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Hades arriverà sui dispositivi mobili il prossimo anno, in esclusiva Netflix e iOS

Hades arriverà sui dispositivi mobili il prossimo anno, in esclusiva Netflix e iOS

da Hardware Upgrade :

Hades, il celebre dungeon crawler di Supergiant, arriverà sui dispositivi mobili il prossimo anno in esclusiva per la piattaforma gaming di Netflix. Non vi è ancora una data d’uscita esatta, se non un generico 2024, ma sappiamo che il gioco sarà disponibile esclusivamente per dispositivi iOS.

Il titolo adotterà controlli touch completamente personalizzabili, ma supporterà anche i controller Bluetooth per un’esperienza più vicina a quella console. Nel post sul blog la software house ha anche sottolineato di aver lavorato con Secret6 per questa versione, uno studio che ha collaborato con artisti del calibro di Naughty Dog, CD Projekt RED e INTERIOR/NIGHT (uno studio indipendente composto da veterani di Quantic Dream e Sony).

Qualcuno potrebbe chiedersi quando sarà disponibile anche per Android. Ebbene, a quanto pare molto semplicemente non lo sarà: nel post è specificato che per il momento non vi sono piani per portare il gioco anche sul sistema operativo di Google.

In ogni caso si tratta di un ulteriore sforzo nel settore dei videogiochi da parte di Netflix che proprio in questi giorni, durante la Geeked Week, ha annunciato diversi nuovi indie in arrivo. Leanne Loombe, responsabile per i giochi di terze parti di Netflix, ha anche anticipato che ben presto la disponibilità dei giochi cambierà in base alla piattaforma utilizzata.

La differenziazione della disponibilità avverrà sicuramente quando inizieremo a espandere il servizio cloud in più regioni e a portare più giochi. Questi giochi saranno diversi dal punto di vista creativo rispetto ai giochi per dispositivi mobili che stiamo realizzando. Talvolta i giochi che lanciamo su Netflix saranno disponibili su dispositivi mobili, TV e PC attraverso il cloud. Altre volte ci sarà un gioco disponibile solo su TV e sarà davvero su misura per quell’esperienza” ha spiegato.

Un chiarimento che non arriva del tutto inaspettato, dato che Netflix ha più volte spiegato di volersi espandere oltre le piattaforme mobili. Sappiamo che la società ha assunto anche Joseph Staten, ex veterano di Bungie, con l’intenzione di spingersi anche verso produzioni tripla A indirizzate alle piattaforme di gioco dedicate.

Loombe ha anche spiegato che la società sta sviluppando un algoritmo che suggerisce ai giocatori quali sono i titoli a cui possono accedere. In sostanza, questa funzionalità analizza le piattaforme a disposizione e mostra esclusivamente i titoli di cui il singolo utente può fruire. Ad esempio, non verranno suggeriti i giochi per TV nel caso in cui non si disponga di un televisore in grado di eseguirli.

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Circo, in Italia è finanziato con soldi pubblici

Circo, in Italia è finanziato con soldi pubblici



Da Wired.it :

Il leone scappato dal circo di Ladispoli è un po’ il leone di tutti noi. Che si sia o meno un appassionato di spettacoli circensi non importa: i circhi italiani ogni anno ricevono pieno sostegno dal ministero della Cultura che finanzia le loro attività attraverso il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo. Il ministro Gennaro Sangiuliano il 23 maggio 2023 ha staccato un assegno da 8,6 milioni di euro (il 2% del fondo) e nel 2022 altri 8 milioni hanno sostenuto le spese degli “spettacoli viaggianti”. Non è certo una novità: Dario Franceschini, suo predecessore, nel 2021 ha distribuito 11 milioni di euro per quella che lui stesso ha definito una “realtà in enorme sofferenza” e che nel 2020 aveva già incassato 15 milioni di euro.

I 40 milioni in una manciata di stagioni non vanno tutti a finanziare spettacoli che sfruttano gli animali, ma questo avviene anche perché in Italia non è (ancora) illegale metterli in mostra per raccattare qualche biglietto: il circo Rony Roller di Latina dal quale è scappato il leone di Ladispoli ha incassato nel 2023 poco più di 14mila euro.

I soldi pubblici valgono metà fatturato

Le cifre come valore assoluto sono basse, ma per il settore non sono poca cosa: arrivano a rappresentare la metà dell’intero fatturato. Secondo la Siae, infatti, i circhi italiani nel 2022 hanno incassato dalla vendita dei biglietti solo 8,7 milioni di euro (+38% dal 2019 pre-Covid), grazie a 785mila italiani che hanno speso mediamente 11 euro per ogni ticket (+14,6% sul 2019). “Con quasi 16mila rappresentazioni nel 2022 – si legge nel rapporto Spettacolo, intrattenimento e sportil circo è il secondo genere per numero di rappresentazioni nel 2022 nell’ambito delle attività teatrali”.

