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Agenzia delle entrate, area riservata: impossibile accedere

Agenzia delle entrate, area riservata: impossibile accedere



Da Wired.it :

Alcuni servizi digitali dell’Agenzia delle entrate non hanno funzionato per alcune ore. Il disservizio è iniziato nella mattina del 14 dicembre e impedisce l’accesso alle aree riservate per i servizi online. Proprio in un periodo di scadenze fiscali.

L’Agenzia delle entrate ha spiegato che Sogei, la società informatica dello Stato, che alle ore 00.30 del 14 dicembre, a seguito di un malfunzionamento su una infrastruttura IT, i servizi dell’area riservata e del portale Fatture e corrispettivi del sito internet dell’Agenzia delle rntrate sono stati temporaneamente indisponibili. Il malfunzionamento è stato risolto alle ore 7.30 e, con il progressivo riavvio dei sistemi, la piena operatività è stata completata alle ore 13.15 con il ripristino di tutti i servizi erogati. Sogei comunica, inoltre, che non sono stati in alcun modo persi né alterati dati e informazioni.



[Fonte Wired.it]

il bundle con Asgard’s Wrath 2 in SCONTO per gli studenti (-12%)

il bundle con Asgard’s Wrath 2 in SCONTO per gli studenti (-12%)

Da Punto-Informatico.it :

Questo è un tipo di offerta che su Amazon non si vede molto spesso, ma che è probabilmente perfetta per questo genere di prodotto. Il bundle che include il nuovo visore per la realtà virtuale mista Meta Quest 3 e il magnifico Asgard’s Wrath 2 è disponibile in offerta a 483,99 euro invece di 549,99 con consegna immediata. La grande novità è che lo sconto è riservati agli utenti Prime Student: coloro che hanno sottoscritto un abbonamento Amazon Prime a prezzo ridotto sfruttando l’iscrizione scolastica o universitaria.

Con l’acquisto di Meta Quest 3 da 128 GB, riceverai gratuitamente Asgard’s Wrath 2, un titolo epico del valore di 59,99 euro. Preparati a entrare in un nuovo livello di immersione, dove il confine tra mondo reale e virtuale si sfuma, trasformando la tua casa in un palcoscenico emozionante per le tue avventure videoludiche.

Meta Quest 3 contenuto confezione

Meta Quest 3 è il visore per la realtà mista più potente mai creato, con prestazioni grafiche eccezionali grazie al processore Snapdragon XR2 Gen 2, che offre una potenza di elaborazione più che raddoppiata rispetto al suo predecessore, il Quest 2.

L’Infinite Display 4K+ garantisce immagini straordinarie con una risoluzione migliorata del 30%, offrendoti dettagli nitidi e coinvolgenti. L’audio 3D, con un range di volume potenziato del 40% rispetto a Quest 2, completa l’esperienza, regalandoti un suono nitido e bassi potenti.

Meta Quest 3 sconto Prime Student

La sicurezza è al primo posto: grazie alle funzioni di privacy e agli strumenti di supervisione, tutta la famiglia può esplorare in modo sicuro e controllato. Con account adatti a partire dai 10 anni, puoi condividere le emozioni della realtà virtuale con chi ami.

Non lasciarti sfuggire questa offerta unica. Acquista subito il bundle Meta Quest 3 con Asgard’s Wrath 2 a un prezzo irresistibile se sei un abbonato Prime Student e inizia la tua avventura nella realtà virtuale di ultima generazione!

Questo articolo contiene link di affiliazione: acquisti o ordini effettuati tramite tali link permetteranno al nostro sito di ricevere una commissione. Le offerte potrebbero subire variazioni di prezzo dopo la pubblicazione.



Fonte Punto Informatico Source link

I membri Amazon Prime Student possono adesso acquistare il nuovo Meta Quest 3 a 483€: ecco come devono fare

I membri Amazon Prime Student possono adesso acquistare il nuovo Meta Quest 3 a 483€: ecco come devono fare

da Hardware Upgrade :



Amazon Seconda Mano (ex Warehouse): non è segnalato, ma c’è uno sconto del 30% su tutti i prodotti usati garantiti di Amazon




Da 449,99 a 299€: un’offerta da non lasciarsi scappare per tutti gli appassionati di Realtà Virtuale che hanno atteso per dotarsi della propria soluzione VR: Meta Quest 2, il visore di riferimento che non richiede hardware a parte per funzionare e che in passato era conosciuto con il nome di Oculus Quest 2, con 128 GB.




