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a 4€ è una FOLLIA da Prime Day

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Da Punto-Informatico.it :

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Chiavetta USB Lexar 64GB: a 4,99€ è un REGALO da Prime Day

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Fonte Punto Informatico Source link

DJI Mini 3 Pro ora costa pochissimo per il Prime Day: eccolo a 839€

da Hardware Upgrade :



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Il radiocomando tradizionale del DJI Mini 3 Pro, privo dello schermo centrale, è spoglio e non completamente funzionale, mentre l’esperienza d’uso cambia con DJI Smart Controller. Questo è stato progettato per massimizzare l’esperienza di volo negli spazi aperti con tutti i velivoli dotati del sistema di trasmissione OcuSync 2.0. Lo schermo integrato da 5,5 pollici trasmette immagini chiare e nitide in ogni situazione. Controlli intuitivi e funzioni preinstallate, come SkyTalk e l’app DJI GO 4, DJI Fly App consentono di volare con facilità mentre le immagini trasmesse sono sempre limpide.


Non solo il prezzo è molto valido per il Prime Day, ma dentro questo bundle trovate anche il prezioso pacchetto garanzia da 1 anno.




Il nuovo DJI Mini 3 Pro fa passi avanti importanti sul fronte della fotocamera, ma soprattutto nell’avionica, con maggiore autonomia e sensori per il rilevamento ostacoli. Il peso resta al di sotto dei fatidici 250 grammi e lo rende davvero il drone per tutti.




È dotato di un CMOS da 48 megapixel in formato 1/1,3″, di dimensioni maggiorate rispetto ai modelli precedenti e anche rispetto ad alcuni fratelli maggiori. Il sensore è accoppiato a un’ottica f/1.7 con focale equivalente di circa 24mm. Può scattare in modalità Quad-Bayer a 12 megapixel oppure fornire immagini alla massima risoluzione. In ambito video il sensore offre accesso al formato 4K/60p. Se si sceglie di girare in HDR o attivando la funzione Active Track è necessario invece accontentarsi di 30 fotogrammi al secondo in 4K.


Per tutti i dettagli vi rimandiamo alla recensione.






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Intelligenza artificiale, come usarla per costruire una scuola personalizzata
| Wired Italia

Intelligenza artificiale, come usarla per costruire una scuola personalizzata | Wired Italia



Da Wired.it :

Non c’è dubbio che l’intelligenza artificiale sia uno degli strumenti più idonei per portare nelle scuole un sistema di formazione specializzata, favorendo lo sviluppo di modelli didattici basati su inclusione, equità, crescita umana e professionale. Senza togliere spazio ai valori e agli elementi fondanti della didattica tradizionale, oggi analisi neuro-scientifiche permettono di individuare gli elementi fondamentali per promuovere forme di apprendimento potenziate e in grado di combinare l’insegnamento in aula con quello da remoto.

L’intelligenza artificiale aiuta gli insegnanti e gli studenti nel creare dei profili personalizzati, tarati sulla base dei punti di forza e delle difficoltà del percorso didattico”, spiega a Wired Marco Trapani, a capo dell’area It per le scuole di Inspired Education Group in Italia e in Svizzera. “Oggi la tecnologia può adattarsi ai bisogni di ogni singola persona e, per esempio attraverso una serie di domande, può stabilire i punti di forza e di debolezza di ciascun allievo”, aggiunge Iain Sachdev, che nella stessa realtà è Head of Education per l’Italia.

Personalizzare la didattica

Una ricerca condotta da Goldman Sachs ha evidenziato che l’automazione dell’intelligenza artificiale può avere un impatto sul 66% di tutti i posti di lavoro, oltre ad aumentare il prodotto interno lordo globale del 7% nei prossimi dieci anni. Così come il processo di trasformazione tecnologica sta rivoluzionando il mercato del lavoro, le applicazioni Ai possono contribuire a migliorare l’esperienza formativa degli studenti. Attraverso contenuti ed esperienze di apprendimento personalizzate, tutoraggi che escono dai confini tradizionali della classe e una più semplice accessibilità alle nozioni (di base e specifiche), è già possibile arricchire il processo di crescita e sviluppo di ragazze e ragazzi.

Marco Trapanifoto: Inspired Education Group

Alla base del funzionamento delle piattaforme di più recente generazione ci sono per esempio modelli di profilazione simili a quelli dei social network: si cerca di capire quali sono i movimenti sullo schermo, i tempi di utilizzo e di fruizione di un contenuto, oltre al comportamento informatico in senso lato, per ottenere informazioni utili per personalizzare le attività didattiche – continua Trapani -. Anche dati apparentemente poco significativi, come la velocità di movimento del mouse o il tempo di esitazione prima di formulare una risposta, indicano il livello di difficoltà e stress a cui è sottoposto lo studente. Così l’insegnate può utilizzare queste informazioni per lavorare in maniera più efficace, concentrandosi sulle difficoltà maggiori degli studenti”.

