Come scritto in precedenza, il mercato dedicato allo Spazio e alle missioni spaziali (commerciali e non) ha visto negli ultimi anni un incremento significativo. Molte sono state le startup e le nuove realtà nate recentemente, anche sulla spinta di società ormai affermate come SpaceX. Un nuovo nome che ha un collegamento diretto con la società di Elon Musk è Impulse Space.
Questa società vede infatti come CEO e CTO Thomas Mueller, un nome che ha fatto la storia di SpaceX (che però ha lasciato nel 2020) essendo uno dei principali sviluppatori dei motori Merlin, utilizzati dai razzi spaziali Falcon, ma anche dei motori Draco delle capsule Dragon. La sua nuova società aveva già lanciato un OTV (orbital transfert vehicle) chiamato Mira durante una missione Transporter di SpaceX, ma ora ha presentato un altro progetto ambizioso.
Il nuovo kick stage, uno stadio che può essere impiegato su diverse tipologie di lanciatori si chiama Helios e promette di migliorare e, soprattutto velocizzare, il trasferimento orbitale di uno o più satelliti dall’orbita bassa terrestre (LEO) a quella geostazionaria (GEO). Helios impiegherà come propellenti metano e ossigeno liquidi e permetterà di portare satelliti con massa fino a 5 tonnellate da LEO a GEO in meno di 24 ore anziché più giorni o mesi. Impulse Space guarda anche a missioni ancora più lontane come quelle verso la Luna, Marte o i punti di Lagrange.
Questo kick stage è stato pensato per operare con Falcon 9 (ma anche Falcon Heavy, New Glenn, Terran R e Vulcan) e potrà essere adattato anche al futuro vettore completamente riutilizzabile, Starship. Impulse Space ha dichiarato che “Helios mira a ridurre drasticamente i costi di accesso a MEO, GEO e oltre di molte decine di milioni di dollari”. Oltre a un fattore di costi ci sarà anche quello relativo alla velocità con la quale i satelliti che devono raggiungere orbite distanti come GEO, possano diventare operativi il prima possibile.
Thomas (Tom) Mueller (CEO e fondatore di Impulse Space) ha dichiarato che “il lavoro svolto da SpaceX e da altri per aprire l’accesso a LEO ha trasformato le industrie esistenti e creato innumerevoli nuove opportunità per aziende, scienziati e governi. Crediamo fermamente che estendere l’accesso affidabile alle orbite oltre LEO con Helios avrà un impatto simile e creerà nuovi mercati”. Alla base di Helios troviamo il motore Deneb, con una spinta di 67 kN, che potrà essere alimentato dai serbatoi di metano/ossigeno criogenici da 14 tonnellate. Entro la metà del 2024 ci dovrebbero essere le prime accensioni di prova di Deneb mentre il primo lancio effettivo è attualmente fissato per l’inizio del 2026.