Con le nuove Audi A6 e Q5 e-hybrid, il brand tedesco ridefinisce il concetto di “ibrido plug-in” in chiave ingegneristica e digitale. Stesse fondamenta, stesso powertrain 2.0 TFSI abbinato a un motore elettrico sincrono, ma due declinazioni di personalità: l’eleganza sportiva della A6, pensata per la lunga percorrenza e per una guida precisa e stabile anche ad alte velocità, e la versatilità della Q5, il Suv premium di maggior successo per Audi a livello globale, non solo sulle strade urbane. Entrambe condividono un obiettivo comune: rendere l’elettrificazione non un compromesso, ma un valore aggiunto per efficienza, prestazioni e comfort.
Powertrain: il cuore ibrido e l’ingegneria dell’efficienza
Prima di provarle entrambe in un percorso misto a Verona vediamo brevemente caratteristiche tecniche e novità rispetto ai modelli precedenti. Alla base di entrambe le vetture troviamo il collaudato 2.0 TFSI a ciclo Miller, accoppiato a un’unità elettrica sincrona a magneti permanenti (PSM) da 143 CV e 350 Nm, integrata nel cambio S tronic a 7 rapporti. Una soluzione grazie alla quale la frizione di separazione e la pompa dell’olio elettrica – lo sperimentiamo sulle colline delle Valpolicella nel nostro pomeriggio di test – consentono passaggi di marcia fluidi anche con il motore termico spento.
Il risultato è una potenza di sistema disponibile in due step: 299 e 367 CV, con coppia fino a 500 Nm e accelerazioni 0-100 km/h tra 5,1 e 6,2 secondi, a seconda delle varianti. Prestazioni che proiettano le e-hybrid nel territorio delle versioni benzina ad alte prestazioni, ma con consumi WLTP medi tra 2,1 e 3,3 litri/100 km e emissioni di CO₂ comprese tra 48 e 76 g/km.
L’elemento più innovativo è la batteria da 25,9 kWh (20,7 kWh effettivi), costruita con celle prismatiche in tecnologia cell-to-pack. “Una soluzione che incrementa del 45% la capacità rispetto alla precedente generazione” aveva puntualizzato Giulia Cestaro, Responsabile Prodotto Audi, nel briefing della mattinata a Palazzo Maffei. “Migliorando densità energetica e riducendo gli ingombri rispetto alle precedenti generazioni di batterie”. Il risultato? “Fino a 106 km di autonomia elettrica WLTP per la A6 Avant e-hybrid e circa 100 km per la Q5 e-hybrid, valori di riferimento nella categoria plug-in premium”.
La gestione della trazione è altrettanto evoluta: il sistema Battery Hold preserva energia per l’uso urbano, mentre la modalità Battery Charge permette di ricaricare in marcia, ottimizzando il funzionamento del motore a velocità costante. La frenata elettroidraulica deriva dalle Audi full electric e consente un recupero fino a 88 kW, rendendo la ricarica “a pedale” una risorsa energetica concreta nel traffico reale.
È l’auto che sceglie: avvio e modalità di marcia
A differenza della Audi Q3, le due vetture mantengono la modalità di guida selezionata anche al successivo avviamento. Sempre Giulia Cestaro: “Se quindi la Q3 privilegiava automaticamente la partenza in modalità 100% elettrica, qui – nel caso in cui sia stata memorizzata la modalità Hybrid – la vettura si riavvia direttamente in tale configurazione”. In modalità Hybrid, poi, il sistema gestisce in modo intelligente l’interazione tra motore termico ed elettrico, calibrandone l’intervento in base al percorso. Quando è impostata una destinazione sul navigatore, l’auto analizza i dati del tragitto e, in funzione del tipo di strada – urbana, extraurbana o autostradale – ottimizza in tempo reale l’utilizzo dei due propulsori per massimizzare efficienza e comfort di marcia.
Ma vediamo punti in comune e differenze
Detto che Audi A6 e Q5 condividono la piattaforma PPC (Premium Platform Combustion), una base ad alta rigidità torsionale sviluppata per garantire equilibrio tra comfort e dinamica, le due vetture però declinano questa architettura con identità distinte. La A6 e-hybrid punta sulla precisione di guida e sull’agilità: sterzo integrale di serie, sospensioni multilink a cinque bracci e possibilità di adottare sospensioni pneumatiche adattive. Le ruote posteriori sterzano fino a 5 gradi in controfase a bassa velocità per migliorare la maneggevolezza, e in fase allineata alle alte andature per massimizzare la stabilità. La Q5 e-hybrid, invece, esalta la versatilità Suv con un assetto sportivo di serie e la trazione quattro ultra, che ne conferma la vocazione off-road, capace di gestire la coppia tra gli assali. Due frizioni consentono il disaccoppiamento completo della trasmissione posteriore quando non serve, riducendo consumi e attriti meccanici.





