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venerdì, Apr 16

Asus ROG Strix RTX 3060 Gaming OC alla prova: non manca proprio nulla



da Hardware Upgrade :

La GeForce RTX 3060 12GB è l’ultima scheda video presentata da Nvidia, almeno per il momento, basata su architettura Ampere. È anche l’unica a non essere disponibile in versione Founders Edition, tanto che la recensione di lancio l’abbiamo svolta su una Gaming X Trio di MSI. Nei giorni scorsi è giunta in redazione un’altra scheda custom basata su questo progetto di Nvidia, la Asus ROG Strix RTX 3060 Gaming OC. Prima di approfondire le peculiarità del design, parliamo della GeForce RTX 3060 in generale.

GeForce RTX 3060 è la prima scheda video Ampere per il mondo desktop basata sulla GPU GA106, prodotta da Samsung con processo a 8 nanometri “custom” e dotata di 12 miliardi di transistor (276 mm2). A bordo troviamo 28 unità Streaming Multiprocessor per 3584 CUDA core attivi, oltre l’80% in più rispetto a quelli della RTX 2060. Se prendiamo come riferimento i dati della scheda GeForce RTX 3060 Ti, il numero di CUDA core è in calo di circa il 26%.

Oltre ai CUDA core troviamo 112 Tensor core e 28 RT core, rispettivamente di terza e seconda generazione: a causa dei cambiamenti dell’architettura Ampere, in termini numerici sono inferiori a quelli presenti sulla RTX 2060 ma essendo più efficienti compensano la disparità. La RTX 3060 offre prestazioni shader di 12,7 TFLOPs, mentre gli RT core arrivano a 24,9 TFLOPs. I Tensor core raggiungono 102 TFLOPs grazie ai calcoli a matrice sparsa.

La scheda è pressoché equivalente alla RTX 2070 di scorsa generazione, il 30% più veloce della RTX 2060 e il 30% più lenta della RTX 3060 Ti.

La proposta di Asus si presenta con un progetto completamente custom, con la differenza rispetto alle specifiche standard comunicate da Nvidia insita nella frequenza di boost (1882 MHz in Gaming Mode e 1912 MHz in OC Mode accessibile solo installando GPU Tweak II), come potete vedere nella seguente tabella:















  MSI RTX 3060 Gaming X Trio ASUS ROG Strix RTX 3060 Gaming OC RTX 3060 riferimento
Architettura e GPU Ampere GA106 Ampere GA106 Ampere GA106
Processo produttivo Samsung 8nm Samsung 8nm Samsung 8nm
Die Size 276 mm2 276 mm2 276 mm2
Transistor 12 miliardi 12 miliardi 12 miliardi
CUDA Core 3584 3584 3584
TMUs / ROPs 112 / 48 112 / 48 112 / 48
Tensor / RT Core 112 / 28 112 / 28 112 / 28
Base Clock 1320 MHz 1320 MHz 1320 MHz
Boost Clock 1852 MHz 1882 MHz (Gamig Mode)
1912 MHz (OC Mode)
1777 MHz
Capacità memoria 12 GB GDDR6 12 GB GDDR6 12 GB GDDR6
Bus memoria 192 bit 192 bit 192 bit
Velocità memoria 15 Gbps 15 Gbps 15 Gbps
Bandwidth 360 GB/s 360 GB/s 360 GB/s
TGP 170W 170W 170W

Asus ROG Strix RTX 3060 Gaming OC

La soluzione di Asus si presenta con un dissipatore imponente per le caratteristiche tecniche della GPU: se questo se da una parte è una garanzia di basse temperature e frequenze elevate (a meno di clamorosi problemi tecnici), dall’altra impatta sicuramente sul prezzo finale. La scheda occupa poco più di 2,5 slot e pesa oltre 1,4 chilogrammi. Le dimensioni sono pari a 30 x 13,36 x 5,35 centimetri.

Le tre ventole assiali hanno le stesse dimensioni e non raggiungono mai velocità elevate, per cui potete capire fin da subito che è una scheda video poco rumorosa. Anzi, come ormai tutti i modelli sul mercato, anche questa ROG Strix vanta una modalità zero dB delle ventole che non le innesca se non a partire da 50 e 55 °C. Per quanto riguarda il funzionamento, le due ventole laterali girano in senso antiorario, mentre quella centrale in senso orario: questo serve per ridurre la turbolenza.

