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lunedì, Ago 26

Attacco al potere 3, una clip dal nuovo capitolo della saga


Gerard Butler torna a vestire i panni dell’agente Banning, in un film che mira a essere al contempo sequel ma anche pellicola autonoma. Non mancheranno fughe, inseguimenti e anche un attacco di droni assassini

Per l’agente dei servizi segreti Mike Banning, protagonista della saga cinematografica Attacco al potere, nulla è stato semplice fin dal primo film della serie, dove sventava un attacco alla presidenza statunitense di matrice terroristica nord-coreana. Ma la storia va avanti e nel terzo capitolo, Attacco al potere 3 – Angel has fallen, nelle sale italiane a partire dal 28 agosto, il personaggio interpretato da Gerard Butler, dovrà fronteggiare l’accusa più infamante: aver cospirato per uccidere il presidente Alan Trumbull, interpretato da Morgan Freeman (il personaggio era presente anche nei due film precedenti, ma viene qui promosso alla massima carica).

Come rivela la clip che Wired mostra in esclusiva, non c’è tregua per l’agente: a cambiare sono i nemici che tramano nell’ombra ma anche gli strumenti da cui guardarsi, come un stormo di droni assassini protagonisti di una sequenza adrenalinica ma anche un filo inquietante, se si riflette per un attimo fuori dalle pure logiche di un action movie.

L’appuntamento quindi si rinnova per chi ha già apprezzato Banning/Butler nelle precedenti pellicole, ma secondo il regista Ric Roman Waugh, Attacco al Potere 3 si configura più come un capitolo autonomo che come un sequel, capace quindi di parlare anche chi non ha mai visto le precedenti uscite. Nel cast, oltre a Freeman, spiccano anche Jada Pinkett Smith e Nick Nolte, presente in un ruolo da veterano solitario del Vietnam e padre ritrovato del protagonista. Un film dove i confronti al maschile non mancano e dove i ruoli di padre, amico e mentore vengono spesso rimessi in discussione.

Fughe rocambolesce, scene d’azioni forti e cambiamenti di fronte narrativo restano al centro del film, che vuole però riflettere anche su un tema sottovalutato da gran parte dell’opinione pubblica: come vivono e cosa pensano coloro che devono proteggere le massime autorità mondiali, in un continuo bipolarismo tra dipendenza dell’adrenalina e la coscienza del più concreto e imperante “tengo famiglia”.

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