Da un lato quindi gli allievi hanno la possibilità di assumere e mantenere il controllo del proprio apprendimento, dall’altro i docenti possono ottenere dati in tempo reale sui progressi, in modo tale da adeguare le scelte didattiche e supportare chi ha più necessità. E i dati possono essere anche molto specifici per ciascun allievo, incluse la velocità di apprendimento, l’attitudine, la capacità di concentrazione eccetera.

Tutti questi elementi, all’atto pratico, sono stati inseriti anche in un progetto pilota realizzato dallo stesso Inspired Education Group per testare un modello di riferimento per la creazione di una didattica al passo con i tempi. Il progetto, chiamato Inspired Ai, è sotto forma di piattaforma educativa per studenti e docenti, accessibile sia in aula sia da remoto. La piattaforma è stata lanciata per l’anno scolastico appena concluso e al momento sta interessando complessivamente 15 scuole, tra cui in Italia le International School di Monza, Milano e Como, oltre alla St. Louis School of Milan. “A oggi la piattaforma, fruibile per studenti dai 7 ai 17 anni, funziona con inglese, matematica, scienze ed educazione fisica, ma stiamo lavorando per aggiungere altre materie”, chiarisce Sachdev. Tra le scuole spicca anche il King’s Interhigh College, che ha ha ottenuto dal Council of British International School (Cobis) il riconoscimento come Supporting Associate 2023, per il supporto alla British International School dell’Ucraina nell’implementare la didattica online durante l’invasione russa.

Le sfide dell’Ia in ambito scolastico

L’intelligenza artificiale è in grado di tracciare nuove linee fondanti per la scuola del futuro: il modello tradizionale di trasmissione del sapere in aula difficilmente può tenere conto delle differenze personali tra gli allievi, non solo dal punto di vista strettamente didattico ma anche emotivo e caratteriale. La tecnologia è l’elemento abilitante per favorire la diffusione di una modalità di apprendimento potenziata e facilmente adattabile al contesto di riferimento, dove le differenze interpersonali sono considerate un’opportunità e non un limite per il processo didattico.



[Fonte Wired.it]

arriva l’app di streaming musicale

arriva l’app di streaming musicale

Da Punto-Informatico.it :

Nel mercato dello streaming musicale i servizi dominanti restano indiscutibilmente Spotify ed Apple Music, seguiti da altre piattaforme come Tidal che cercano di distinguersi con le loro peculiari proposte ma non riescono a tenere testa al catalogo e alla praticità maggiore delle due alternative dalla Svezia e da Cupertino. Attenzione però a TikTok Music, nuova applicazione di streaming che ByteDance potrebbe rilasciare a breve per competere proprio con i due titani del segmento.

TikTok Music sta arrivando?

Secondo quanto riportato anche da TechCrunch, il gigante cinese vorrebbe proporre un’alternativa in collaborazione con etichette discografiche come Universal Music Group, Warner Music Group e Sony Music, con le quali ha già all’attivo una partnership per introdurre brani anche su TikTok. A caratterizzare l’app TikTok Music sarebbero una serie di funzionalità esclusive concepite per attrarre soprattutto gli adolescenti, ovvero il target di utenza principale del social network.

Ad esempio, TikTok Music fornirà consigli sui brani e opzioni di personalizzazione avanzate per trovare brani che sono diventati virali sui video di TikTok. Non mancano poi l’importazione della libreria musicale da altre piattaforme, la ricerca di canzoni tramite frammenti dei testi, e la creazione di playlist collaborative.

TikTok

O ancora, all’interno del servizio ci sarà una funzione di identificazione dei brani esattamente come Shazam. Per non parlare dell’interazione ottimizzata con i social – TikTok in primis, naturalmente – affinché gli utenti possano commentare brani, album, artisti e non solo.

Al momento TikTok Music è disponibile solo in Brasile e Indonesia, con un abbonamento mensile che attualmente ha lo stesso prezzo di Apple Music. In futuro assisteremo a un abbassamento di prezzo affinché il servizio diventi più appetibile? Staremo a vedere. Con prezzi non competitivi e disponibilità limitata è chiaro che la scalata verso l’olimpo dello streaming musicale non sarà semplice.



Fonte Punto Informatico Source link