Sotto alle ventole c’è un voluminoso radiatore attraversato da diverse heatpipe che si estende oltre il PCB della scheda – così come il backplate posteriore – e caratterizzato da una base a contatto con la GPU per un miglior raffreddamento. Non mancano inoltre dei pad termici nei punti critici, anche nella parte posteriore del PCB.


Quei numeri sono coordinate, e se li digitate in Google Maps (o cliccate qui), portano a casa di Asus

Il backplate conferisce rigidità alla scheda e al tempo stesso lascia esposte le aree più calde per non bloccare la dissipazione del calore. Nella parte non coperta dal PCB, c’è un passaggio per far sì che l’aria calda spinta dalle ventole salga verso la parte alta del case per essere catturata e soffiata fuori.

Per quanto riguarda l’alimentazione, troviamo un singolo connettore PCIe a 8 pin. La scheda è inoltre dotata, nella parte posteriore, di due HDMI 2.1 e tre DisplayPort 1.4. Per concludere, non può sfuggire la presenza di uno switch che permette di passare dalla P alla Q mode, ossia dal firmware Performance a quello Quiet. Cosa cambia? Lo vedremo nei test.

Configurazione di prova

I test sono stati condotti alle risoluzioni di 1920×1080 pixel, 2560×1440 pixel e 3840×2160 pixel, cercando di usare impostazioni qualitative molto spinte per spostare il carico quanto più possibile sulla GPU. I benchmark sono stati svolti con i driver più recenti sia di AMD e Nvidia. Di seguito le schede video inserite all’interno di questo articolo:

  • Nvidia GeForce RTX 3090 (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 3080 (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 3070 (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 3060 Ti (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 3060 12GB (MSI Gaming X Trio)
  • Nvidia GeForce RTX 3060 12GB (Asus ROG Strix Gaming OC)
  • Nvidia GeForce RTX 2080 Ti (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 2080 (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 2070 Super (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 2060 Super (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce RTX 2060 (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce GTX 1080 Ti (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce GTX 1080 (Founders Edition)
  • Nvidia GeForce GTX 1060 6GB (Founders Edition)
  • AMD Radeon RX 6900 XT (reference)
  • AMD Radeon RX 6800 XT (reference)
  • AMD Radeon RX 6800 (reference)
  • AMD Radeon RX 6700 XT (reference)
  • AMD Radeon VII (reference board)
  • AMD Radeon RX 5700XT (reference board)
  • AMD Radeon RX 5700 (reference board)
  • AMD Radeon RX 5600XT (Sapphire Pulse)

A seguire la configurazione del sistema utilizzato per i test:

  • Sistema operativo: Windows 10 Pro italiano
  • Processore: Intel Core i9-10900K
  • Alimentatore: CoolerMaster Silent Pro Gold 1200 Watt
  • Scheda madre: ASUS ROG Maximus XII Hero WiFi
  • Memoria: G.Skill Trident Z 2x8GB DDR4-4000 (17-17-17-37)
  • SSD: Crucial P1 M.2 2280 1TB

Prestazioni

Quando testiamo le schede video custom, dopo la recensione generale di un modello, eseguiamo solo un numero limitato di test per verificare che il prodotto funzioni come da specifiche: non ha senso proporvi decine di test in cui cambiano al massimo 1-2 fps. Poche decine di megahertz infatti non incidono molto sulle prestazioni gaming, senza dimenticare che gli algoritmi che regolano la frequenza “prestano attenzione” fino a un certo punto ai clock di boost dichiarati dalle aziende, andando oltre se il sistema di raffreddamento permette alla GPU e agli altri componenti di operare entro temperature adeguate.

La scheda MSI e quella Asus vanno pressoché allo stesso modo, con un piccolo exploit in F1 2020 in Full HD per la proposta di Asus che guadagna qualche fps in più che in altri titoli. Non sono le prestazioni l’elemento che deve portarvi a scegliere una scheda o l’altra.

Consumi, temperatura, rumorosità e analisi termica

La parte senz’altro più interessante della recensione è questa, in cui vediamo come si comporta il sistema di raffreddamento della ROG Strix di Asus in relazione a quello della Gaming X Trio, l’unica altra RTX 3060 che abbiamo provato sino a questo momento.