In alternativa, se preferite la nuova generazione è ora disponibile su Amazon anche il nuovo Meta Quest 3, con prestazioni di altissimo livello e una potenza di elaborazione più che doppia rispetto a Quest 2, e con un range di volume più potente del 40%, nitidezza del suono e prestazioni dei bassi migliorate. Inoltre, con 2064 x 2208 pixel per occhio, la risoluzione è migliore del 30% rispetto a Meta Quest 2, per offrire una chiarezza senza pari e una grafica realistica.


Per acquistare Meta Quest 3 a questo prezzo dovete sottoscrivere un abbonamento Amazon Prime Student, che è gratuito per 90 giorni e dopo permette comunque di accedere ai privilegi Prime pagando 24,95 euro all’anno (la metà dell’abbonamento Prime standard). Per poter sottoscrivere l’abbonamento occorre possedere un’indirizzo e-mail universitario o inviare la documentazione relativa all’iscrizione universitaria come spiegato al link precedente.




Il visore non ha fili, come il Quest 2, e a bordo troviamo una piattaforma Snapdragon XR2 Gen 2 affiancata da 8 GB di memoria, il 33% in più rispetto a Quest 2. La GPU a bordo del chip Qualcomm ha una potenza di calcolo raddoppiata per supportare giochi e applicazioni sempre più complesse.





Il display di Quest 3 ha una risoluzione di 2064 x 2208 pixel per occhio, migliore del 30% rispetto a Quest 2. Il campo visivo è di 110 gradi in orizzontale e 96 gradi in verticale, un miglioramento del 15% rispetto a Quest 2. Il display opera a 90 Hz, mentre i 120 Hz sono attualmente definiti “sperimentali”.





Tramite una rotellina è possibile regolare le lenti, oltre a intervenire sulla distanza interpupillare (va dai 58 mm ai 71 mm) per migliorare la chiarezza dell’immagine. Quest 3 sembra quindi un netto miglioramento del Quest 2, figlio anche di quanto proposto con il Quest Pro, un visore che Meta sembra non tenere più molto in considerazione.




Il pass-through in realtà mista è figlio di due fotocamere a colori RGB da 18 PPD e proiettori per migliorare profondità e risoluzione. Quattro fotocamere IR, inoltre, intervengono per assicurare il tracciamento delle mani Direct Touch. Al visore non mancano altoparlanti stereo integrati con audio spaziale 3D migliorati.

I nuovi controller Touch Plus di Quest 3 sono più snelli ed ergonomici. Grazie ai progressi nella tecnologia di tracking, sono stati eliminati gli anelli esterni per passare a sensori a infrarossi, in modo che i controller appaiano come un’estensione più naturale della mano occupando meno spazio.





È stato anche incluso il sistema di feedback tattile TruTouch, già presente sui controller TouchPro, per un’esperienza ancor più immersiva. Infine, sarà supportato sin da subito Direct Touch per interagire con gli oggetti virtuali direttamente con le mani, senza controller.

Il peso del nuovo Quest 3 è di 515 grammi, leggermente superiore al Quest 2, mentre le dimensioni sono di poco inferiori. Meta afferma di aver lavorato per rendere il visore più comodo da indossare.

Meta Quest 3 permette di accedere all’intero catalogo attualmente a disposizione per i visori precedenti, oltre alle esperienze di nuova generazione come Assassin’s Creed Nexus VR. Chi compra Quest 3 riceverà Asgard’s Wrath 2 in regalo.






Come potete vedere, Meta Quest 3 è disponibile in varie configurazioni, con 128 o con 512 GB di spazio per l’archiviazione, ma anche con maschere e cinturini di diversi colori (anche blu e arancione) e nella versione con la custodia per il trasporto.