Una delle ragioni della rinascita dei circhi, nota la Siae, sarebbe proprio il “graduale superamento dell’utilizzo di animali”. Un fenomeno che, spiega la Società che tutela il diritto d’autore, “sta lasciando più margine di attività alle organizzazioni che prediligono rappresentazioni con contenuti e caratteristiche che virano sul contemporaneo, sull’innovazione e sulla sperimentazione”.

Lav: 2mila animali sfruttati, avanti con la legge

La Lav tuttavia censisce ancora in Italia 54 circhi con animali attualmente in tournée in Italia. Poco meno di 2mila gli animali esotici coinvolti. L’associazione animalista ricorda che “sono già più di 50 i Paesi che nell’Unione europea e nel resto del mondo hanno vietato o fortemente limitato l’uso degli animali nei circhi in diverse forme” e invita l’esecutivo a percorrere la stessa strada. “Nel 2022 è stata approvata una legge delega sullo spettacolo che prevede ‘il superamento dell’uso degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti’. Chiediamo al governo la sua attuazione per porre subito fine a questa grande sofferenza per gli animali, ha detto Eleonora Panella, responsabile area animali esotici della Lav.

L’Italia è d’accordo: il 74% dei cittadini, emerge da un sondaggio Doxa per Lav, è contrario all’uso degli animali nei circhi e il 79% è favorevole a destinare i fondi pubblici solamente a favore di chi proporrà spettacoli con giocolieri, clown e trapezisti. Un’indicazione trasversale tra gli elettori di tutti gli schieramenti politici.



[Fonte Wired.it]

zero costi ricorrenti e fino a 10 TB di storage con pCloud

zero costi ricorrenti e fino a 10 TB di storage con pCloud

Da Punto-Informatico.it :

Il cloud a vita è un sistema sempre più diffuso nel settore del cloud storage. Gran parte del successo ottenuto da questo tipo di servizio è legato alle offerte di pCloud, provider di riferimento del settore. Grazie a pCloud, infatti, è possibile scegliere tra tre piani per acquistare uno spazio cloud a vita, eliminando tutti i costi ricorrenti.

Si tratta di una promozione da non farsi sfuggire: a partire da 199 euro una tantum è possibile, infatti, acquistare uno spazio cloud dove salvare, in sicurezza, i propri dati. Per gli utenti ci sono tre opzioni: 500 GB, 2 TB e 10 TB. Tutte le proposte di pCloud sono accessibili tramite il sito ufficiale linkato qui di sotto.

pCloud

Cloud a vita con pCloud: fino a 10 TB a prezzo scontato

Scegliere un servizio di cloud a vita permette:

  • di acquistare uno spazio in cloud, senza dover pagare ogni mese o ogni anno per mantenere l’accesso
  • di eliminare qualsiasi costo ricorrente; dopo l’acquisto, infatti, lo spazio cloud resterà sempre accessibile

pCloud è la soluzione ideale per accedere a un servizio di cloud a vita completo. Per gli utenti sono disponibili tre piani:

  • 500 GB a 199 euro
  • 2 TB a 399 euro
  • 10 TB a 1.190 euro

Per tutti e tre i piani c’è la possibilità di completare l’acquisto con un pagamento in 3 rate tramite PayPal. Da notare che, in qualsiasi momento, è possibile acquistare spazio di storage aggiuntivo su pCloud, adattando il servizio alle proprie necessità.

Ad esempio, acquistando oggi il piano da 500 GB ci sarà sempre la possibilità di acquistare, in futuro, il piano da 2 TB (ottenendo 2,5 TB di spazio in cloud a vita). Tutte le opzioni proposte da pCloud sono disponibili direttamente tramite il sito ufficiale del provider, accessibile dal link qui di sotto.

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Fonte Punto Informatico Source link

vivo svela la nuova serie di punta X100, la prima al mondo con fotocamera periscopica APO e Dimensity 9300

vivo svela la nuova serie di punta X100, la prima al mondo con fotocamera periscopica APO e Dimensity 9300

da Hardware Upgrade :

vivo ha recentemente presentato la sua nuova serie di punta vivo X100 in Cina, composta da X100 e X100 Pro. Questi rappresentano i primi smartphone al mondo con il nuovo processore MediaTek Dimensity 9300 e sono dotati di impressionanti fotocamera realizzate in collaborazione con Zeiss.

Il modello di punta X100 Pro il primo smartphone al mondo con un teleobiettivo periscopico certificato Zeiss con ottica APO. Questo modulo zoom offre un’impressionante lunghezza focale equivalente di 100mm con apertura f/2.57 e zoom ottico 4.3x (fino a 100x digitale). L’ottica immagini apocromatica dovrebbe garantire estremamente nitide con aberrazione cromatica minima.



Clicca per ingrandire

Entrambi gli X100 montano display AMOLED LTPO curvi da 6.78″ con risoluzione 1260p+, frequenza di aggiornamento adattivo 1-120Hz e luminosit di picco di 3000 nit. Sotto la scocca, il potente chipset MediaTek Dimensity 9300 alimenta le prestazioni, coadiuvato da un massimo di 16GB di RAM LPDDR5 e 1TB di storage UFS 4.0. Lato software, presente OriginOS 4 basato su Android 14.

