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martedì, Set 01

Auto volante, in Giappone il primo test drive. VIDEO


Durante il volo di prova, il prototipo dell’azienda SkyDrive, noto come SD-03, è rimasto in aria per circa quattro minuti e ha raggiunto un’elevazione di 3 metri

Le macchine volanti, finora presenti solo nelle opere di fantascienza, potrebbero diventare una realtà nei prossimi anni. Dei segnali incoraggianti in tal senso arrivano dal Giappone, dove l’azienda SkyDrive ha completato con successo la prima dimostrazione pubblica del funzionamento di un veicolo di questo tipo. Durante il volo di prova, il prototipo, noto come SD-03, è rimasto in aria per circa quattro minuti e ha raggiunto un’elevazione di 3 metri. Il test è stato condotto nel campo di prova Toyota, grande circa 10mila metri quadrati. 

 

Le caratteristiche del prototipo SD-03

 

SD-03 è un veicolo monoposto alto due metri e lungo quattro. È dotato di un propulsore composto da otto motori elettrici che azionano i rotori, distribuiti in quattro posizioni. Secondo Tomohiro Fukuzawa, il Ceo di SkyDrive, il prototipo è molto più compatto e leggero rispetto a quelli progettati cinque anni fa. Oltre alla compagnia giapponese, anche colossi come Boeing, Airbus, Toyota e Porsche sono al lavoro su dei progetti simili. Inoltre, lo scorso gennaio Hyundai e Uber hanno annunciato di aver avviato una collaborazione per la realizzazione dei primi taxi volanti elettrici.

 

Verso la commercializzazione nel 2023

 

Fukuzawa ha spiegato che l’obiettivo di SkyDrive è vendere una versione a due posti del veicolo volante entro il 2023, a un prezzo compreso tra i 300.000 e i 500.000 dollari. Un costo indubbiamente elevato, ma che dovrebbe subire un taglio entro il 2030. “All’inizio, ogni nuova tecnologia è piuttosto costosa”, spiega Derya Aksaray, docente dell’Università del Minnesota. Per Ella Atkins, professoressa di ingegneria aerospaziale dell’Università del Michigan, è alquanto improbabile che i cittadini privati con un reddito medio potranno acquistare un’auto volante nei prossimi vent’anni. “Siamo solo nella fase iniziale”, spiega l’esperta. “Non possiamo ancora contare su una produzione di massa, necessaria per ridurre i costi legati allo sviluppo, la ricerca e la produzione del veicolo”.



fonte : skytg24