Qui tutte le offerte di oggi su Amazon

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Covid-19, cosa sappiamo sulla nuova variante Jn.1

Covid-19, cosa sappiamo sulla nuova variante Jn.1



Da Wired.it :

A partire dalla fine di novembre, la variante Jn.1 di Covid-19 è stata inclusa dall’Oms nella lista delle varianti di interesse (Voi, Variants Of Interest). Si tratta di una parente stretta dell’ormai nota Pirola – il cui nome ufficiale è Ba.2.86 – rispetto alla quale presenta una sola mutazione sulla proteina Spike. Jn.1 (nome ufficiale Ba.2.86.1.1) si sta attualmente diffondendo nel Regno Unito con un ritmo piuttosto sostenuto rispetto alle altre varianti. Ecco che cosa sappiamo al riguardo.

Identikit e sintomi di di Jn.1

Jn.1 sarebbe stata osservata per la prima volta in Lussemburgo, per diffondersi poi oltreoceano, negli Stati Uniti, dove è stata rilevata per la prima volta a settembre, secondo quanto riportato dal Cdc (Centers for Disease Control and Prevention). Sempre negli Stati Uniti, alla fine di ottobre Jn.1 costitutiva solo lo 0,1% dei sequenziamenti relativi ai casi di Covid-19, mentre, sempre secondo le stime del Cdc, dall’inizio di dicembre la sua prevalenza sarebbe salita al 15-29% rispetto al totale.

Come anticipato, questa variante si sta attualmente diffondendo anche nel Regno Unito: secondo quanto riportato dalla Uk Health Security Agency in un report del 6 dicembre, il vantaggio nel tasso di crescita settimanale per Jn.1 è pari all’84,23%, quasi quattro volte più elevato rispetto a quello misurato per Pirola (23.35%) e JD.1.1 (21.51%), derivante dal ceppo Xbb.

Al momento non è noto se Jn.1 causi una sintomatologia diversa e riconoscibile rispetto a quella collegata alle altre varianti attualmente in circolazione (cioè febbre, mal di gola, tosse, mal di testa, affaticamento, dolori articolari e muscolari) e secondo il Cdc, per ora non ci sono prove del fatto che possa rappresentare un rischio maggiore per la salute pubblica. Anche se, si legge ancora nel rapporto, il fatto che si stia diffondendo così rapidamente sembra suggerire una migliore capacità rispetto agli altri sotto-lignaggi di eludere le difese del sistema immunitario.

Varianti prevalenti in Italia

Per quanto riguarda l’Italia, attualmente il sotto-lignaggio più diffuso è il Jg.3, che deriva dalla sotto-variante Eg.5.1.3. In generale, al 4 dicembre le sequenze riconducibili alla Eg.5 (nota come Eris) costituivano in Italia circa il 52,7% del totale, mentre i sequenziamenti riconducibili alla variante Pirola erano pari al 12,2%, con una tendenza in aumento rispetto alle settimane precedenti.



[Fonte Wired.it]

Intel Xeon Scalable di 5a generazione: Emerald Rapids tra HPC e IA

Intel Xeon Scalable di 5a generazione: Emerald Rapids tra HPC e IA

da Hardware Upgrade :

Se c’ un tema che ha messo d’accordo tutti gli operatori nel settore dell’IT nel corso del 2023 quello legato all’intelligenza artificiale. Nel corso di tutto l’anno, infatti, i produttori di hardware hanno puntato alle proprie soluzioni, nella forma di CPU, GPU e acceleratori vari, per velocizzare le numerose elaborazioni di intelligenza artificiale.

Del resto l’intelligenza artificiale sta interessando un po’ tutti gli ambiti nei quali ci troviamo immersi: dalla necessit di rispondere a domande sempre pi complesse servendosi di modelli di dimensione sempre pi elevata, passando all’utilizzo pratico di modelli di pi ridotte dimensioni che sono utilizzati per ambiti specifici e molto spesso legati ad una elaborazione in locale. L’approccio si venuto a modificare radicalmente nel corso degli ultimi 12 mesi, spostando molte delle elaborazioni dal tradizionale ambiente d’uso del datacenter e del cloud trasformando l’elaborazione dell’intelligenza artificiale con un approccio ibrido.