La fotocamera principale da 50MP (Sony IMX989 da 1 pollice sull’X100 Pro) affiancata da un ultragrandangolare da 50MP e dal teleobiettivo zoom. L’X100 Pro monta inoltre l’ultimo processore d’immagine proprietario V3 di vivo, per una migliore elaborazione video 4K. Non mancano poi batterie generose con ricarica ultrarapida, 5000mAh a 120W sull’X100 e 5400mAh a 100W cablata / 50W wireless sull’X100 Pro. Entrambi gli smartphone sono certificati IP68 e supportano WiFi 7 e Bluetooth 5.2.

I nuovi vivo X100 e X100 Pro mirano a offrire un’esperienza mobile premium sotto ogni aspetto, dal display al comparto fotografico, fino a potenza e connettivit. L’X100 Pro si distingue per la sua innovativa fotocamera con zoom ottico 4.3x e ottica apocromatica firmata Zeiss, una prima assoluta per il settore degli smartphone.

Serie vivo X100: prezzi e disponibilit

Gli X100 saranno disponibili in Cina a partire dal 21 Novembre, con prezzi a partire rispettivamente da 3999 yuan (circa 548) e 4999 yuan (685). Maggiori dettagli sulla disponibilit e prezzi per i mercati globali verranno comunicati prossimamente.


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Termometro da cucina: a che cosa serve e i migliori modelli per fare cose da chef

Termometro da cucina: a che cosa serve e i migliori modelli per fare cose da chef



Da Wired.it :

Termometro da cucina: gadget utile o bizzarria da fanatici foodie? Davanti a un termometro per alimenti sono in moltissimi a porsi questo interrogativo spaventati dall’idea di comprare l’ennesimo pezzo di plastica e metallo che finirà in fondo all’ultimo cassetto della cucina. Ma, a sorpresa, chi ha un termometro alimentare finisce per utilizzarlo quasi quotidianamente dal momento che è indispensabile per ottenere cotture e preparazioni perfette, nonché lanciarsi nelle tipiche ricette che senza termometro da cucina sarebbero impossibili da eseguire.

Le carni sono uno dei cibi che richiedono maggiormente l’uso del termometro per alimenti, soprattutto nelle pezzature più grandi. Sia che si trovino sul barbecue, nel forno o nell’affumicatoio, conoscere la temperatura al loro interno eviterà di scoprire, al momento del taglio, che il centro della preparazione risulti asciutta, scarsamente succulenta e priva di quell’umidità necessaria per non trasformare il filetto perfetto nella suola di una ciabatta.

Ma non solo. Il termometro da cucina può trasformare l’ennesimo fritto unto e molle nell’esperienza più croccante e irresistibile del mondo, grazie alla temperatura perfetta dell’olio che dovrà essere necessariamente compresa tra i 160 e i 180°C. Diversi saranno i parametri da monitorare per l’oliocottura che prevede invece che la temperatura dell’olio sia compresa tra i 40°C e gli 80°C a seconda delle ricette.

E cosa dire della pasticceria? Chi si cimenta nella preparazione di dolci particolari lo sa, è tutta una questione di tecnica, ma anche di temperature. Per temperare il cioccolato, fare un caramello perfetto e cuocere le creme alla giusta temperatura, ma anche per assicurarsi che lo sciroppo sia alla giusta temperatura e capace di pastorizzare le uova per preparare dessert che ne prevedono l’uso a crudo come il tiramisù. Ma come scegliere il termometro alimentare giusto?

Come funzionano

A differenza dei termometri classici, quelli da cucina devono essere fatti in materiali compatibili con gli alimenti senza rilasci né possibilità di ossidazione. Non è tutto: a differenza dei termometri chiamati a misurare la temperatura di un ambiente o quelli che funzionano per contatto per monitorare la temperatura corporea in caso di febbre, quelli per alimenti funzionano principalmente per immersione grazie a sonde capaci di infilzarsi nella carne o di immergersi nei liquidi per restituire la temperatura in tempo reale (o quasi, a seconda dei modelli) comunicandola quando previsto ai dispositivi mobile tramite connessione bluetooth. In alcuni casi il temometro per alimenti è dotato di una prolunga per poter fare un utilizzo sicuro del gadget anche nel forno o sulla griglia, senza doversi così avvicinare alle fonti di calore.

I migliori

Nella gallery, una selezione dei migliori modelli sul mercato scelti nelle fasce di prezzo meno di 20 euro, dai 20 ai 50 euro e dai 50 euro in su. Oltre a puntare su modelli prodotti da aziende affidabili che offrono buone garanzie in termini di materiali e durevolezza, la scelta è ricaduta su modelli differenti per tipologia e numero delle sonde così come per caratteristiche particolari come prolunghe e sistemi senza fili. Per chi poi è in cerca di altri aiuti tra i fornelli sotto forma di gadget ed elettrodomestici, ne abbiamo scovati in quantità: la nostra sezione cucina ospita selezioni di friggitrici ad aria, barbecue, macchine per il gelato, affettatrici e molto altro.




[Fonte Wired.it]