecnologie. Un evento al Talent Garden Calabiana, e una settimana di appuntamenti dedicati, vogliono avvicinare anche il pubblico generalista al tema

Sanità, ambiente, agricoltura e alimentazione. Sono materie che il grande pubblico sente come prioritare e su cui sono alte le aspettative per soluzioni innovative, nei prossimi anni, grazie all’accelerazione tecnologica. Più lontana, forse, è la capacità di comprendere realmente l’ambito in cui nasce la spinta e il cambiamento in queste aree, ovvero nel mondo del biotech.

Una lacuna da emendare grazie alla Biotech Week in programma, in tutta Europa, dal 23 al 29 settembre, che invita anche un pubblico più generalista a interessarsi al tema, attraverso eventi, laboratori, dibattiti e incontri. Un’iniziativa che, partita dal Canada nel 2003, ha saputo farsi globale, approdando anche in Europa nel 2013.

Il pubblico italiano che ha voglia di capire meglio ha oltre 90 appuntamenti a disposizione per approfondire, in una settimana che può fare molto per accorciare le distanze da un mondo che, per definizione, è territorio di ricercatori, accademici ma anche startupper e investitori. Arriveranno al pubblico senza bisogno di forti mediazioni le storie che raccontano già un futuro migliore, e che saranno al centro dell’evento “Storie dal Futuro migliore” organizzato da Assobiotec-Federchimica e in programma a Milano martedì 24 settembre a Milano presso Talent Garden Calabiana  dalle 14.30 alle 19.30. Come per altri mondi innovativi, anche il biotech è un luogo in cui si cercano le risposte alle domande più urgenti del nostro tempo: ecco perché nell’evento milanese a prendere la parola saranno scienziati e giovani ricercatori, che delineeranno le prospettive di sviluppo del settore, ma anche volti noti che proveranno a declinare una propria idea di futuro.

A moderare l’incontro, aperto al pubblico nel pomeriggio, Federico Ferrazza, direttore di Wired che è partner dell’evento.  Non solo talk, ma anche momenti di esperienza diretta, grazie a uno spazio dedicato e un approfondimento sulla percezione delle biotecnologie in Italia con la presentazione dei dati dell’Osservatorio social sulla percezione del biotech. Ci saranno anche ospiti fuori dal mondo delle biotecnologie: come il conduttore radiofonico Federico Russo, il produttore discografico e musicista Dardust e l’imprenditrice Cristina Pozzi. Una percezione che potrebbe cambiare guardando anche ai dati sull’impatto economico di questo settore; come sottolineato da Riccardo Palmisano, presidente di Assobiotec, “le biotecnologie garantiscono crescita economica, sono il motore del Paese ma un motore a emissioni ridotte  che si prende cura dell’ambiente, della salute, della sicurezza”.

Ma come sta l’Italia del biotech? I dati dell’aggiornamento congiunturale dello scorso maggio, realizzato da Assobiotech in collaborazione con l’agenzia Enea, parlano di oltre 640 imprese attive a fine 2018, con un fatturato superiore agli 11, 5 miliardi di euro e oltre due miliardi di investimento in ricerca e sviluppo. Molte aziende sono avamposti di eccellenza scientifica e tecnologica, pur prevalendo come è tipico nel modello italiano la piccola e media impresa anche in questo settore. Regioni come Lombardia, Lazio e Toscana realizzano di fatto il 90% del fatturato complessivo realizzato dai player del biotech italiano ed è l’area della medicina e della salute a presentare il maggior tasso di imprese censite ma anche di investimenti in ricerca e sviluppo intramuros (oltre che protagonista della generazione dei quasi tre quarti del fatturato dell’intero settore biotecnologico).

Il quadro è buono ma può migliorare soprattutto guardando se cresce la capacità di attrarre capitale finanziario, che è ancora al di sotto della media europea. È tempo insomma che la consapevolezza generale sul tema cresca, perché  se è comune il desiderio di un futuro più sicuro, non sempre in Italia è chiaro che una spinta va data a chi lo sta scrivendo già.

Avvicinarsi al tema è possibile, per gradi, ma anche per mezzi: la manifestazione infatti sarà presente anche sui social, nelle pagine uffuciali dedicate e seguendo su Twitter l’hashtag #biotechweek.

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