Da un approccio che ha visto le elaborazioni dell’IA legate al calcolo via CPU si sta passando a una modalit di elaborazione bilanciata, nella quale CPU, GPU e acceleratori dedicati vengono utilizzati alternativamente tra di loroa seconda del tipo di elaborazione che si vuole ottenere.

a questi scenari di utilizzo, sempre pi diffusi non solo in datacenter ma anche nell’edge e nei client pi potenti, che Intel guarda con il debutto della quinta generazione di processori Xeon Scalable appartenenti alla famiglia Emerald Rapids. Si tratta di proposte che mantengono la compatibilit a livello di socket con le CPU Sapphire Rapids gi in commercio, facilitando l’aggiornamento dei sistemi e la loro disponibilit sul mercato, portando in dote prestazioni incrementate tanto nei tradizionali ambiti di utilizzo quanto nelle elaborazioni di intelligenza artificiale.


Intel Gaudi 2

Quello a cui stiamo assistendo in questi mesi una diffusione delle elaborazioni AI che non solo sta diventando prioritaria, quanto a risorse di calcolo richieste, rispetto a qualsiasi altra, ma che sta anche replicando nella diffusione quanto avvenuto negli scorsi anni con la diffusione del cloud. Se inizialmente tutto stato veicolato nei datacenter siamo ora in una fase per la quale le necessit di calcolo sono diventate di fatto ibride, e richiedono di essere gestite anche su modelli di dimensioni pi ridotte e che quindi possano essere elaborati in locale o nell’edge.

A chiamare verso elaborazioni dell’IA in locale varie considerazioni legate all’efficienza ma pi di tutto c’ la volont di mantenere lontano dal cloud, e quindi da potenziali occhi indiscreti, i propri dati: il tema della sicurezza sempre pi al centro anche dei calcoli della IA.

L’elaborazione quindi sempre pi bilanciata su diverse risorse, che nel caso specifico si concretizzano in processori, GPU e acceleratori. Il loro numero complessivo e la loro combinazione definisce nello specifico quale sia la tipologia di sistema richiesto: per Intel sono le differenti versioni di processori Xeon Scalable di quinta generazione al debutto che si adattano al meglio a questi nuovi scenari, in abbinamento alle GPU e agli acceleratori della famiglia Gaudi 2.

La roadmap dei processori Intel Xeon Scalable vede le soluzioni di quinta generazione, note con ilnome in codice di Emeral Rapids, arrivare a circa 1 anno dal debutto delle proposte di quarta generazione Sapphire Rapids. Le due proposte condividono la stessa piattaforma hardware pertanto possibile per i partner, previo aggiornamento del BIOS, sostituire nei propri sistemi le CPU Xeon di quarta generazione con le nuove arrivate.

La prossima evoluzione vedr al debutto i processori Xeon della famiglia Granite Rapids con P-Corequale proposte top di gamma dal punto di vista delle pure prestazioni velocistiche, affiancati da quelli Xeon della famiglia Sierra Forest basati su E-Coreche puntano a offrire un’elevata densit di elaborazione con consumi contenuti grazie all’utilizzo degli E-Core basati su architettura Crestmont. Di questi processori sentiremo parlare dalla met del 2024 in avanti.

Con la quinta generazione di processori Xeon della famiglia Emerald Rapids Intel ha introdotto alcune importanti novit, mantenendo per piena compatibilit con le piattaforme pensate per i processori Xeon di precedente generazione. Ƞnecessario solo un aggiornamento dei BIOS delle schede madri per assicurare la piena compatibilit con le nuove soluzioni, senza altri accorgimenti anche legati al sistema di raffreddamento.

Aumenta il numero massimo di core, che passa dai precedenti 60 agli attuali 64, mentre la memoria DDR5 ora in grado di operare sino a una frequenza massima di 5600 MT/s. La cache di tipo LLC (Last Level Cache) stata incrementata, raggiungendo un quantitativo massimo di 320 MB, mentre la velocit della connessione UPI 2.0 per il collegamento tra socket sulla scheda madre sempre a 20 GT/s. La tecnologia Compute eXpress Link 1.1 ora compatibile anche nella modalit Type 3: viene utilizzata per mantenere coerenza di accesso alla memoria da parte di differenti dispositivi come CPU, GPU e acceleratori. A completare le novit implementate segnaliamo anche il supporto alla tecnologia Intel Trust Domain Extension.

