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mercoledì, Ago 05

Basta una foto e l’app della raccolta differenziata ti dice dove buttare i rifiuti



Da Wired.it :

Junker lancia una nuova funzione: fai una foto a ciò che non sai dove buttare per ricevere indicazioni sul corretto smaltimento

(Foto: Getty Images)

Plastica o indifferenziata? Umido o carta? Nonostante decenni di allenamento, i dubbi su dove buttare correttamente i rifiuti restano alti. Con il risultato che, secondo gli ultimi dati Istat disponibili (si riferiscono al 2017-2018), in Italia la percentuale di raccolta differenziata sul totale è del 55,5. Quasi la metà dell’immondizia, insomma, viene smaltita senza seguire le regole. Come dimostrano, in questo periodo, anche le mascherine e i guanti che troppo spesso si trovano sul marciapiede.

Ad aiutare i dubbiosi del cassonetto arriva una nuova funzione lanciata da Junker, app dedicata appunto alla raccolta differenziata. Adesso basta scattare una foto all’oggetto che non si sa dove gettare per ricevere un’indicazione dal tool, che riconosce l’immagine grazie all’intelligenza artificiale. Un metodo utile per smaltire correttamente soprattutto i rifiuti sfusi o senza etichetta, che per ora è disponibile in versione beta in collaborazione con alcuni comuni italiani e che si va ad aggiungere alle modalità di ricerca già esistenti (quella per simboli, quella testuale e la scansione del codice a barre).

Una schermata dalla app Junker (foto: Junker)

“Questo sistema di intelligenza artificiale si basa sul machine learning, ovvero sull’apprendimento automatico”, spiega Benedetta De Santis, Ceo di Giunko (la società che ha lanciato l’app cinque anni fa). “Il suo patrimonio di partenza è costituito da un database di circa un milione di immagini, che man mano diventeranno sempre più evolute grazie alla collaborazione degli utenti. Saranno loro stessi i maestri che aiuteranno il cervellone ad apprendere e ad aumentare di precisione nel riconoscere gli oggetti”.

Junker è un’app gratuita ed è stata scaricata sullo smartphone da quasi 1,5 milioni di utenti. Tradotta in 10 lingue e accessibile ai non vedenti, è stata inserita nel Libro bianco delle buone pratiche di economia circolare del Parlamento europeo e usa solo informazioni approvate dai consorzi dei materiali.

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[Fonte Wired.it]