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martedì, Ott 05

Belgravia è l’erede intrigrante e patinata di Downton Abbey



Da Wired.it :

Il creatore di Downton Abbey Julian Fellowes ritorna con una storia ambientata un secolo prima, fra balli sontuosi, eredità mancate e segreti dinastici, in uno dei quartieri più in di Londra dove si incontra vecchi e nuovi ricchi

Il 15 giugno 1815, alla vigilia della battaglia di Quatre Bras e pochi giorni prima della disfatta napoleonica a Waterloo, si tenne a Bruxelles un ballo passato alla storia come uno dei più sfolgoranti dell’epoca: vi parteciparono praticamente tutte le nobili famiglie inglesi all’epoca in trasferta in Belgio e tutti i generali britannici che difendevano la città da un’eventuale invasione francese: poco prima dell’alba, l’atmosfera festosa fu interrotta quando il duca di Wellington e i suoi uomini furono costretti a correre al fronte dopo la notizia di un’avanzata delle truppe di Napoleone, molti di loro non fecero mai ritorno. È da questo paradossale e originalissimo momento storico che prende le mosse Belgravia, la miniserie realizzata da Julian Fellowes, già creatore di Downton Abbey, a partire da un suo stesso romanzo omonimo (edito in Italia da Neri Pozza), in onda da domani 6 ottobre su Sky Serie e Now.

In effetti questa nuova produzione sembra lo specchio esatto di Downton Abbey, se solo quest’ultima fosse stata ambientata non nei primi decenni del Novecento ma un secolo prima: il focus è ancora una volta sulla vita pubblica e privata della nobiltà londinese, nella quale però si affacciano i primi innesti di una ricchissima borghesia mercantile che cerca di salire di rango; allo stesso modo si vedono le complicità ma anche gli screzi fra i ceti privilegiati e i loro servitori, i quali (a differenza del racconto ambientato cent’anni dopo) sono per lo più frustrati e maggiormente inclini al tradimento. Conflitti di classe, amori impossibili, etichette asfissianti e intrighi fra il politico e l’economico vanno a comporre una trama che avvince la curiosità dello spettatore nonostante qualche problema di andamento (verso la metà dei sei episodi la miniserie rallenta fino quasi a cristallizzarsi) e a qualche deriva da soap opera patinata.

belgravia

Mentre in Downton Abbey (qui ricordata persino da una colonna sonora estremamente simile) le vicissitudini private dei personaggi erano intrecciate agli smottamenti sociali dell’epoca, qui ci ritroviamo in un microcosmo chiuso che fa tremenda fatica ad aprirsi all’estero. Tutto parte proprio in quel famoso ballo, in cui viene invitata – unica fra i non nobili – la famiglia Trenchard: la giovane Sofia, figlia del mercante James, arricchitosi facendo da fornitore all’armata di Wellington, sfida le convenzioni innamorandosi di lord Edmund Bellasis, rampollo di una famiglia aristocratica e dalle intenzioni forse non così specchiate; il destino per entrambi i giovani sarà infausto ma 26 anni dopo le conseguenze del loro incontro continua a rendere tese le relazioni fra i Trenchard e i Bellasis, al cui centro si ritroverà il bello e promettente Charles Pope, giovane la cui ascendenza misteriosa metterà a soqquadro un già complesso mosaico fatto di pettegolezzi, debiti, eredità e mancate promesse di matrimonio.

In principio risulta davvero complicato ricostruire i rapporti che regolano i vari personaggi e soprattutto adeguarsi alla rigidità delle norme sociali dell’epoca. Il meccanismo narrativo diventa però presto avvincente e i continui colpi di scena contribuiscono a una trama che rende movimentato anche il più scontato degli andamenti. Gran parte del fascino, al di là di costumi e ambientazioni sempre filologicamente impeccabili, è dato da un cast di grandissimi attori (da Tom Wilkinson a Harriet Walter e Tamsin Greig), perfetti nell’interpretare la quintessenza dell’aristocrazia londinese. A fare loro da sfondo il quartiere di Belgravia appunto, l’area residenziale più alla moda nella Londra della prima metà dell’Ottocento, dove appunto si incontravano nuovi e vecchi ricchi e in cui, secondo questa storia, anche lo stesso James Trenchard aveva fatto ottimi investimenti immobiliari. Difficile in effetti immaginare una serie più quintessenzialmente inglese, londinese addirittura, ma Belgravia riesce a esercitare un fascino magnetico che, superati certi fastidi classisti, travalica spazio e tempo.





[Fonte Wired.it]