Intel ha fornito numerosi risultati prestazionali che mettono a confronto le piattaforme Xeon di quarta generazione della famiglia Sapphire Rapids con quelle di quinta generazione Emeral Rapids, evidenziando interessanti incrementi che variano molto a seconda del tipo di impiego.

Si passa da un 21% medio nelle elaborazioni di tipo general purpose a un 42% quale picco massimo con elaborazioni di intelligenza artificiale e una percentuale speculare nelle elaborazioni di High Performance Computing (HPC). Netto balzo in avanti anche per quanto riguarda il throughput di rete e storage, con un incremento sino al 70% rispetto alla precedente generazione.

Se spostiamo il confronto rispetto alla famiglia di processori Xeon di terza generazione, interessante per valutare i benefici di un aggiornamento di sistemi in uso gi da un paio di anni, il balzo in avanti ancora pi netto in tutti gli ambiti ma diventa ancor pi rilevante nelle elaborazioni di intelligenza artificiale: sino a 14 volte in pi, merito delle novit architetturali implementate all’interno dei processori Xeon tanto di 4a come di 5a generazione legate proprio a questo genere di elaborazioni.

Con i processori Xeon di quinta generazione Intel ha introdotto 3 differenti tipologie di package, contro le due della precedente generazione. Ritroviamo il package XCC, che cambia per via del differente numero di tile che vengono usate per la costruzione del processore (dalle 4 delle CPU Xeon di quarta generazione alle 2 di quelle di quinta generazione).

Il secondo tipo di package quello MCC, single monolitic die, nel quale implementato un singolo die che mette a disposizione un massimo di 32 core per ciascuna delle due generazioni di processore Xeon. Il terzo package, esclusivo delle CPU Xeon di quinta generazione, quello EE LCC, dove le due lettere iniziali stanno per Edge Enhanced: si tratta di un design sempre di tipo a singolo die monolitico, che in questo caso si ferma quale massimo a 20 core ed stato specificamente sviluppato per le installazioni in soluzioni di edge computing.

Il package XCC, che viene utilizzato da Intel per le versioni di CPU Xeon dal pi elevato numero di core, stato modificato con le proposte di quarta generazione: il design ora a due tile contro quello a 4 tile di precedente generazione. Questa scelta di design ha permesso ad Intel di ridurre alcune delle latenze nelle comunicazioni interne al processore con memoria, cache L2 e last level cache, compensando la maggiore complessit costruttiva tipica di un die che ha superficie complessiva superiore.

Tra le ottimizzazioni implementate da Intel nella quinta generazione di processori Xeon ce ne sono diverse legate all’efficienza energetica: se il picco massimo, in termini di TDP, di fatto rimasto invariato molto cambiato a livello di consumo effettivo del sistema a percentuali di utilizzo non del 100% quando si abilita l’Optimized Power Mode. La ricaduta pratica un consumo del sistema inferioredi un valore superiore a 100 Watt, dato tutt’altro che di poco conto tenendo conto della ricerca della massima efficienza energetica possibile in ambito datacenter.

Grande spazio stato dato anche al tema del Confidential Computing, che punta a offrire un ambiente di elaborazione protetto per i calcoli di intelligenza artificiale che garantisca alle aziende di mantenere sicuri a criptati a occhi esterni i dati. Questo stato ottenuto facendo leva sulle tecnologie Intel Software Guard Extensions (SGX) e Intel Trust Domain Extension (TDX), grazie alle quali viene fornito un supporto hardware specifico per la sicurezza nelle elaborazioni di IA.

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Per i processori Xeon di quinta generazione Intel ha previsto un gran numero di varianti, con la peculiarit che in questa generazione stato scelto di non offrire supporto a configurazioni che integrano al proprio interno pi di 2 socket. Le configurazioni variano da un minimo di 8 core per processore sino a un massimo di 64 core, con declinazioni ottimizzate per il funzionamento con sistemi di raffreddamento a liquido e per questo motivo in grado di operare con una frequenza di clock pi alta.

