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L’auto elettrica è entrata in una nuova fase. Infatti, questo è il momento in cui la loro produzione è diventata sempre più efficace e ne ha permesso la riduzione del prezzo finale. Si tratta di una rivoluzione che parte alta nella filiera, per poi arrivare a cascata in tutte le concessionarie del mondo. Per capire da dove inizia, però, bisogna andare a Brescia, dove una coppia di innovatori ha brevettato un meccanismo che ha cambiato per sempre il modo con cui si producono le auto elettriche.

Premio European Inventor Award 2024

Non hanno soltanto rivoluzionato il loro settore, ma lo hanno anche fatto evolvere in maniera sostanziale attraverso l’aumento dell’efficienza, la riduzione degli sprechi e la semplificazione della produzione. Per il loro lavoro di ricerca e di sviluppo si sono aggiudicati il prestigioso European Inventor Award 2024 nella categoria “Industria”, il principale premio dedicato all’innovazione in Europa promosso dall’Ufficio Europeo dei brevetti (Epo) dal 2006.

A esserci riuscito è stato Fiorenzo Dioni, in coppia con il tedesco Richard Oberle, che ha riportato in Italia questo riconoscimento, con una innovazione sostanziale e i cui effetti si andranno a ripercuotere in un altro settore: quello della produzione di auto elettriche.

La madre di tutte le presse

Ma facciamo un passo indietro, a quando l’ingegner Dioni, classe 1963, lavorava a Brescia per la Idra Italia. L’azienda si occupa di produrre macchinari per la pressofusione, che sono destinati alle fabbriche che li impiegano per la realizzazione dei prodotti finiti, come per esempio le parti delle automobili. Per questo motivo rappresenta la “madre di tutte le presse“.

In particolare, Idra produce le presse industriali che stampano la parte anteriore e posteriore della scocca delle auto elettriche. Sono delle gigantesche presse capaci di esercitare una pressione di migliaia di tonnellate per produrre un pezzo completo, che poi deve essere rifinito con sistemi laser di altissima precisione, in sessanta-novanta secondi partendo da una iniezione di alluminio fuso a 700 gradi.

La pressofusione e la leonessa d’Italia

E non è un caso che la Idra si trovi a Brescia: la leonessa d’Italia è la capitale delle macchine per la pressofusione. Anche se il distretto dal dopoguerra a oggi si è molto ridotto, tra delocalizzazione e consolidamenti, tuttavia è ancora uno dei poli mondiali più importanti per la produzione di impianti per lo stampaggio di alluminio, magnesio, rame, ottone e di presse a iniezione per i termoplastici (un settore ancora più ampio). Qui, a Brescia, c’è una cultura industriale fondamentale, di cui Dioni è un interprete, nato e cresciuto in questo ambito, per lui fare ricerca e sviluppo vuol dire lavorare per migliorare quotidianamente il processo.



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