Nel 2019 i resti di una Tesla Model X completamente bruciata erano stati rinvenuti sul lago ghiacciato Champlain, nel Vermont. In un primo momento non era assolutamente chiaro come l’auto fosse finita lì, fino ad una denuncia di risarcimento assicurativo.
È stato forse quello il passo falso di Michael A. Gonzalez, cittadino proprio del Vermont, che all’epoca aveva 30 anni. Gli investigatori, con il supporto della motorizzazione del Vermont, hanno ricostruito una vicenda tanto bizzarra quanto articolata.
Gonzalez ordinava vetture Tesla da diversi store, spostandosi anche di stato tra New Jersey, New York, Massachusetts e Florida. Dopo una sostanziosa caparra, che gli permetteva di ritirare l’auto, inscenava finti bonifici per il saldo, da conti scoperti o fittizi, per poi rivendere la vettura a commercianti di usato o privati.
Si stima che abbia ottenuto cinque veicoli, per un totale di 607.000 dollari di valore, ma la rivendita non è andata a buon fine per l’ultimo di questi, proprio la Model X ritrovata carbonizzata sul lago. Dalla denuncia di risarcimento gli inquirenti sono risaliti al meccanismo della truffa, ed ora, a distanza di 4 anni, è arrivato l’epilogo.
Oggi la procura americana del Vermont ha annunciato che Gonzalez è stato condannato a 4 anni di carcere, così come si legge nel comunicato ufficiale: “L’ufficio del procuratore degli Stati Uniti per il distretto del Vermont ha dichiarato che l’11 ottobre 2023, Michael Gonzalez, 34 anni, di Shelburne, Vermont, è stato condannato dal giudice distrettuale capo degli Stati Uniti Geoffrey Crawford a una pena detentiva di 48 mesi, seguita da un periodo di tre anni di libertà vigilata. Gonzalez si era precedentemente dichiarato colpevole di cinque capi di imputazione per possesso e smaltimento di veicoli rubati che avevano oltrepassato i confini di stato“.