Per il modello Xeon 8593Q, abbinato a raffreddamento a liquido, il TDP arriva a un massimo di 385 Watt con una frequenza di clock pari a 2,2 GHz per tutti i 64 core; la versione pi potente tra quelle pensate per sistemi server raffreddati ad aria, il modello Xeon 8592+, vede 64 core operare a 1,9 GHz di clock con un TDP che tocca i 350 Watt. Non mancano modelli pensati per sistemi server a singolo socket, le versioni ottimizzate per sistemi cloud e per le infrastrutture 5G e di networking oltre che per i sistemi destinati allo storage.

Accanto ai processori Xeon di 5a generazione Intel rende disponibili anche le proposte Xeon D-1800/2800 e Xeon E-2400. Per la prima categoria troviamo compatibilit a livello di socket con le piattaforme di precedente generazione basate sulle CPU Xeon D-1700/2700, con un numero massimo di core integrati che passa dai precedenti 20 agli attuali 22. Sono state integrate le tecnologie Intel Speed Select e TF, unitamente a un sottosistema di rete 2x100GB Ethernet nelle CPU Xeon D-1800.

Le CPU Xeon E-2400 passano al socket LGA 1700, al posto di quello LGA 1200 adottato dai processori Xeon E-2300, mantenendo la struttura a singolo socket e il massimo numero di core pari a 8. L’architettura lato CPU passa da quella Cypress Cove all’attuale Raptor Lake e cambia l’architettura della memoria, che da quella DDR4-3200 passa a quella DDR5-4800. Il controller PCI Express integrato sempre a 20 linee totali, delle quali 16 di tipo PCI Express 5.0 mentre per la piattaforma precedente erano 20 linee tutte PCI Express 4.0. L’aggiornamento al controller PCI Express ha interessato anche il PCH, con 20 linee PCIe 4.0 e 8 linee PCI Express 3.0 contro le precedenti 24 tutte PCI Express 3.0.

Accanto alle nuove CPU Xeon di quinta generazione Intel rimarca la disponibilit degli acceleratori della famiglia Gaudi 2, frutto dell’acquisizione di Habana Labs avvenuta alla fine del 2019. Al momento attuale Intel propine Gaudi 2, costruito con tecnologia produttiva a 7 nanometri, ma nel prossimo futuro avremo il debutto di Gaudi 3 a 5 nanometri seguito, nel 2025, dalla prossima generazione di acceleratore.

Per Gaudi 3 Intel ha anticipato di attendersi importanti balzi in avanti in termini di prestazioni velocistiche, con un raddoppio della bandwidth nell’infrastruttura di networking integrata e un +50% nella bandwidth della memoria HBM montata sul package. Tutto questo, assieme alle innovazioni a livello di architettura, permetteranno di ottenere una capacit di elaborazione in BF16 superiore di 4 volte rispetto a quanto a ora a disposizione delle soluzioni Gaudi 2.

In ogni scheda Gaudi 2 sono integrati 24 tensor processor core con due matrix multiplication engine, affiancati da 96 GB di memoria HBM2E con una memoria SDRAM dedicata di 48MB. A livello di die sono inoltre presenti 24 schede di rete 100 Gbit, necessarie per costruire sistemi nei quali pi schede Gaudi 2 vengono affiancate e fatte elaborare in modo parallelo tra di loro.

Affiancare CPU sempre pi potenti e acceleratori dedicati la strada maestra per ottenere elevate prestazioni con elaborazioni di intelligenza artificiale, ma non sufficiente. Intel ha infatti rimarcato l’importanza del lavoro di ottimizzazione lato software mostrando, con questa slide, come questo permetta a parit di architettura sottostante di ottenere un rilevante impatto positivo sulle prestazioni.

La cosa non deve sorprendere particolarmente in quanto nella natura delle elaborazioni di IA quella di richiedere un costante affinamento software che permetta di sfruttare al meglio l’hardware a disposizione: il lavoro sulla componente software, del resto, tema che riguarda tutte le aziende produttrici di hardware che si stanno impegnando in modo specifico nell’ambito delle elaborazioni di intelligenza artificiale.

Per questo motivo sar molto interessante vedere in che modo Intel, AMD, NVIDIA e tutte le aziende impegnate nel settore si muoveranno nel corso del 2024 alla ricerca di quella combinazione tra hardware e ottimizzazione software che possa permettere di ottenere i migliori risultati nelle sempre pi complesse e richieste elaborazioni di intelligenza artificiale.

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