Il grafico è chiaro e ci dice che la GPU sul modello di Asus si spinge su frequenze più elevate nel corso delle varie sessioni di Metro Exodus, testato in 4K @ Ultra. Per darvi un’idea più concreta, mentre la Gaming X Trio porta la GPU a operare mediamente a 1855 MHz, la ROG Strix di Asus consente al chip grafico di lavorare a 1914 MHz in modalità Performance e 1912 MHz in modalità Quiet. Tra i due firmware le prestazioni non cambiano, ma solo il profilo delle ventole come vedremo più avanti.

Passando alla temperatura della GPU, vediamo perché la GPU GA106 sulla ROG Strix riesce a spingersi leggermente oltre i valori della proposta di MSI: la GPU si tiene durante la sessione a circa 56-57 °C a seconda del firmware selezionato (Performance – Quiet), mentre la scheda di MSI tocca 58,5 °C.

Questi dati sono figli del sistema di raffreddamento nel suo complesso, ma anche del profilo delle ventole (e non è da escludere una qualità della GPU leggermente migliore): isolando una sessione di test, osserviamo che mentre le ventole sulla Asus girano a 1159 RPM (Performance) e 1125 RPM (Quiet), quelle sulla Gaming X Trio si fermano mediamente a 1088 RPM.

Abbiamo detto che le ventole sulla proposta di MSI girano più lentamente, ma le differenze sono così ridotte e le ventole di Asus ben congeniate che, anche in modalità Performance, la rumorosità non è certo un problema: non lo era per la Gaming X Trio, non lo è in nessun caso per la ROG Strix. In modalità Quiet la rumorosità è poco inferiore a quella con il firmware Performance, a parità di prestazioni: potete quindi usare tranquillamente il firmware Quiet senza preoccuparvi di perdere preziosi frame rate per secondo.

Chiudiamo con i consumi, con valori che denotano come la GPU della scheda Asus richieda qualcosa di più per via delle frequenze superiori, ma nel complesso la ROG Strix e la Gaming X Trio si equivalgano. L’aspetto interessante è che la proposta di MSI ha due connettori a 8 pin, mentre la soluzione di Asus solo uno.

Overclock


A sinistra la configurazione standard, a destra i valori raggiunti in OC dalla nostra Asus ROG Strix RTX 3060 Gaming OC

Asus permette di aumentare il power limit della ROG Strix Gaming OC fino al 123%, decisamente di più del 105% della Gaming X Trio di MSI. Ciononostante, anche in questo caso, siamo riusciti ad aumentare la frequenza della GPU di un massimo di 200 MHz e la memoria di 1000 MHz, senza intervenire sulle ventole o altri parametri. Durante le varie sessioni di Metro 4K @ Ultra, la GPU si è spinta mediamente a operare fino a 2060 MHz.

Conclusioni

L’avevamo già scritto con la Gaming X Trio di MSI, e non possiamo che ribadirlo con questa Asus ROG Strix RTX 3060 Gaming OC: il progetto della RTX 3060 non richiede un dissipatore così elaborato per essere tenuto a bada.

La proposta di Asus è ottima e il dissipatore consente alla GPU di esprimersi al meglio, ma chiaramente un raffreddamento simile rende la scheda più costosa di quel che, secondo noi, è il target di mercato. C’è un doppio BIOS e per giunta richiede un solo cavo di alimentazione, inoltre abbiamo due connessioni HDMI 2.1, caratteristica che può risultare utile in certi contesti d’uso specifici.

Asus ha comunicato al lancio un listino di 599€ per questa scheda, ma online troviamo prezzi ancora più alti. Il discorso del prezzo lascia però il tempo che trova, visto che da mesi la disponibilità delle GPU, di tutte le GPU, è ridotta al lumicino e i prezzi sono fuori scala. Difficile parlare male di questa scheda video, ma oggi come oggi non possiamo neanche lanciarci in consiglio di acquisto spassionato, sia per la situazione di mercato, sia perché comunque 599€ sarebbero troppi rispetto ai 339€ indicati da Nvidia come prezzo di lancio della RTX 3060.

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