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B2 Labtech e la luce d’interni che segue i ritmi biologici dell’uomo

by | Ott 29, 2025 | Tecnologia


La startup ha sviluppato e testato, in collaborazione con l’Università di Trento, un software per rendere intelligenti i sistemi di illuminazione, adeguandoli ai ritmi circadiani e migliorando così umore e produttività 

La startup B2 Labtech ha ideato un sistema per far sì che i sistemi di illuminazione si adeguino all’orologio biologico che regola e scandisce la vita degli esseri umani. Il software è stato sviluppato in collaborazione con l’Università di Torino. L’idea potrebbe rappresentare un primo passo per rivoluzionare il modo in cui concepiamo la luce artificiale, soprattutto in uffici, spazi pubblici chiusi, scuole e ospedali, mettend al centro  le persone anziché gli ambienti.

La B2 Labtech sviluppa idee per un futuro più smart e a misura d’uomo

La startup trentina con sede a Rovereto lancia infatti un rivoluzionario sistema composto da sensori e algoritmi proprietari di machine learning che sono in grado di attuare una illuminazione umano centrica molto simile a quella naturale e che, nei primi test condotti negli uffici di Trentino Sviluppo insieme al Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento ha dato risultati promettenti, favorendo un aumento fino al 15% nella produttività e nel buon umore delle persone coinvolte. “L’idea di creare la startup mi è venuta quando sono andato in Danimarca per il mio percorso di studi magistrali”, spiega Luca Benedetti, cofondatore dell’azienda insieme a Francesco Brocca. “Lì dove si passa dall’estremo del sole a mezzanotte estivo a giorni invernali molto bui mi sono accorto di come la mia capacità di concentrazione e l’umore cambiassero sensibilmente. E così ho pensato di creare un tipo di illuminazione che risolvesse questo genere di problemi, migliorando benessere e performance delle persone”. Il mercato dello human centric lighting che si occupa di questi scopi esiste da anni, ma secondo Benedetti non è mai riuscito a decollare per l’incapacità di concentrarsi sugli aspetti corretti: “Si è sviluppata una metodica che consiste nel ricreare e attivare manualmente degli scenari di illuminazione che cambiano colore e intensità per imitare la luce naturale, mentre noi ci siamo concentrati su un sistema automatizzato che utilizza sensori ambientali, una centralina Internet of Things e algoritmi di Intelligenza Artificiale, oltre a dati reperiti dal web (come posizione geografica, calendario dell’alba e del tramonto, orario, eccetera)   per garantire che la luce accompagni nel miglior modo possibile, senza intervento umano, la giornata delle persone, sfruttando le caratteristiche degli esistenti LED Tunable White, con cui si può regolare la temperatura del colore”.




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Luce calda e luce fredda, cosa cambia?

Il sistema messo a punto dalla startup può variare da 1.800 a 6.500 gradi Kelvin, coprendo l’intensità e la colorazione che la luce naturale raggiunge dall’alba a mezzogiorno e poi fino al tramonto: “La luce calda rilassa maggiormente gli occhi perché ha meno toni di blu all’interno, che invece aumenta il contrasto tra gli oggetti e aiuta ad energizzare le persone”, spiega Benedetti. “Questa regolazione non necessita di nessun intervento, ma in ogni caso chi occupa la stanza può anche effettuarla manualmente nel caso in cui abbia bisogno di una luce più o meno intensa oppure calda, considerando poi che il sistema impara dalle preferenze degli utenti”.

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Dalla teoria alla pratica, la fase sperimentale

Tutto questo funziona sulla carta, ma B2 Labtech, prima di iniziare a stringere accordi con alcune società (come ad esempio con una multinazionale energetica francese, che implementerà il sistema in ambito sanitario), ha voluto condurre alcuni test su un ristretto numero di individui, con metodo scientifico e in collaborazione col Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento: la prova è stata condotta nella sede di Rovereto di Trentino Sviluppo, Agenzia nata per favorire lo sviluppo sostenibile del sistema trentino, coinvolgendone oltre 80 dipendenti in una sperimentazione che ha fatto lavorare le persone in coppia ad alcuni obiettivi, valutando poi anche mediante questionari, l’impatto della propria illuminazione umanocentrica rispetto a quella tradizionale: “Il risultato è stato che abbiamo visto un miglioramento fino al 15 per cento sia in termini di performance e produttività, misurate ad esempio anche in relazione ai giorni di assenza, sia di benessere psicofisico e buon umore generale. Senza contare che il nostro sistema basato sugli algoritmi ha perfettamente risposto a quei parametri della normativa italiana in termini di illuminazione in uffici e spazi pubblici che in Italia è largamente disattesa”.  La startup, in fase di fundraising dopo essersi assicurata un primo investimento da parte di Spreentech Ventures, ha vinto la Trentino Startup Valley 2023-2024, il Premio l’Adige Futuro e si è classificata al secondo posto al Premio Innovazione durante il Forum Europeo ad Alpbach in Austria. “Il benessere psicofisico non è l’unico elemento da tenere in considerazione quando si pensa alla soluzione di B2 Labtech”, spiega Benedetti, “perché un altro aspetto importante riguarda la sua sostenibilità”. La piattaforma, infatti, include un software per l’analisi e la reportistica ESG, che fornisce dati dettagliati su risparmio energetico, riduzione della CO2 ed efficienza operativa. I primi test effettuati permettono una stima di riduzione fino al 40% dei consumi energetici rispetto ai sistemi di illuminazione tradizionali, e la conseguente diminuzione del 30% delle emissioni di CO2 e di una percentuale compresa tra il 20% e il 30% relativamente ai costi operativi




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La luce che segue i ritmi biologici dell’uomo

A consolidare il principio secondo cui una luce d’interni che segue i nostri ritmi biologici produce benefici sulla salute, e su come le recenti tecnologie possano favorire tale risultato, sono altri vari studi come Intelligent human-centric lighting for mental wellbeing improvement di Dominika Cupkova e altri, Evaluation of staff’s perception of a circadian lighting system implemented in a hospital di K.M. Schledermann e altri, ed Effects of light on human circadian rhythms, sleep and mood di Christine Blume e altri. “Il nostro test combinato con questi ed altri studi scientifici”, sottolinea Benedetti “ha rilevato come l’illuminazione artificiale inadeguata colpisca 2 lavoratori su 3, causando un aumento del 30% in fenomeni di affaticamento visivo, alterazione dell’umore e disturbi del sonno, una riduzione del 15% nella concentrazione e nelle performance e un aumento del 40% nei costi energetici”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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