Scambiare denaro con il cellulare, senza la necessità di nuovi account o applicazioni. Bancomat punta a renderlo possibile per tutto il sistema bancario entro la fine del 2026. “Già oggi 13 milioni di utenti possono farlo, ma molti non sanno di poter pagare conoscendo solo il numero di telefono di chi deve ricevere denaro”, spiega Fabrizio Burlando, amministratore delegato della società che in Italia è diventata negli anni sinonimo di prelievo contanti. “Entro 12-18 mesi – rivela a Wired – vogliamo coprire tutto il sistema bancario. Rispetto alle applicazioni che permettono di farlo, la cosa veramente disruptive è che con Bancomat non è necessario iscriversi a nessuna piattaforma e tutto viene gestito direttamente dalla banca di appartenenza”.
Burlando è arrivato in Bancomat da un anno, spinto sulla plancia di comando dal Fondo strategico italiano, il nuovo azionista di riferimento della società che lo ha convinto a rientrare in Italia dopo una carriera costruita all’estero. “A chi mi chiede perché l’ho fatto – racconta – dico sempre che cinque-dieci anni fa non avrei accettato perché i circuiti nazionali erano un po’ in dismissione, stretti dai big internazionali e dai giganti del digitale. Ora tutto è cambiato: la globalizzazione ha iniziato a vacillare e molte economie anche decisamente grandi, come Brasile e India, hanno iniziato a sfidare seriamente i colossi internazionali”.
Bancomat motore nelle app delle banche
Perché non farlo anche in Italia? Il top manager si è messo al lavoro, prendendo il meglio che c’era in Bancomat. “Ci siamo un po’ ispirati a quello che hanno fatto gli altri, e ci siamo accorti che avevamo Bancomat Pay, un asset strategico, tra i primi ad offrire il peer2peer ma caduto nel dimenticatoio, senza un posizionamento molto chiaro. Non abbiamo fatto altro che sfruttare questo servizio all’interno del nostro ecosistema rendendolo disponibile per le app delle banche”.
I correntisti si ritrovano lo strumento digitale per trasferire soldi direttamente nella app del loro istituto di credito, con Bancomat che resta motore invisibile. A permettere la rapidità dell’invio e della ricezione è il bonifico istantaneo, che dal 2025 le banche sono costrette a offrire alle stesse condizioni di quelli tradizionali. “Sotto questa infrastruttura c’è il bonifico istantaneo però attenzione perché l’esperienza utente è del tutto diversa e semplificata: per far andare in porto un bonifico è sempre necessario conoscere le 27 cifre del codice Iban, mentre il nostro tool si appoggia al sistema bancario attraverso il numero di cellulare. Basta solo avere il contatto giusto per concludere il trasferimento immediato”, evidenzia l’amministratore delegato.
La sicurezza, assicura Burlando, è parte del pacchetto. “Queste transazioni con il numero di telefono sono sicure, più di quanto si possa immaginare perché viene utilizzata la biometria per finalizzare l’operazione che richiede sempre una autenticazione a più fattori”. Inoltre, dettaglia l’amministratore delegato, il trasferimento di denaro con il cellulare non presuppone l’inserimento dei dati della propria carta.